"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

mercoledì 30 aprile 2008

Io non vedo, io non sento. Ma voto!

Anche se ora tutto ha perso il senso,
adesso che molte illusioni sono state cestinate,
adesso che abbiamo capito quello che con i nostri occhi non riuscivamo a vedere,
non possiamo fare in modo che tutto ciò spenga le nostre speranze.
Speranze lontane e lacerate ma che non possiamo smettere di coltivare.

E per questo, nonostante non serva a niente, a me viene ancora il ribrezzo nel vedere il filmato mandato in onda da Exit lunedi scorso. Niente di nuovo per carità, infatti non sono tanto le immagini a far male ma la strafottenza di chi dovrebbe difendersi, adesso che ha capito che le accuse non hanno importanza, perchè ciò che conta alla fine è essere li a comandare nonostante tutto. Non saranno certo d'altronde un paio di inchieste o di moralismi a cambiare il corso della Storia già scritta nella pietra nei secoli dei secoli.
Per questo può capitare di tutto, perchè nulla cambierà ciò che il giudizio popolare ha sancito.
E così può anche succedere che trasluddando su emule ti capiti di trovare file che non puoi non scaricare. Piccoli errori quando non si ha molta dimestichezza con lo strumento e con le cartelle condivise d'altronde possono sempre capitare. E cosi ti puoi trovare tra le mani un elenco di richieste di favori all'ordine di Raffaele Lombardo. Una piccola mappa della rete di clientele attraverso le quali conquistare i milioni di voti necessari per salire sullo scranno più alto di Palazzo delle Aquile. Dalla richiesta di lavoro, all'"aiutino" per l'esame all'università, alla richiesta di un aiuto per la lista d'attesa per il trapianto di reni.
Notizie che potrebbero far crollare palazzi. Forse da un'altra parte però. Qui passano veloci come scheggie senza impensierire nessuno. Calati juncu chi passa la china.
Perchè noi, ringraziando il cielo, abbiamo altre cose di cui occuparci, e poi queste notizie le sanno i soliti quattro gatti, perchè lei poi le ha sentite al telegiornale? No? Allora fesserie sono! Senta io devo andare, che sta cominciando "un posto al sole" e non me lo posso perdere!



mercoledì 23 aprile 2008

270 mila uomini e donne

Dal corriere.it di oggi:

"270 mila è il numero di uomini e donne che in un anno dal centro sud si spostano al nord per mancanza di lavoro. E' come immaginare una città come Caltanissetta svuotarsi.
A fronte di 67 mila neo-laureati del Sud previsti in ingresso nel mercato del lavoro nel 2007, le imprese industriali e dei servizi del Mezzogiorno hanno espresso, nello stesso anno, una domanda di laureati pari a 12.390 unità, il 16,4% del totale.
Anche se si sommano i neolaureati richiesti dalla pubblica amministrazione e dal lavoro autonomo, si può stimare che circa la metà dei giovani che si laureano nelle regioni meridionali è di troppo rispetto alla domanda locale. Nessuna meraviglia, conclude quindi Italia Lavoro, se questi giovani cercano lavoro altrove e se il 60% dei meridionali che si laurea al Nord, vi rimane anche dopo la laurea. Per necessità, più che per scelta. "

"Ma se è così, perché questa emigrazione non fa più notizia? «Perché chi emigra —risponde D’Antoni— non ha problemi d’integrazione con la realtà del Nord: spesso è un giovane che usa Internet e parla inglese come i suoi coetanei settentrionali. Non diventa quindi un caso sociale, come negli anni Cinquanta.Quella di adesso è perciò un’emigrazione invisibile, silenziosa »"
Quali risposte da la politica a questo esodo dalle dimensioni bibliche, a quest'emoraggia continua?
Poche, per non dire nessuna, come illustra lo stesso articolo:

"Non ci sarebbe niente di male se questo fenomeno fosse indice di una società mobile, all’americana. Il fatto è che in Italia questo movimento è a senso unico, con un progressivo impoverimento del Mezzogiorno. Per combattere questo trend i vari governi hanno provato a incentivare fiscalmente le assunzioni nel Sud. Nell’ultima Finanziaria è stato inserito anche un bonus di 400 euro al mese per sei mesi per i neolaureati che svolgono stage nelle imprese del Sud che, se poi li assumono, ricevono un contributo di 3 mila euro. Il meccanismo sta funzionando, afferma D’Antoni. Ma non è solo un problema di incentivi. Paolo Sylos Labini, il grande economista morto nel 2005, che amava il Mezzogiorno, ripeteva che la questione meridionale prima ancora che economica è una questione civile. In altri termini, non è solo la domanda di lavoro qualificato che deve aumentare, ma devono migliorare anche le condizioni generali di vivibilità, dal funzionamento della pubblica amministrazione al controllo del territorio da parte dello Stato contro la criminalità. Altrimenti, in silenzio, i migliori se ne vanno."

