"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

venerdì 31 ottobre 2008

E all'università

Per quanto riguarda le università, sarebbe da leggere questo articolo di Tito Boeri. Ho sottolineato i passaggi fondamentali.

Il problema è il precariato

la Repubblica, venerdì 31 ottobre 2008

Bisogna dare atto al ministro Gelmini di essere riuscita in due imprese molto difficili. Da una parte, con la sua legge sulla scuola, è riuscita a mettere d´accordo madri e figli, studenti e insegnanti, ricomponendo quella frattura intergenerazionale che da tempo blocca il nostro paese. Dall´altra, con la sua non-legge sull´università, il suo subire passivamente le scelte fatte dal ministro dell´Economia, è riuscita a rivitalizzare le rappresentanze studentesche. Abbiamo così oggi un attore in più, che può scompaginare quell´equilibrio di veti incrociati e di ricatti reciproci che sin qui ha bloccato qualsiasi riforma dell´università in Italia. Ieri in piazza c´erano studenti medi e insegnanti nello stesso corteo, madri e figlie unite nella lotta. L´obiettivo dichiarato era il ministro Gelmini e la sua legge. Ma forse il vero nemico era un altro: il precariato. Le madri insegnanti precarie guardano con legittima preoccupazione ai tagli del personale, che si concentreranno pressoché interamente su di loro, dato che gli insegnanti con contratti a tempo indeterminato non sono licenziabili. Ci saranno, come recita la legge, 87.000 posti in meno nell´arco di tre anni, di cui 42.000 già nel 2009. Vittime designate la componente più giovane del corpo docente: l´età media degli insegnanti precari è di 37-38 anni, quella degli insegnanti con contratti permanenti è vicina ai 50 anni. Molti insegnanti precari hanno figli nella scuola secondaria che guardano con altrettanto legittima preoccupazione al loro futuro ingresso nel mercato del lavoro. Li aspetta un mondo del lavoro che oggi riserva per loro quasi solo contratti con una data di scadenza, come i beni deperibili che si acquistano sugli scaffali dei supermarket. Come prova l´esperienza degli insegnanti precari, non è un bel modo di cominciare la propria carriera. Saranno i primi a doversene andare, indipendentemente dalle loro competenze, dai loro meriti e dalla loro performance, in caso di esuberi. Nei giorni precedenti erano stati gli studenti universitari a occupare il centro della scena. Manifestazioni di piazza, occupazioni e lezioni in piazza. Contro i tagli indiscriminati all´università contemplati dalla Legge finanziaria. Dobbiamo tornare molto indietro negli anni per vedere tanta attenzione degli studenti al futuro della loro università. È un fatto nuovo e importante. Per decenni l´università italiana è rimasta bloccata da guerre feudali, da giochi di potere che si ripropongono all´interno degli stessi partiti. Le politiche dell´università in entrambi gli schieramenti sono dominati dalle baronie universitarie, di destra e di sinistra. Per questo non si riesce mai a varare una seria riforma dell´università. Per questo sin qui il ministro Gelmini ha delegato al ministro Tremonti la politica universitaria, dopo aver più volte annunciato, e più volte rimandato, una sua proposta di riforma. Speriamo di sbagliarci, ma quando questa proposta verrà finalmente resa pubblica, si rivelerà una volta di più una non-riforma. Gli studenti possono oggi essere il soggetto nuovo, l´attore che scompagina le carte, che rompe gli equilibri.

Perché ciò avvenga ci vuole però un salto di qualità. Sin qui la ricomposizione generazionale e la partecipazione studentesca sono stati soprattutto all´insegna dei no. Importante che ora si traducano in proposte concrete, che non finiscano per fare il gioco di chi si erge a difesa dello status quo. Il movimento degli studenti può oggi avere un ruolo cruciale nel cambiare le regole di ingresso nel mercato del lavoro per tutti, a partire dagli stessi insegnanti. Bisogna rimuovere quelle barriere che oggi separano il mercato del lavoro di serie A da quello di serie B. Tutti devono poter entrare con le stesse regole, permettendo ai loro datori di lavoro, privati o pubblici, di valutare il loro rendimento nei primi tre anni, con tutele contro il rischio di licenziamento crescenti nel tempo.

Gli studenti, soprattutto quelli universitari, hanno in questi giorni più volte sottolineato che badano alla qualità, più che alla quantità dell´istruzione. Hanno un modo per dimostrarlo. Chiedano che la valutazione della ricerca universitaria svolta sin qui (dal Civr) divenga da subito la base per concedere una fetta consistente dei finanziamenti all´università. Chiedano nuove valutazioni della didattica e della ricerca, senza aspettare la costituzione di fantomatiche nuove agenzie per la valutazione, create solo per prendere tempo, per rinviare l´introduzione di criteri di merito nell´università. Chiedano che venga potenziato il Consiglio europeo delle ricerche ponendolo in condizione di selezionare, finanziare e incentivare progetti di ricerca che soddisfino parametri di eccellenza a livello internazionale. Si battano nei loro atenei perché i margini di autonomia oggi concessi dalla legge vengano utilizzati per premiare la ricerca nel ripartire i fondi come gli oneri didattici. Denuncino gli episodi di nepotismo e chiedano ai loro atenei di formulare piani della ricerca su cui dovranno impegnarsi. Migliorando la ricerca migliorerà anche la didattica.

Tito Boeri

Come diceva Cossiga


(dall' Internazionale)
Le sue parole sono state ascoltate.


Mi sembra di essere tornati a Genova.

Movimenti strani

Intanto le intercettazioni vengono messe a tacere. Senza bisogno di decreti, per il momento.


e cercano di far passare per altre vie il decreto sul salva - manager.

giovedì 30 ottobre 2008

Su cosa si protesta?