Quale via d'uscita allora può esserci per il nostro Sud? Sentir dire che la questione settentrionale è la priorità per la politica Italiana è quanto mai ottuso e ingiusto.
Perchè non si perdono così soltanto buona parte dei cervelli ma si perde anche la possibilità di un evoluzione culturale e sociale che si arresta per l'impossibilità di dare continuità ad un percorso di riscatto del territorio.
Per questo credo che delle risposte siano necessarie e attese dalla politica, fornendo la possibilità a chi è costretto ad emigrare di partecipare alla vita politica facilitando ad esempio l'accesso al voto e dando la possibilità anche economica alle aziende di investire al Sud.

martedì 22 aprile 2008

Chi ci credeva

Un emozione leggere questa lettera in questo tempo che sembra aver perso le proprie radici migliori.

Il regime dei luoghi comuni

Vi segnalo questo bel post da Xantology:

La spazzatura a Napoli non c’è più. Sparita, volatilizzata il 14 aprile con la vittoria di Berlusconi. Sarà stato lui, presidente operaio, a pulire le strade. I tg non ne parlano più, non posso che dedurre che la città è pulita.

Piuttosto, tutti questi extracomunitari che continuano a violentare le nostre donne. Il tg2 non parla d’altro. Ci vorrebbe una bella legge che li rimandi a casa loro. E anche le ronde, ecco. Le ronde padane. Certo, è un problema quello della sicurezza, signora mia. E gli albanesi? Basta dargli una automobile in mano e come minimo ti investono i bambini. Meno male che adesso c’è la Lega. Ci pensano loro a mandarli via. Zingari e negri: chi non ha un lavoro se ne deve andare! Ha sentito? Mario ha vinto il Grande Fratello. Anche se a me mi era più simpatica quell’altra, la dottoressa. Quello, Prodi, non faceva nulla. Dormiva, e quando ero sveglio litigava con i comunisti. Sì, per fortuna che non sono più in Parlamento. Almeno adesso c’è governabilità. Finalmente Berlusconi ha una bella maggioranza. Lasciamolo lavorare, sempre sperando che non gli mettono i bastoni fra le ruote. E’ cambiato, il Cavaliere. Adesso vuole passare alla storia. Lei se lo guarda Amici? E’ una bella trasmissione, sa. E come ballano, sembrano professionisti! Speriamo che Berlusconi fa bene, per il bene dell’Italia. E che non lo perseguitano. E’ assurdo tutto questo odio della sinistra, signora mia. Che poi lui almeno è ricchissimo e siamo sicuri che non ruba. Che motivo ha di rubare con tutti i soldi che ha? Ha visto che su Raidue c’è un nuovo programma che lo fa la Simona Ventura? Che simpatica. E poi come si veste raffinata. Certo che con Prodi era aumentato tutto, c’era l’euro a mille lire. E poi ha messo un sacco di tasse nuove. Ha sentito che Berlusconi ci toglie l’ICI? Finalmente, che senso ha uno pagare per la propria casa che è un diritto? E anche il bollo auto. Che io già pago l’assicurazione ed è giusto che il bollo non lo pago. Se lo leva, vuol dire che si può levare. Berlusconi è un grande imprenditore: se non lo sa lui come gestire l’azienda Italia! Poverino, Karim. Non lo conosce? Il tronista della Maria De Filippi. Dice che un tassista lo ha aggredito. Certo, a volte essere famosi porta disgrazie. Io l’ho votato, Berlusconi, e alla Regione ho votato Lombardo, perché sono passata dal patronato e, a parte che mi hanno regalato un sacchetto della spesa che fa sempre comodo, sono stati gentili e si sono presi anche il curriculum di mio figlio, poverino, che è in mezzo alla strada. Intanto gli hanno dato 100 euro per dare i volantini davanti ai seggi. Sempre 100 euro sono. E ora aspetto che mi hanno promesso che gli trovano un posto per tre mesi. Certo, sempre precario, ma purtroppo c’è stata crisi e in questo ci colpano le sinistre. Lo sa a quanto è arrivato il petrolio? Ha fatto anche il provino per il Grande Fratello, mio figlio, ma ha avuto sfortuna. Certo che Berlusconi sta facendo quello che può, con tutta la crisi mondiale che c’è stata. Anzi, lui con le sue aziende dà un sacco di lavoro. Ho sentito che non licenzia mai nessuno. Il mio autobus, signora, la saluto.

lunedì 21 aprile 2008

Analisi post voto/3. La solita gattopardesca Sicilia

Giuro, un pugno nello stomaco mi avrebbe fatto meno male. Ancora sento il conato salire le mie viscere. Una reazione cosi incontrollabile cosi come risulta incomprensibile capire le ragioni di tanta ottusità.
I risultati d'altro canto parlano chiaramente:

Lombardo 65,35%
Finocchiaro 30,38%
Sonia Alfano 2,48%

Non lasciano adito a malintesi. Alle regionali come alle politiche. I Siciliani hanno scelto il vecchio sistema nel quale evidentemente riescono a mantenere i propri piccoli interessi, nel quale riescono a sguazzare allegramente. Ora è il momento di sentire argute sintesi sulle ragioni del voto, su come in Sicilia vi sia il bisogno di autonomia, di camminare da soli. Discorsi vuoti di ogni contenuto che forse possono intrattenere chi non conosce la realtà, di certo non chi vive o ha vissuto quella realtà senza stare con gli occhi chiusi. La stragrande maggioranza dei Siciliani non vota perchè crede in qualcosa, vota perchè può mangiare, e per ogni livello sociale c'è il piatto giusto.
Risulta difficile spiegare qui al Nord le ragioni di questo plebiscito verso coloro che di certo non hanno governato bene. Per farlo prendo un piccolo esempio, un paese piccolo ma che penso di conoscere molto bene. San Mauro Castelverde, piccolo borgo sulle madonie, milleecento metri sul livello del mare, al 2001 duemilacentosessantasei abitanti, di cui 2091 aventi diritto al voto. Un Paese che ha conosciuto negli anni la stessa decrescita demografica di molti paesini del sud. Un paese in cui non esiste industria e in cui l'agricoltura e la pastorizia, tranne alcune eccezioni, viene gestita secondo tecniche da inizio secolo (scorso però!). Una fragile economia che si regge grazie all'apporto sostanzioso e sostanziale dei fondi regionali destinati alla Forestale. Grazie ai quali si può lavorare anche per pochi mesi ma conseguire quel margine che consente di aver diritto al contributo per la disoccupazione. Una logica assistenzialista comune a tutta la Sicilia. Perchè un abitante di questo paese dovrebbe votare chi potenzialmente potrebbe eliminare questo stato di cose in cui si vivacchia si, ma si campa almeno! La vecchia logica dell'accontentarsi torna sempre utile.

Lista Pro Finocchiaro 20,72%
Lista Pro Lombardo 76,09%.

Che dire? Un piccolo esempio per capire la logica dominante. Applicata ad altri settori da il quadro completo della situazione. Una forza che è maggioranza e che ha maggior voce in capitolo rispetto a chi crede ad esempio ad un futuro con un economia slegata da interessi di parte, a chi vorrebbe soltanto vivere in un posto "normale".
Per questo sono in un certo senso contento che abbia vinto la Lega e vinto Lombardo. Se fossero delle persone davvero coerenti e attuassero quello che promettono, attraverso il federalismo fiscale, si potrebbe dare la definitiva scossa a quelle coscienze che cosi coscienti non sono. Forse soltanto nel momento in cui non arrivassero più soldi dai Fondi Europei (a proposito dal 2013 si chiude pure questo rubinetto) o Statali qualcuno dovrebbe cominciare pur a lavorare. Oppure toccherebbe a tutti emigrare. A voi la scelta.
Vivere o morire. Aumentare le distanze economiche ed avvicinare quelle fisiche (il ponte sennò a che serve?).
Sentendo gli umori della gente che mi circondaho la sensazione che da lunedì scorso siamo un pò più lontani, sempre più incomprensibili e sempre più liberi del nostro destino. D'altra parte non si può aiutare chi non vuole essere aiutato.
E' cosi che viene intaccata la speranza ogni giorno, a piccole dosi, con quelle piccole o grandi sconfitte che ci fanno guardare alla vita e al futuro con uno sguardo ogni giorno più cinico e sfiduciato.
Ps:Da leggere questo post su Rosalio con i relativi commenti.

Colonna Sonora: The Wings - Live and let die.


E con questo ho chiuso questa parentesi di tentata analisi.

sabato 19 aprile 2008

Analisi post voto/2

Proseguendo in quest'analisi del voto ho letto un illuminante articolo sugli stereotipi legati alla Lega, sui motivi della loro vittoria ma soprattutto sui motivi della sconfitta della Sinistra al Nord. Esso stesso prende spunto da un libro di Riccardo Illy, l'ex governatore del Friuli, dal titolo “Così perdiamo il Nord”.
Riporto un breve stralcio:

La Lega non è che superficialmente il partito becero e xenofobo rappresentato dalle sparate di Borghezio, Calderoli, Bossi. La Lega in questi ultimi 10 anni, anche con i soldi di Berlusconi, ha investito a 1000 in formazione dei propri quadri dirigenti e sul contatto immediato con il territorio. Vi prego di ascoltare bene le parole che seguono, perché se non vivete al Nord forse quest’informazione non l’avete, ed è di capitale importanza per il nostro futuro. La Lega è un partito che ha un cuore dirigente che non si vede ma che è di altissimo livello, preparato sui temi economici e sociali, colto, capace di ascoltare Illy quando va a trovarli nella sede del loro parlamento del Nord, capace anche di concordare su alcuni punti, un gruppo dirigente moderno e vero. Ah per inciso, a parte le sceneggiate dell’acqua del Po, il parlamento del Nord pare essere un posto a grandissimo effetto comunicativo, tipo alto ufficio di rappresentanza istituzionale, perfetto. Questo gruppo preparato raccoglie e utilizza le energie dei militanti, alcuni (solo alcuni) dei quali sono tenuti sempre in stato di coinvolgimento emotivo dalle sparate xenofobe. Pensate che quando si deve parlare di istituzioni con la Lega si va da Borghezio? Sbagliato!

Siamo stati forse un pò troppo superficiali nel giudicarli?

Analisi post voto/1

Se da una parte la tentazione più plausibile al post voto sia quella di scappare via verso territori immaginifici in cui si possa palesare un minimo di riformismo e una cultura del rispetto altrui superiore, dall'altra c'è la necessità di comprendere le ragioni che possono aver condotto ad una simile disfatta.
La superficialità nei giudizi sul voto altrui e sulla degenerazione della cultura Italica è stavolta troppo a portata di mano. Ma forse sarebbe anche il caso di fare un pò di autocritica.
La sensazione che ne ho è di una Sinistra che non riesce a comunicare con una larga fetta degli Italiani perchè è diventata una sinistra da salotto, che prova piacere nel farsi fotografare ad una festa modaiola o nel dimostrarsi amico del regista tal dei tali, una sinistra da pullover di cashmere, forse anche preparata politicamente per rispondere alle esigenze economico-politiche, ma terribilmente con la puzza sotto al naso. Si creano diecimila piazze online in cui discutere di tutti i possibili risvolti polemici di ogni singolo avvenimento, piazze in cui ci si incontra tra persone con le idee alla fine molto simili ma che non riescono a venire a contatto con chi la pensa diversamente. E poi parliamoci chiaramente, la stragrande maggioranza degli Italiani non ha ne accesso ad Internet ne la voglia di stare a discutere davanti al proprio pc di politica, non ha idea di cosa sia il Web, figuriamoci il web 2.0! La discussione diventa cosi sicuramente occasione di crescita personale, scuola di formazione, ma forse anche puro esercizio accademico.
Intanto le sezioni di partito si chiudono, non si fa politica sul territorio ed ecco servito il risultato di cui ci stupiamo in questi giorni.

mercoledì 16 aprile 2008

Mi spoglio

Questo blog si libera da oggi di tutti i banner elettorali. Inizia una nuova fase.

Ed intanto a tre mesi dalla nascita raggiungo quota 1000. Addirittura!

Epidemia depressiva post elettorale

Per chi ne ha bisogno, ecco alcuni consigli per elaborare al meglio la sconfitta:

Allarme salute: epidemia di depressione elettorale.

Segnali di solidarietà

Arrivano segnali di solidarietà dal mondo! :-)Oggi non ho avuto molto tempo per scrivere, ho passato la serata a raccontare di mafia e scoutismo a Palermo agli scout di Parma. Bella serata, ottima possibilità per far conoscere qui una realtà nota troppo poco e troppo stereotipata. Spero di aver abbattuto qualche convinzione e aver mosso qualche pensiero sull'argomento.

lunedì 14 aprile 2008

Da Nord a Sud. Cambiare è un pò morire

Siamo un Paese che non è fatto per cambiare, che preferisce rifugiarsi sulle posizioni note piuttosto che ricercarne di diverse. Dal Nord al Sud.
Il Nord industrializzato, quello nel quale vivo (ma forse ancora l'Emilia Romagna resta un'isola un pò anomala), quello che dovrebbe essere più sereno dal punto di vista economico vive invece in uno stato di costante paura. Paura di pagare troppe tasse, paura degli immigrati che vivono nelle loro città, della cultura, delle possibili aperture. E per questo preferisce chiudersi dentro la retorica leghista di ampolline del Po ed elmi celtici, nel neo-protezionismo di Tremonti, negli schermi televisivi che traboccano di grandi fratelli e piccoli fratelli. Di quel mondo di cartapesta creato dal supremo Imperatore di questa Italietta che attraverso le sue promesse riesce ad illudere tutti, a cancellare la memoria che potrebbe consentire di ricordare quanto fatto fino a solo due anni fa al governo, che riesce a far credere di lavorare per l'interesse di tutti.