Visto che non vogliamo essere superficiali vediamo un po' quello che dice il decreto Gelmini approvato ieri soprattutto viste le reazioni delle piazze un po' ovunque. Alcuni di noi guardano sicuramente con simpatia alla protesta un po' perchè mette in ombra l'apatia con cui spesso l'opionione pubblica è disegnata, ed un po' per i risvolti politici che la protesta può portare al governo. La mia idea di base è che la scuola e con essa tutta l'istruzione in Italia non sia in buona salute. E non lo è soprattutto in funzione di tante riforme in atto negli ultimi vent'anni che hanno tolto fondi e hanno cercato di puntare sempre più sulla quantità che sulla qualità. Ancora riecheggiano nelle mie orecchie le parole della Moratti, allora ministro della pubblica istruzione, che criticava il basso numero di laureati in Italia rispetto al resto d'Europa. La soluzione è stata creare, per il caso in esame, una miriade di corsi di laurea al grido che un pezzo di carta non si può negare nessuno. Salvo poi meravigliarsi della disoccupazione e dell'insoddisfazione di molti della mia generazione di fronte all'ingresso in un mondo del lavoro inesistente e non in grado di valorizzare la fatica di tanti anni di studio. Vedo troppi strapparsi le vesti, in una strana concomitanza d'intenti tra professori, studenti e genitori. Dov'erano tanti di questi quando lo sfacello è cominciato? Tanti si opponevano per esempio, salvo ora presentarsi, soltanto ora in cui tanti privilegi verranno a mancare. In tutto questo io sono dalla parte degli studenti, vittime di ciò che non hanno creato e dei ricercatori che non possono andare via dall'Italia per guadagnare uno stipendio equivalente al proprio merito. Perchè è quello il punto, il merito inesistente che non valorizza chi fa rispetto a chi non fa. Se deve esserci una riforma dovrebbe vedere quello come spirito d'intenti cardine. Dovrebbe dico.

Ma tornando a ciò che all'inizio mi ero proposto, per non essere troppo prevenuto, ho voluto leggere il decreto, per comprendere cosa realmente non va. E perchè credo che pochi abbiano avuto l'accortezza di leggerlo prima di protestare.

Il decreto si sviluppa su sette punti che cerco di riassumere. Il testo completo lo trovate qui.

Art.1 Cittadinanza e costituzione. A decorrere dal prossimo anno verrà ripristinato lo studio dell'educazione civica nelle scuole elementari, medie e, nelle forme possibili, nella scuola d'infanzia. Tutto “entro i limiti di risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili”.

Come non essere d'accordo. Mi preoccupa però quest'ultimo punto. Pensavo non ci fossero condizioni.

Art.2 Valutazione del comportamento degli studenti.

Si tratta della norma secondo la quale verrà valutato la “condotta” degli studenti, espressa in decimi e tale da poter portare alla possibile bocciatura se inferiore al cinque.E' la norma introdotta per limitare i casi di bullismo. In realtà sarà soltanto un'arma in mano ai professori incapaci di mantenere l'ordine in classe. In realtà anche prima della sua abolizione il bullismo esisteva e raramente, se non mai, si arrivava a bocciare per questi motivi. Comunque sia non c'è da lamentarsi su questo punto

Art.3 Valutazione del rendimento scolastico degli studenti.

Saranno eliminati i giudizi, si torna ai voti. Poco male. Si buttano delle analisi più approfondite sui ragazzi, ma poco male, siamo nell'era della semplificazione per piacere a tutti.

Art.4 Insegnante unico nella scuola primaria.

“E' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.” Tagli a go-go di migliaia di insegnanti, nella scuola primaria, l'unico vanto del nostro sistema scolastico. Si elimina il tempo pieno, o quasi, tenendo conto delle esigenze. Quali sono queste esigenze?

Art.5 Adozione dei libri di testo.

“I competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l'editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili. Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l'adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale”.

Art.5 bis Graduatorie ad esaurimento.

"I docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (Ssis) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello a indirizzo didattico (Cobaslid) attivati nell'anno accademico 2007/2008 e hanno conseguito il titolo abilitante sono iscritti a domanda nelle graduatorie a esaurimento e sono collocati nella posizione spettante in base ai punteggi dei titoli posseduti. Nello stesso modo sono iscritti a domanda i docenti che hanno frequentato il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione di docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A e hanno conseguito la relativa abilitazione. Possono chiedere l'iscrizione con riserva alle graduatorie anche coloro che si sono iscritti nell'anno accademico 2007/2008 al corso di laurea in Scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica (la riserva viene sciolta al conseguimento dell'abilitazione e la collocazione in graduatoria è disposta in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti). "

Quindi blocco totale delle assunzioni.

Art.6 Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria

“L'esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria [...] ha valore di esame di Stato e abilita all'insegnamento, rispettivamente, nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria.”

Art.7 Relativo all'accesso alle scuole di specializzazione mediche. Niente di rilevante.

Art.8 Norme finali “Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.” Sicuramente saranno minori. L'ordine di grandezza è crescente da qui al 2012 per un totale di 1,4 miliardi di euro.

Per i dettagli, e soprattutto dei tagli all'Università, magari ne parliamo un'altra volta. Mi sto dilungando troppo.

mercoledì 29 ottobre 2008

Autoreferenziale

Le critiche si che sono gradite. Anzi le cerco. E oggi erano azzeccate. Quando non c'è smalto meglio star zitti.