Al sud, che ho lasciato e a cui sono legato, tutto continua uguale a prima. E' del tutto inutile cercare giustificazioni, i cambiamenti che anche io ho cercato di raccontare nel mio piccolo sono ancora in là da poter produrre un cambiamento sulle vie del voto. La maggior parte dei miei compaesani in realtà preferisce ancora accontentarsi. Preferisce accontentarsi delle strade mancanti, delle 7 ore per andare in treno da una parte all'altra della Sicilia, preferisce non staccarsi dagli amici dei cannoli, quelli che inequivocabilmente hanno legami "importanti". Direi che proprio di questo se ne fotta beatamente, non è un problema. Preferisce accontentarsi delle promesse di lavoro, di un lavoro schifoso, da pochi euro, per il quale dovrà sempre ringraziare. Forse il clientilismo sarà pure un meccanismo bipartisan, ma fatto sta che chi ha da sempre il potere può teoricamente (forse anche praticamente come dimostrato oggi) reiterarlo all'infinito.
La Sinistra qui dovrà cambiare totalmente il suo modo di ragionare, altrimenti si troveranno a raccontare la stessa storia nel 2020.

Fatto sta che vivremo altri cinque anni da pesci fuor d'acqua, e speriamo di avere polmoni a sufficienza.

Altri commenti a domani, questa giornata è stata distruttiva. Non credo quanto lo sia stata per Boselli e Bertinotti ma ho dato del mio anch'io.

Casalinga isterica


Mi è presa la sindrome della Casalinga isterica, per sedare un pò l'ansia con le orecchie ascolto i primi commenti agli exit pool e con il resto pulisco casa da cima a fondo!
E quello che sento non mi piace.

Soltanto poche ore!

Alla rivoluzione sulla 2 cavalli

La febbre ieri mi ha fermato e costretto a letto. In questa assonnata domenica di attesa, con una tranquillità innaturale dettata dal silenzio delle istituzioni e così anche dei palinsesti televisivi, ho visto un film che da parecchio tempo era in stand by nella lista dei "Vorrei ma magari un'altra volta".

"Alla rivoluzione sulla 2 cv" è un film ormai un pò datato (2001) ambientato negli anni 70, una sorta di road movie vissuto a bordo della ormai mitica 2 CV, un auto che ha fatto la storia e che ancora oggi si porta dietro il fascino dell'archeologia industriale del Novecento. I protagonisti sono due giovani esiliati a Parigi per cause politiche. Marco, l'Italiano, esule dalla facoltà di Bologna, e Victor esiliato dal Portogallo a causa della dittatura fascista presente nel suo paese da più di quarant'anni. La notizia del colpo di Stato in atto a Lisbona il 25 Aprile del 1974 è la causa scatenante dell'entusiasmo da cui ha origine il viaggio da Parigi a Lisbona attraverso la Spagna di Franco e una serie di avventure che consentiranno ai due amici di rinsaldare la loro amicizia e di riavvicinarsi alla donna che hanno entrambi amato, Claire, che deciderà di accompagnarli nel loro viaggio lasciando la famiglia e la sua vita annoiata. Il raggiungimento del Portogallo e la partecipazione alla rivoluzione dei Garofani sarà per i tre l'occasione per ripensare alla loro vita in un'ottica diversa.
Un film godevolissimo, interessante, che non annoia mai, ma che allo stesso tempo non ha rispettato le aspettative che vi avevo riposto, forse perchè non riesce ad offrire mai uno spunto veramente originale riproponendosi nelle stesse fila di road movies del genere. Tra rivoluzione, due cavalli, anni 70 e viaggio se ne poteva trarre qualcosa in più. 

Curiosità: La 2 Cv nacque dal sogno del patron della Citroen Pierre-Jules Boulanger di realizzare una macchina per il popolo, capace di trasportare "quattro passeggeri ed un sacco di patate a 60 chilometri all'ora con un consumo di tre litri per cento chilometri". Le sospensioni dovevano permettere l’attraversamento di un campo arato con un paniere di uova senza romperle e la vettura deve essere concepita in modo semplice per permettere ai contadini di utilizzarla. Boulanger pretese inoltre che fosse possibile entrare a bordo con il cappello in testa. Questa fu la chiave del successo che permise alla macchina di restare in produzione per quarant'anni e di vendere quasi 5 milioni di autovetture.
   
Ponte 25 Abril, Lisbona

Giochi di Fuoco

Piazza Maggiore, Bologna 

venerdì 11 aprile 2008

Condivido (quasi) tutto

Condivido pienamente le opinioni espresse in questa intervista rilasciata oggi da Nanni Moretti su Micromega, riportata su Repubblica.it.