Le avventure di un erotomane


Raramente riesco ad appassionarmi a qualcuno dei serial televisivi in auge. Non riesco a frequentarli con dedizione da sempre e poi, vista la passione che vi dedica il mio coinquilino, sto sviluppando una sorta di corazza difensiva.
Ma il lunedi non è cosi. Da quando è cominciato Californication. E' incredibile come si riesca a vendere un serial spacciandolo per la storia di un erotomane. Tolta questa presunta scorza resta la parabola dello scrittore in preda alla crisi creativa, disperato per la trasposizione cinematografica del suo successo letterario e perdutamente innamorato della donna che non è stato capace di amare fino in fondo al momento giusto. Il tutto con dei dialoghi eccezionali, carichi di cinismo e tenerezza. In cui il sesso resta cosi l'antidolorifico con cui Hank cura le sue ferite. Tra vecchi vizi e nuovi propositi cerca cosi la via per la redenzione.
Da vedere.

martedì 28 ottobre 2008

Saviani

Ho pubblicato la scorsa settimana un estratto dalla Catena di San Libero, giornale online di Riccarlo Orioles, giornalista siciliano della stessa scuola di Pippo Fava. Vi propongo questo pezzo letto sull'ultimo numero. Torna sempre quel concetto di resistenza praticato da tanti eroi silenziosi.

Saviani

Anche oggi Marco ha preso il motorino, è uscito di casa e se n'è andato in cerca di notizie. Ha lavorato tutto il giorno e poi le ha mandate in internet a quelli che conosce. Fa anche un giornaletto (Catania Possibile) di cui finalmente anche i lettori hanno potuto vedere un numero (il primo solo i poliziotti incaricati di sequestrarlo in edicola) con relative inchieste. Non ci guadagna una lira e fa questo tipo di cose da una decina d'anni. Ha perso, per farle, la collaborazione all'Ansa, la possibilità di uno stipendio qualunque e persino di una paga precaria come scaricatore: anche qui, difatti, l'hanno licenziato in quanto "giornalista pacifista". Marco non ha paura (nè della fame sicura nè dei killer eventuali) ed è contento di quel che fa.

Anche oggi Max è contento perché è riuscito a mandare in giro un altro numero della Periferica, il giornaletto che ha fondato con alcuni altri amici del quartiere. Il quartiere è Librino, il più disperato della Sicilia. Se ne parla in cronaca nera e nei pensosi dibattiti sulla miseria. Loro sono riusciti a mettere su una redazione, a organizzare non solo il giornale ma anche un buon doposcuola e dei gruppi locali. Non ci guadagnano niente e i mafiosi del quartiere hanno già fatto assalire una volta una sede. Max non ha paura, almeno non ufficialmente, ed è contento di quel che fa.

Anche oggi Pino ha finito di mandare in onda il telegiornale. Lo prendono a qualche chilometro di distanza (la zona dello Jato, attorno a Partinico) e contiene tutti i nomi dei mafiosi, e amici dei mafiosi, del suo paese. Non ci guadagna niente (a parte la macchina bruciata o un carico di bastonate) ma lui continua lo stesso, ed è contento di quel che fa.

Anche oggi Luca ha chiuso la porta della redazione, al vicolo Sanità. Il suo giornale, Napoli Monitor, esce da un po' più di due anni e dice le cose che i giornalisti grossi non hanno voglia di dire. E' da quando è ragazzo (ha iniziato presto) che fa un lavoro così. Non ci guadagna nulla, manco il caso di dirlo, e non è un momento facile da attraversare. Ma lui continua lo stesso, ed è contento di quel che fa.

Ho messo i primi che mi sono venuti in mente, così per far scena. Ma, e Antonella di Censurati.it? Sta passando guai seri, a Pescara, per quell'inchiesta sui padri-padroni. E Fabio, a Catania? Fa il cameriere, per vivere, ed è giornalista (serio) da circa quindici anni. E ti sei dimenticato di Antonio, a Bologna? Vent'anni sono passati, da quando gli puntarono la pistola in faccia per via di quell'inchiesta sui clan Vassallo e gli affitti delle scuole. Eppure non ha cambiato idea. E Graziella? E Carlo Ruta, a Ragusa? E Nadia? E... Vabbè, lasciamo andare. Mi sembra che un'idea ve la siate fatta. C'è tutta una serie, in Italia, di piccoli giornali e siti, coi loro - seri e professionali - redattori. Ogni tanto ne fanno fuori qualcuno, o lo minacciano platealmente; e allora se ne parla un po'. Tutti gli altri giorni fanno il loro lavoro così, serenamente e soli, senza che a nessuno importi affatto - fra giornalisti "alti" e politici - se sono vivi o no. Eppure, almeno nel settore dell'antimafia, il novanta per cento delle notizie reali viene da loro.

Saviano è uno di loro. Quasi tutti i capitoli di Gomorra sono usciti prima su un sito (un buon sito, Nazione Indiana) e nessuno, salvo chi di mafia s'interessava davvero, se l'è cagati. Poi è successa una cosa ottima, cioè che l'industria culturale, il mercato, ci ha messo (o ha creduto di metterci) le mani sopra. Ne è derivato qualche privilegio, ma pagato carissimo, per lui. Ma ne è derivato soprattutto che - poiché l'industria culturale è stupida: vorrebbe creare personaggi mediatici, da digerire, e finisce per mettere in circolo contenuti "sovversivi" - un sacco di gente ha potuto farsi delle idee chiarissime sulla vera realtà della camorra, che è un'imprenditoria un po' più armata delle altre ma rispettatissima e tollerata e, in quanto anche armata, vincente.

Ci sono tre cose precisissime che, in quanto antimafiosi militanti, dobbiamo a Saviano. Una, quella che abbiamo accennato sopra: la camorra non è la degenerazione di qualcosa ma la cosa in sè, il "sistema". Due, che il lato vulnerabile del sistema è la ribellione anche individuale, etica. Tre, che lo strumento giornalistico per combattere questo sistema non è solo la notizia classica, ma anche la sua narrazione "alta", "culturale"; non solo "giornalismo" ma anche, e contemporaneamente, "letteratura". (Quante virgolette bisogna usare in questa fase fondante, primordiale: fra una decina d'anni non occorreranno più). Dove "letteratura" non è l'abbellimento laterale e tutto sommato folklorico, alla Sciascia, ma il nucleo della stessa notizia che si fa militanza.

Nessuna di queste cose è stata inventata da Saviano. Il concetto di "sistema", anziché di semplice (folkloristica) "camorra" è stato espresso contemporaneamente, e credo sempre su Nazione Indiana, da Sergio Nazzaro (non meno bravo di Saviano: e vive vendendo elettrodomestici); e forse prima ancora, sempre a Napoli, da Cirelli. L'aspetto fortemente etico-personale della lotta non alla "mafia" ma al complessivo sistema mafioso è egemone già nelle lotte degli studenti (siciliani ma non solo) dei tardi anni Ottanta. La simbiosi fra giornalismo e "letteratura", che è forse l'aspetto più "scandaloso" (e che più scandalizza; e non solo a destra) di Saviano è già forte e completa in Giuseppe Fava, e nella sua scuola.

Le "scoperte" di Saviano sono dunque in realtà scoperte non di un singolo essere umano ma di una intera generazione, sedimentate a poco a poco, nell'estraneità e indifferenza dell'industria culturale, in tutta una filiera di giovani cervelli e cuori. Alla fine, maturando i tempi, è venuto uno che ha saputo (ed ha osato) sintetizzarle; e che ha avuto la "fortuna" di incontrare, esattamente nel momento-chiave, anche l'industria culturale. Che tuttavia non l'ha, nelle grandi linee, strumentalizzato ed è stata anzi (grazie allo spessore culturale di Saviano, ma soprattutto dell'humus da cui vien fuori) in un certo qual senso strumentalizzata essa stessa.

Questa è la nostra solidarietà con Saviano. Non siamo degli Umberto Eco o dei Veltroni, benevoli ma sostanzialmente estranei, che raccolgano firme e promuovano (in buona fede) questa o quella iniziativa. Siamo degli intellettuali organici, dei militanti ("siamo" qui ha un senso profondissimo, di collettivo) che hanno un lavoro da compiere, ed è lo stesso lavoro cui sta accudendo lui. Anche noi abbiamo avuto paura, spesso ne abbiamo, e sappiamo che in essa nessuno essere umano può attendersi altro conforto che da se stesso. Roberto, che è giovane, vedrà certo la fine di di questo orrendo "sistema" e avrà l'orgoglio di avervi contribuito: non - poveramente - da solo ma volando alto e insieme, con le più forti anime di tutta una generazione

domenica 26 ottobre 2008

Anelli di congiunzione

E' terminata questa settimana particolarmente intensa. Venerdi, terminato di lavorare, con la barba cresciuta fin troppo ho preferito radermi da un barbiere e li mi si chiudevano le palpebre Giunto a casa mi sono immerso nella vasca da bagno e sono rimasto immerso per quasi mezzora. Avevo voglia di riordinare le idee.
Questi pochi giorni passati con Stefano sono stimolanti per come lui sa essere da sempre, da quando lo conosco. Erano due anni ormai che non riuscivamo a passare un pò di tempo insieme, un pò per la mia migrazione e molto perchè lui si trovava all'altro capo del mondo, in quel SudAmerica che oramai da troppi anni nutre la mia fantasia.
Ho cercato di succhiare il possibile dalle esperienze vissute da lui da quelle parti, tra Argentina e Perù e ho cercato di comprendere quanto questo lo abbia cambiato. Tra un bicchiere di rum e qualche sigaro, in piena iconografia andina, immaginavo quei territori sconosciuti.
Pur nella distanza di questi anni ho visto quanto comunque il nostro rapporto abbia potuto crescere. Questo blog ha spesso creato un anello di congiunzione attraverso il quale riuscivano a passare le mutazioni in atto nella mia vita e messanger permetteva rapide vedute e dialoghi sulle nostre vite. Ma avevamo bisogno che questo si traducesse nuovamente in un dialogo a due. Per questo l'annuncio della sua possibile visita e la sua possibile presenza alla laurea di Ale è stata la sorpresa più gradita che potesse arrivare.
Abbiamo potuto discutere di tanti, troppi argomenti, e gli stimoli forniti dai ragionamenti maturati durante le nostre discussioni credo rimarranno un ricordo felice di questi giorni. Nonostante la diversità che le nostre vite e le nostre esperienze possono aver imposto ci siamo trovati simili, entrambi sulla strada della ricerca di un senso alle nostre vite. Come dicevo ieri in quelle poche righe dedicate ad Ale, pur non conoscendo la strada, ho avuto la sensazione di trovare un uomo, oramai, che come me, solco su solco cerca di comprendere la sua strada. Ed è quello che alla fine sto scoprendo di apprezzare più negli esseri umani. La forza di non lasciarsi vivere ma di costruire, e cosi di arricchirsi. Anche lui l'ho visto parte di quel quadro in movimento che raccontavo qualche mese fa.
E' inutile dirlo, ma mi sento fortunato degli incontri che la vita mi ha offerto.ps. Non offenderti per la foto :-)!

Diventiamo amici?

(Via Muddiki)

A proposito della follia collettiva che ha preso tutti per questi inutili social network. Leggete anche questo post. Io ho trovato il mio scopo però.