"Berlusconi inadatto a democrazia. Ecco perché sceglierò il Pd"

mercoledì 9 aprile 2008

Arriva il messaggio a tutte le mafie

Che interessante il Dell'Utri pensiero. Quindi per lui Mangano, lo stalliere di Berlusconi ad Arcore, capomafia del mandamento di Piazza Indipendenza, è un eroe perchè non si pentì mai tirando in ballo ne lui ne Berlusconi. Al contrario tutti i pentiti sono dei malati di mente, d'altronde mi sembra pure ovvio essendo scelti da magistrati a cui si deve fare il test di sanità mentale.
Un chiaro messaggio a tutti coloro che controllano i voti in Sicilia?
P.s. Chi volesse ricordare chi è Dell'Utri e chi era Mangano si faccia un giro più semplicemente su Wikipedia o legga gli Intoccabili o L'odore dei Soldi di Marco Travaglio. Nonchè l'ultima intervista di Paolo Borsellino.


Accontentati

Con un misto di amarezza, tanta consapevolezza, molta ironia e fantasia quattro ragazzi Palermitani hanno pubblicato su Rosalio (subito ripreso anche da Repubblica.it) questo video sulla condizione vissuta da molti ragazzi oggi. Bella idea.
Dedicato a tutti coloro che non si accontentano.

martedì 8 aprile 2008

Fucili e schede elettorali

Il blog "La nebbia" spiega a chi non lo avesse ancora capito che le schede sono state fatte in questo modo per seguire quanto stabilito nel decreto firmato nel 2006 da Caselli e Berlusconi. A questo punto armate i vostri fucili contro voi stessi! E non dimenticate di dirlo a Lombardo!
Amen.

Scoutismo scomodo

Dal Sito della Branca R/S Agesci


Tanta bellezza nasce dall’essenza e dal sacrificio…

Vediamo tanta bellezza in questo posto per tanto tempo umiliato e degradato, vediamo concretizzarsi la geniale idea dei giudici antimafia e di pochi altri eroi d’oggi, di togliere potere alla mafia attraverso la confisca dei suoi beni. Vediamo tanta bellezza e giustizia nell’affidare questi beni a chi ne fa un uso per il riscatto sociale. Questo nostro servizio semplice, è un modo di “convertire” un territorio devastato dalla mafia e assolvere quel mandato che il giudice Borsellino ci consegnò poco prima di essere ucciso.


Venerdì 28 marzo ricevo una telefonata: “Vieni subito alla base, è successo il finimondo”. Già mi stavo recando a Fondo Micciulla come ogni venerdì per il servizio con le Volpi Randagie, non appena arrivai mi accorsi dello scempio: una delle finestre blindate del piano terra completamente divelta, un palo di legno da otto metri usato come leva e spezzato nel tentativo di scardinare la finestra stessa, all’interno tavoli improvvisati con cavalletti e assi di legno, i resti di un banchetto sparsi ovunque, le antiche bandiere dell’ ASCI usate come tovaglie e insudiciate da rimasugli di cibo. E poi ancora: la porta del magazzino scardinata e vandalizzata. Tutti gli attrezzi da lavoro rubati e al loro posto sui muri scritto: “dove sono gli attrezzi?” . Saranno entrati sette otto individui.

Punto e a capo.

Altre volte avevamo subìto danni e intimidazioni, ma prima dell’installazione degli infissi blindati la base era più vulnerabile, ne avevamo consapevolezza e facevamo fronte agli atti di vandalismo, provocati per lo più da mano inesperta, custodendo i nostri umili attrezzi altrove e intervenendo tempestivamente a ripristinare i danni e poi, denuncie e carta bollata a non finire. In più continuavamo a realizzare i progetti affinando metodi e strategie per prevenire azioni distruttive. Da poco, con i nuovi infissi, le cose sembravano cambiate, dopo circa sei mesi che non subivamo danni avevamo deciso persino di lasciare alla base gli attrezzi da lavoro d’uso più comune. Ma si trattava solo di calma apparente.

Questa volta è stato molto sconfortante: non è semplice tagliare una cerniera d’acciaio di 9 mm, occorrono strumenti adatti e competenza e tempo. Con gli altri Capi ci guardavamo stupiti, ma era chiaro che si trattasse di uno sfregio appositamente preparato e attuato nella tranquillità della pasquetta.

Il segnale è chiaro: “Qualunque cosa facciate, noi entriamo come e quando ci pare”.

Gli equilibri nel quartiere di Altarello di Baida sono disturbati dalla presenza della base che è una realtà scomoda. E’ scomoda perché ultimamente, soprattutto nei ponti delle festività, si assiste ad un viavai di scouts provenienti da tutto il Paese che giunge per dare una mano e in più svolgono attività in buona parte riguardanti legalità e recupero ambientale. E’ scomoda perché gli RS e i Capi che la custodiscono, le Volpi Randagie per intenderci, sono sempre presenti, attraverso il loro costante servizio e testimoniano ai giovani del quartiere che può esistere uno stile di vita corretto e basato sul rispetto delle regole sociali. E’ scomodo anche il Cantiere Nazionale RS di settembre, programmato in un periodo critico per il controllo della base, poichè rappresenta un “presidio” nel mese di pausa estiva, in cui in passato si sono verificate le incursioni più distruttive. Sono scomode Veglia RS del Cantiere e manifestazioni antimafia, poichè mettono in luce alle istituzioni e alla cittadinanza le responsabilità che si hanno sul degrado sociale dei quartieri al margine.