La mobilità dolce a San Mauro Castelverde

Ale ha messo online la sua presentazione della tesi. Ho pensato di pubblicarla perchè può essere utile a coloro che amano il trekking, della natura e le Madonie. Può essere utile darci un occhio perchè attraverso questo lavoro sono state effettuate rilevazioni su strade ormai poco battute ma che costituivano un tempo il percorso utilizzato da pastori e non per andare da un paese all'altro del territorio madonita. I percorsi individuati, importanti dal punto vista storico e culturale, hanno come fulcro il paese di San Mauro Castelverde e collegano a tutti i paesi limitrofi come, per esempio, Castelbuono, Pollina, Geraci Siculo e Gangi.
Presentazione Tesi
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sabato 25 ottobre 2008

Obiettivo raggiunto. Ottimo Ale

Mi dispiace di non averne parlato prima.
Ma sono stato felice particolarmente lunedi, quando Ale ha raggiunto il suo obiettivo dopo due anni lontano da casa, a Firenze.
La sua laurea, con una tesi veramente interessante e che può portare ad un progetto interessante di sviluppo turistico in un'area alla quale siamo particolarmente legati, San Mauro Castelverde. Vedremo quello che sarà adesso.

Se esiste una strada da percorrere
sei già li.
Se non esiste la stai cercando,
solco su solco, passo per passo,
sentiero per sentiero.

Oggi in piazza a Roma

Spero che la manifestazione di oggi a Roma vada bene, e che il Circo Massimo sia stracolmo. Ma contemporaneamente non voglio che questa suoni come un'assoluzione per tanti dirigenti del PD che navigano in senso contrario a quelli che erano i principi da cui si è partiti con le primarie di un anno fa. Sia piuttosto una sveglia. Come diceva ieri sera Zoro su Raitre se si facesse una manifestazione contro molti dirigenti la piazza sarebbe sicuramente piena. Perchè se non si costruisce una opposizione e un partito credibile, una comunicazione chiara e univoca saremmo ancora soltanto a fare manifestazioni in piazza, sempre e solo.

venerdì 24 ottobre 2008

Manuale per un ministro degli interni

A futura memoria. E' bene non dimenticare certe frasi, scolpirle nella roccia per sdegnarsi ogni volta che lo si legge. Quando ieri sera, al Frida, Giuseppe Genna ha citato questa frase ho avuto un conato di vomito.

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni (…). Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì».

Aldo Moro ringrazia ancora.

mercoledì 22 ottobre 2008

Arriverò

Non sono sparito, sono soltanto molto impegnato in questi giorni.
Per esempio, lunedi è successo questo:

ed un buon amico mi fa compagnia in questi giorni, dopo non averlo visto per quasi due anni.

domenica 19 ottobre 2008

Dovrei andare!

Quando dici un secondo deve essere un secondo.
Quando dici due parole, che siano due. Solo due.

mercoledì 15 ottobre 2008

Vorremmo solo abbracciarti

"Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni!'Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni!"

Ho appena finito di leggere il messaggio scritto da Roberto Saviano oggi. E' da brividi pensare a come possa essere la sua vita, in questo paese. Siamo stati noi, suoi lettori, a costruirgli questa gabbia intorno.
Paradossalmente il nostro desiderio di conoscere quella realtà da lui raccontata non ha fatto che accrescere la sua di gabbia, e non quella dei protagonisti delle sue denunce. Per di più accusato spesso, del suo stesso successo, da critici e dai suoi stessi concittadini, come visto ieri sera alle Iene. In un paese come l'Italia in cui successo e denaro sono gli unici valori osannati. Altro paradosso.
Se andrà sarà meglio, forse. Non siamo un paese in grado di difendere uomini come lui. Non ne abbiamo l'autorevolezza necessaria, per molti motivi. Non per ultimo perchè abbiamo sottosegretari e ministri eletti con quei voti li (basterebbe vedere l'impatto mediatico dell'inchiesta dell'espresso di queste settimane). Siamo un paese che non è in grado di indignarsi. Ed allora meglio andar via. Non vogliamo aver bisogno di eroi. Vorremmo soltanto abbracciare un ragazzo di ventotto anni e ringraziarlo del suo coraggio che fa sentire tanti di noi cosi piccoli dietro queste tastiere.

La Sicilia, Fava e Santapaola

Di occhi aperti c'è sempre bisogno. Si aggiunge ulteriore rabbia a quanto si legge su Roberto Saviano in questi giorni.
C'è un silenzio francamente inconcepibile. Fatti simili a quelli denunciati dallo stesso Saviano nel suo libro. Pagine di quotidiani a disposizione di boss. E silenzio, silenzio, silenzio.

La Catena di San Libero - 12 ottobre 2008 n. 372

“Parla, Santapaola!”, "Zitto tu, Fava!”

“Io, Vincenzo Santapaola, vi dico...”. Uno degli ultimi contenuti de La Sicilia di Catania, sotto forma di lettera, ma senza alcun intervento redazionale, è un vero e proprio editoriale di un boss mafioso. Contemporaneamente, e da oltre un anno, Ciancio vieta ai suoi cronisti di pubblicare dichiarazioni e notizie su Claudio Fava. Un episodio gravissimo, che segna un punto di non-ritorno. E la Magistratura? Ponzio. E l'Ordine dei Giornalisti? Pilato.

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Il gravissimo episodio di Catania - un esponente mafioso che usa il giornale di Ciancio per mandare i suoi messaggi - non ha suscitato le risposte istituzionali che sarebbero state prontamente date in ogni altra città.

1) La Procura di Catania, che da poco ha sequestrato per inadempienze burocratiche un povero foglio locale (“Catania Possibile”) di denuncia, non ha ritenuto di intervenire sul ricco e potente quotidiano che ha favoreggiato di fatto il clan Santapaola.
2) L'Ordine dei Giornalisti non ha incredibilmente preso alcun provvedimento disciplinare - e quando , allora? - nei confronti del favoreggiatore.
3) L'Associazione siciliana della Stampa, che non è mai intervenuta in difesa di nessuno degli otto giornalisti siciliani trucidati dai Santapaola e dagli altri mafiosi, non ha avuto il coraggio di prendere adeguatamente posizione.
4) Il CdR de La Sicilia non ha denunciato né ha contestato (com'era suo preciso dovere) l'operato del direttore.
4) Non se n'è dissociato, nemmeno con tempestive dimissioni, neanche il vicedirettore, che evidentemente giudica incidente veniale la presenza di un Santapaola nel suo giornale.
5) Le forze politiche locali hanno reagito con estrema fiacchezza all'episodio gravissimo, che ufficializza la contiguità fra poteri e mafia (già vista in numerosi episodi: caso Avola, censura dei necrologi Montana e Fava, scuse al boss Ercolano, ecc.) nel campo dell'informazione.
Non è affatto una vicenda catanese. E' nazionale. E' l'esempio più estremo, ma che non resterà insuperato, della catastrofe etica dell'informazione italiana. Saviano, parlando di giornali collusi, ha avuto torto solo nel limitare i suoi esempi alla Campania.

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Facciamo appello ai siti liberi locali, ai giovani che li animano con tanta passione, a non lasciare impunita questa vergogna. A reagire apertamente e duramente, e soprattutto tutti insieme.
Avremo nelle prossime settimane (l'inizio del laboratorio di giornalismo) e nel prossimo mese (“Sbavaglio” numero tre) tempo e luogo per esaminare partitamente lo stato dell'informazione a Catania e in Sicilia, e per proporre i rimedi. Ma adesso quello che è urgente è la ripulsa istintiva, etica, morale, nei confronti di quel “giornalismo” che insulta gli Alfano, le Cutuli, i Mario Francese, i Giuseppe Fava.

Esprimiamo la nostra fraterna solidarietà a Claudio Fava, che i mafiosi intendevano uccidere, per la sua attività di giornalista libero, nello stesso luogo in cui avevano già ucciso suo padre; e nonostante questo, o forse proprio per questo, il suo nome oggi è tabù sullo stesso giornale che pubblica i comunicati dei Santapaola.

Faccio appello infine, personalmente e da vecchio giornalista che mai avrebbe immaginato un tale degrado della professione, ai colleghi Lorenzo Del Boca e Roberto Natale, Presidenti Nazionali del nostro Ordine e del Sindacato:. Intervenite con tutti i vostri poteri su Catania! Difendete la nostra professione! Non lasciate soli i giovani che, con immensa generosità e a dispetto di tutto, qui impegnano le loro vite a fare un giornalismo di cui non vi dobbiate vergognare. [r.o.]

martedì 14 ottobre 2008

Passeggiando per Como

Ne ricordavo soltanto la nebbia e il grigio di 18 anni fa. La funivia che si arrampicava sulla montagna e poco altro. Forse anche quei due occhi che su quelle colline furono curati. Era l'anno dei mondiali di Calcio italiani, della mascotte Ciao e di me che sognavo la notte Baggio fare uno dei suoi gol.
Adesso mi sembra tutt'altra cosa. Le immagini si andranno a sovrapporre nel formare un unico quadro.

Ed è un soffio...

Ingrandire, please.

lunedì 13 ottobre 2008

Sarebbe tempo di cambiare

Non mi piace più la grafica di questo blog, vorrei trovare qualcosa di meno anacronistico, più dinamico, un pò più personale, ma non ho nè tempo ne la voglia per imparare a fare anche questo. Sento parlare di Wordpress e di quanti tutti ne siano entusiasti, ma quanto tempo dovrei dedicare a questa migrazione. Già il pensiero toglie la voglia. Del resto io volevo soltanto scrivere!

P.s. Se qualcuno di passaggio si offrisse di darmi una mano ne sarei grato, anche con qualche suggerimento! :-|

La mia radio personale

So bene di essere ampiamente in ritardo sull'argomento e del resto sono sempre arrivato un attimo dopo a un bel pò di appuntamenti.
Preferendo non scendere troppo nei dettagli, in questi giorni ho scoperto un servizio al quale mi ero abbonato già qualche mese fa senza capirne la vera utilità. Per chi fa della musica il sottofondo delle sue giornate ed è sempre avido di nuove scoperte penso sia il miglior programma del genere mai creato. Si tratta di Lastfm. Subdolamente, previo download di un programma, registra le canzoni che ascolto sul mio Pc e crea sul suo server la mia libreria personalizzata. In base a questa poi seleziona una serie di utenti con un certo grado di affinità e permette di ascoltare le librerie di questi. Semplicemente stupendo. Sto ascoltando musica assolutamente sconosciuta e tralaltro posso anche individuare amici, invitarli, un pò come avviene su tutti i social network, in maniera tale da ascoltare ciò che loro stessi stanno ascoltando.
I servizi offerti sono innumerevoli, potete per esempio inserire il nome di un'artista e ascoltare la sua musica, funziona poi da contatore della musica ascoltata da ogni dispositivo utilizzato, segnala eventi, la musica più ascoltata nel periodo, etc...
Mi vengono cosi in mente i tempi passati ad ascoltare prima le cassettine scaricate dalle radio o passate dai nostri conoscenti, per poi passare alla masterizzazione dei cd e per finire ai tempi del mulo. In fin dei conti adesso, con programmi del genere, si può dire che la battaglia per la libera fruizione si può dire vinta. O no? Abbiamo perso il fascino della ricerca e della scoperta, della scalata che ci faceva apprezzare più quel suono quando finalmente avevamo quel feticcio tra le mani e presto risulterà ci si dimenticherà di quei tempi. Prezzo da pagare per tale abbuffata,
Per chi volesse ho inserito qui a destra un widget con la musica che ascolto più frequentemente settimana per settimana. Funziona quasi come una radio.

venerdì 10 ottobre 2008

Guardiani della democrazia

E poi si parla male dei giornalisti, tra i pochi guardiani della democrazia, quando possono fare il loro mestiere:

(via Repubblica.it)

Alla ricerca del mandante


C'è il "delitto", scoperto da questo giornale insieme a "Report", la trasmissione tv di Milena Gabanelli: l'ennesima norma ad personam, infilata di straforo dentro il decreto sull'Alitalia e ritagliata su misura per salvare finanzieri come Tanzi e, soprattutto, banchieri come Geronzi. Ci sono i "colpevoli": Angelo Maria Cicolani e Antonio Paravia anonimi parlamentari del Pdl relatori dell'emendamento, "peones" come lo furono, nella precedente legislatura berlusconiana, i Cirielli e i Nitto Palma che mettevano la firma sulle peggiori nefandezze giudiziarie commissionate dagli avvocati del premier.