Questa presenza, segno di cittadinanza attiva è la minaccia più rilevante per chi ha interesse che non cambi mai nulla. E’ importante anzi che tali realtà restino un bacino per attingere voti, reclutare manovalanza e garantirsi il potere attuando loschi traffici.


Scrivo questo articolo per far sì che tutta l’associazione venga a conoscenza di questi fatti e sappia ciò che serve per non farci sopraffare: serve presenza, servono braccia e mani, serve competenza, servono attrezzi e materiali semplici, serve ricerca della bellezza e della perfezione. Soldi pochi, il minimo. Questo è il nostro stile.

Certi sogni sono difficili da realizzare, ma se qualcuno ha pensato alla possibilità di affidare un bene confiscato all’AGESCI, forse è perché credeva nel movimento scout.

Resistiamo perché ci piace pensare che nel 2008 questo sia un atto di Conversione.


Da Volpe Randagia

lunedì 7 aprile 2008

Uno splendido week-end

E se mi regalassi l'Iphone!


Per chi ha la possibilità di comprare un Iphone, attraverso uno dei tanti canali possibili, Sole 24 ore ha stranamente fornito un elenco delle possibilità di hackeraggio che ne potrebbero consentire l'uso anche in Italia. A quanto pare è più semplice di quanto si possa immaginare. Visto il cambio favorevole con il dollaro penso di farmene portare uno dagli States!

Che fine ha fatto l’agenda?

Tra i tanti misteri che avvolgono la strage di Via D’Amelio rimane ancora senza chiarimenti la scomparsa dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, il diario in cui raccoglieva appunti riguardanti le ultime indagini, tutti i suoi incontri. Soprattutto raccoglievano gli interrogatori che in quei giorni conduceva con importanti “pentiti” quali Vincenzo Calcara, Gaspare Mutolo e Leonardo Messina. I tre stavano rivelando molti dei legami tra mafia e politica, mafia e servizi segreti, tra mafia e imprenditoria. Ciò che si trovava all’interno poteva portare ad un terremoto in Sicilia e non solo.

L’indagine in corso dalla procura di Caltanissetta accusava Giovanni Arcangeli, nel '92 capitano dei carabinieri, oggi tenente colonnello, della scomparsa dell’agenda.


Un’inchiesta di RaiNews 24 ha spiegato nei giorni scorsi molto bene quello che è successo in quei momenti concitati. Il primo giorno di aprile quest’uomo è stato assolto per non aver commesso il fatto, direttamente all’udienza preliminare. Lui, interrogato soffre di amnesia, non riesce a ricordare perché si allontanò di sessanta metri circa dall’auto del giudice per poi tornare indietro.
Ciò che questa foto racconta è quindi un illusione ottica, lui non si sta allontanando, forse neanche esiste, nulla esiste. I grandi giornali a questo non hanno dedicato non più che un trafiletto. Nei telegiornali non si sa neanche di cosa si stia parlando. Ulteriore prova che quell’attentato è stato solo un brutto sogno.

domenica 6 aprile 2008

Eppur mi sono sbagliato

Rileggendo quanto scritto in settimana mi sono accorto di quanti errori abbia commesso!
E' stata una settimana stancante, ho scritto sempre molto di fretta ed ecco il risultato.
Vado a dormire cosi recupero un pò.
Notte.

venerdì 4 aprile 2008

Resistenza

Parlare di Resistenza oggi forse ha poco senso. I principi stessi che animarono quel periodo sembrano essere dispersi. Eppure un senso lo ha ancora oggi, continua ad esistere nelle nicchie della nostra società che ostinatamente non si rassegnano al fare prestabilito. Per me questa parola assunse un significato diverso il 20 giugno del 1992, in una calda notte d’inizio estate. Da poco meno di un anno ero entrato a far parte degli scout del mio quartiere ed il mio capo reparto Aurelio ci invitò a partecipare ad una fiaccolata, organizzata dall’Agesci, che da Piazza Magione sarebbe terminata nella chiesa di San Domenico. Ci trovammo li in tantissimi, con le nostre famiglie a ricordare il lutto collettivo che la nostra città aveva vissuto. I nostri ceri si accesero illuminando cosi le strade del centro di Palermo. Insieme ad esse ci venne consegnata una “resistenza elettrica” da attorcigliare sul nostro fazzolettone. Era un simbolo quanto mai azzeccato e che ancora alcuni di noi conservano gelosamente tra i propri cimeli.
La manifestazione fu poi uno dei momenti più toccanti della storia recente della nostra città, per essersi rivelata inconsapevolmente l’ultimo saluto a Paolo Borsellino, già consapevole di essere “un morto che cammina”. Le sue parole, quasi un testamento, si trasformarono in quei pochi mesi in un passaggio di consegne alla città del messaggio a cui lui e molti altri del suo pool avevano dedicato una vita.