Ma chi è il "mandante" di questa nuova legge-vergogna, che nel silenzio della maggioranza e nell'ignoranza dell'opposizione stava per passare al vaglio del Parlamento? Berlusconi dichiara: "Non ne sapevo niente". E questo, per lui, è normale, come quando giura: "Non mi occupo mai delle mie aziende". Tremonti fa molto di più: "O va via l'emendamento, o vado via io", annuncia nella solennità dell'aula di Montecitorio. E questo fa onore al suo rigore morale e alla sua serietà politica.

Ma la domanda resta. Chi è il "mandante"? E che garanzia abbiamo che il centrodestra non riprovi a infilare da qualche altra parte la norma che salva, con Geronzi, il capitano di un nuovo assetto di potere economico e finanziario che si sta organizzando attorno alla stella fissa del Cavaliere? Nessuna, purtroppo. Dal lodo Alfano al lodo Cicolani: questo è lo "stile della casa". E poi si scandalizzano se qualcuno si preoccupa per la qualità della nostra democrazia."

giovedì 9 ottobre 2008

Lavori in corso

Tra i nuovi impegni che stanno arrivando, ho deciso anche di collaborare ad un nuovo progetto che vedrà la luce tra pochi mesi. Ancora non se ne può parlare molto, tra pochi mesi (a Dicembre almeno) sarà online. Lo farò nel tempo libero rimasto tra i miei interessi, ma l'idea, cosi come mi è stata illustrata mi sembra molto lungimirante. Vedremo. E restate in ascolto.

So di non valer nulla

Torno un pò stanco a casa in questi giorni.
Ancora non ho ingranato totalmente, il training continua, ma ciò che faccio mi sta interessando come mai niente da quando ho cominciato a lavorare. La voglia di scappare "al suono della campanella" non esiste più, e ciò mi sembra una gran cosa. Era insomma quello che cercavo, anche se è presto per poterlo dire.
Mi chiedo cosa vadano cercando invece questi qui. Non si deve avere molta stima di se stessi lavorando grazie a parentele eccellenti. Cercando di portare a casa lo stipendio grazie all'amicizia millantata. Evidentemente, ben conscio delle tue capacità, cerchi di arrivare al massimo con il minimo sforzo, e questo lo posso ben capire. Sai di non valere nulla, per cui, cerchi altre vie.
Ma quale stima si può avere elemosinando per ciò che non spetta. mi dico. Forse sono ragionamenti di un altro pianeta ma lo scopo cercato qual'è?
Sarà che la vedo in tutt'altra maniera, ma la vita non dovrebbe essere l'occasione per misurarsi, per comprendere i propri limiti cercando di migliorarli?
Io, fino a qualche mese fa, mi sentivo perduto nell'impossibilità di vedere la via di fuga da una situazione che non mi appagava. Questi qui no, perchè? Perchè vivono sonni tranquilli comunque?
Sarà un dubbio che mai lascero evadere, credo.

mercoledì 8 ottobre 2008

Ah, ci sono stati brogli?

Non basterà a cambiare nulla, ma c'è che oggi tre persone sono finite in carcere per brogli elettorali a Palermo, e a tutti non sembrerà una novità. E' la prova di quello che tutti sanno senza potere provarlo.
La democrazia in molte parti d'Italia non esiste, come ho scritto un pò di tempo fa. E per questo sono sicuro che soltanto in pochi potranno protestare, la maggior parte si girerà dall'altra parte indifferente, anche perchè nulla succederà realmente. Cammarata resterà al suo posto sorridente, Leoluca Orlando non sarà preso per pazzo come accadeva fino a pochi mesi fa, e Silvio continuerà ad accusare "i comunisti" di fare brogli alle elezioni.
Ah, beata indifferenza.

martedì 7 ottobre 2008

Pedala ragazzo, pedala

Un consiglio a tutti quelli che amano correre, andare in bici o più semplicemente sul tapis roulant della palestra con della musica a stimolare le corde del movimento. Mettete nelle vostre orecchie questo disco, Feed the animals, di un certo Girl Tank da Pittsburgh. All'inizio vi chiederete cosa cavolo stiate ascoltando, poi sarete risucchiati dal meccanismo attuato da questo dj, mettere insieme in un unica canzone campionamenti da innumerevoli pezzi famosi di un pò di tempo fa in un modo molto ma molto divertente. Vi troverete a cercare di riconoscere i tanti pezzi utilizzati e a pedalare sorridendo. Provare per credere. Io l'ho scoperto da qua e poi comprato il cd qui, facendo un offerta libera in stile Radiohead, di soli 5 $ per il timore di restarne deluso. Poi ho scoperto che con 10 $ alla pubblicazione dell'album me ne avrebbero mandata una copia a casa, ma, poco male. Penso debba essere questo insomma il futuro della musica, libera fruizione e pagamento ripagato in base al vero valore attraverso mezzi come questo o con concerti a raffica. Si rassegnino c'è poco da fare.

P.s. Qualcuno ha decifrato tutti i brani utilizzati nell'album. Qui.

lunedì 6 ottobre 2008

Ancora con sta storia?

Ancora su Repubblica continuano a parlare delle "nuove droghe virtuali", già un paio di mesi fa dimostratasi una mega bufala. Farsi un giro in rete magari prima di diffondere nuove fobie nelle mamme che vedono i loro figli magari ascoltare soltanto della buona musica?

Un sabato in un Centro Sociale Milanese

Con il tempo si può diventare intolleranti. Per ognuno uomo esistono atteggiamenti, luoghi, situazioni che non possono fare a meno di infastidirci. Crescendo poi si sviluppa quella particolare attenzione olfattiva che una volta non avevi e che ti fa vedere come insopportabile qualcosa a cui non facevi attenzione.
Un centro sociale è per esempio un luogo verso il quale nutro una certa vicinanza di vedute che rende attraente l'atmosfera che all'interno si vive.
Lo diventa decisamente meno quando questa rappresenta soltanto una buona facciata per atteggiamenti lontani mille miglia da quei principi a cui dicono di ispirarsi molti dei visi emaciati visti sabato.
Mi da fastidio per esempio che occasioni di pura partecipazione sociale diventano occasioni per vendere serate come una qualunque in Corso Como, ad un target, come direbbero i pubblicitari, soltanto un pò differente. Che una serata per il giovane Abba diventi l'occasione per organizzare un concerto a pagamento che rimpingui casse senza produrre nulla che non sia che autoreferenziale.
Mi danno fastidio gli atteggiamenti da finto decadente affiorare dagli abiti di ragazzini per bene vestiti con centinaia di euro, atteggiamenti totalmente irrispettosi verso quei poveri uomini che farebbero di tutto per vestire come loro rifiutano.
Mi da fastidio che la libertà venga confusa per la mancanza di rispetto, quel rispetto inneggiato con slogan che si dimostrano vuoti.
Mi da fastidio l'atteggiamento da "alternativo" dimostrato soltanto fumando canne e facendo accattonaggio per un sorso di birra. Che poi vorrei sapere chi pensano lo produca quel fumo.
Mi danno fastidio le maschere, e quelle che vedevo non erano altro che immagini riflesse dello stesso atteggiamento vuoto tanto criticato alla civiltà dei consumi. Lo stesso meccanismo che al giovane asmatico sulle loro magliette prodotte in serie non piacerebbe.

Palermone

Una volta l'anno gli tocca. Almeno.

domenica 5 ottobre 2008

La solitudine dei giusti

Dal corriere.it

Adolfo Parmaliana, Prof antimafia si uccide: "Mi hanno lasciato solo"

Ma chi li conosce questi eroi silenziosi, che lasciati soli trovano rifugio soltanto in un volo.
Mentre sull'antimafia ci si riempie la bocca, si organizzano festival della legalità e gli argomenti fanno parte della retorica del politichese, chi rimane accanto a chi le lotte le fa veramente?
Dovremmo aspettare forse un film per scendere in piazza o sentir parlare di questi uomini, forse. Ma chi ha bisogno di celebrazioni o di una piazza con il proprio nome?

mercoledì 1 ottobre 2008

Non disperarti, Linus

E devo dire che è una tristezza vedere l'intollerabile RTL al primo posto dei dati AudiRadio seguita da Rds, e la mia amata Deejay scivolare al 3°posto seguita dalla mia scoperta radiofonica dell'anno.
Ma cosa mi aspettavo, daltronde?

Impressioni di Settembre (appena trascorso)

Ed io che stupidamente mi svegliavo tardi la mattina e con gli occhi socchiusi mi trascinavo a mare.
E appena il sole era troppo forte andavo via, intollerante a rimanere fermo sulla stuoia, invidiavo te che rimanevi come una tartaruga immobile a crogiolarti spalmandoti di untuosi unguenti nelle ore migliori, quelle dove il sole non da tregua.
Tornavo in spiaggia e ti trovavo ancora li, motivata come non mai a raggiungere il limite consentito ad ogni viso pallido, e sparivi quando invece arrivavo per godere delle ore più tranquille, quelle in cui il mare non è solo refrigerio ma piacere. Con l'acqua ancora più calda, la spiaggia più silenziosa.
Per te invece le ragioni erano terminate, la motivazione scomparsa. C'era la tua pelle da curare, e vederti arrivare la sera scottante in piazza mostrare la tua pelle di bronzo mi faceva contorcere dal rimorso per la mia dabbenaggine.
Adesso mi guardo allo specchio con la pelle tornata al suo pallore e ripenso a te. Ad inseguire quel desiderio cosi sfuggente, al tuo impegno intenso per un obiettivo che adesso è già svanito. Mi chiedo se pensi a quanta fatica hai sprecato nell'inseguire forse l'emblema più vero dell'inseguimento di bisogni effimeri, dell'inutilità posta a chimera questa volta alla portata di tutti. Ma non credo che t'importi, sarai già immersa nel tuo solarium ad inseguire surrogati di qualcosa che non so che sia.

La sveglia suona?

Finalmente Walter sembra che si sia deciso a darsi una svegliata. Dopo essere stati presi per imbecilli , sperando di riuscire a strappare qualche poltrona strisciando ai piedi del capo del consiglio, hanno finalmente cominciato a capire che con certa gente è impossibile trattare o fare patti.
Lo avrebbe capito pure un bambino che non si cede un gelato a chi può darti solo una caramella, mi stupisce per questo la presunta intelligenza degli esponenti del Pd.
Capisco il piacere della sconfitta che accomuna tutti quelli che si chiamano di sinistra in Italia, ma anche l'Inter ad un certo punto a cambiato rotta.
Intanto questa mi sembra una buona notizia, di gente come Crocetta c'è sempre bisogno.

Shinystat

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