Quel discorso è visibile qui.


« La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. »

L’Agesci raccolse da allora con impegno quelle parole impegnandosi nel suo ruolo educativo anche con maggior vigore riconoscendo nel potere dell’educazione una delle leve per poter imprimere un cambiamento alla città. Questo impegno venne riconosciuto anche dalle istituzioni che decisero di affidare all’associazione un terreno confiscato alla mafia su cui si ergeva una piccola palazzina, nella zona di Altarello.
Fu affidato all'Agesci con il compito di costruire lì un base scout fruibile all’intera zona, e da allora Fondo Micciulla, questo è infatti il nome del terreno, è diventato per gli Scout Palermitani croce e delizia. Negli anni ha conosciuto fasi di abbandono per carenza di fondi e anche forse per assenza di uomini in grado di offrirsi con anima e corpo a questa sfida estremamente ardua. Da un po' di anni a questa parte questa sfida è ripartita, grazie ad un gruppo di capi, capaci di costruire attorno a quest’obiettivo un nuovo entusiasmo in un folto gruppo di ragazzi dei gruppi della Conca D'oro.
Per costruire però su quel territorio non sbasta sbracciarsi, significa vivere nel contrasto con la piccola malavita locale che da sempre si è opposta anche bruscamente a tale ingerenza in un territorio che sentivano come loro. Era il terreno del boss, era il terreno in cui in una fase successiva venivano a nascondere merce rubata, in cui si nascondevano latitanti tra la macchia mediterranea e la camera dello scirocco. Il vero gioiello nascosto di Fondo Micciulla. I raid sono stati continui negli anni, ricordo lanci di pietre durante alcune attività e molte altre storie potrebbero essere raccontate da coloro che su quel terreno hanno passato molto più tempo di me. Negli anni questi si erano fatti meno frequenti e talvolta si è riuscito a coinvolgere qualche piccolo gruppetto di ragazzi della zona, anche se con estrema difficoltà. La resistenza, insomma, faceva il suo corso. La crescita della base ha portato cosi alla creazione di un gruppo di rover e scolte che si occupa con continuità del progetto, le cosiddette "Volpi Randagie", dal nome dato alla base ("Volpe Astuta") e che settimanalmente opera su quel territorio. Punto più alto di questa sfida è stata ad oggi la realizzazione del cantiere nazionale per Rover e Scolte del settembre scorso, durante il quale più di 30 scout provenienti da tutt'Italia hanno lavorato alla costruzione della base.




Ho avuto modo di vedere rinata quella casa nei giorni di natale quando ho chiesto ai ragazzi del clan del Palermo 14, una volta i miei esploratori, di portarmi a vedere quanto fin li realizzato. Un posto rinato e del quale mi raccontavano con estremo entusiasmo quanto fin li creato .


Negli ultimi giorni una parte di quel lavoro è stato distrutto per mano di alcuni vandali che hanno divelto le inferriate poste a protezione dell'edificio e si sono introdotti all'interno. Li beatamente hanno consumato il loro pranzo e dopo aver distrutto alcune cose hanno lasciato la casa con alcuni attrezzi che al loro interno si trovavano. Un episodio che sicuramente si è fatto sentire sul morale, come ho avuto modo di notare dalle voci che mi raccontavano il fatto, ma che testimonia un impegno difficile ma per questo vicino e sensibile allo spirito dello Scoutismo. Osare l'impossibile.

giovedì 3 aprile 2008

La democrazia che non c'è

La parola democrazia è vuota. Non ha significato quando coloro che votano non sono liberi da condizionamenti. E quando le proprie scelte sono ricattabili un paese non si può definire libero.

E Palermo non è libera, la sensazione l’abbiamo sempre avuta sentendo parlare di voti comprati, di banconote da 50 euro spezzate a metà, di pacchi di pasta, buoni pizza, regalati nelle piazze più popolari, nel sentire storie di promesse elettorali puntualmente svanite dopo le elezioni.
E’ solo il prezzo a variare, a seconda della piazza in cui ci si presenta. Alla famiglia che stenta a campare offriamo un pranzo, al ragazzino modaiolo un telefonino, al ragazzo in cerca di lavoro il corso professionale con futuro, ipotetico lavoro, e così in un crescendo inimmaginabile che porta le casse della Regione a svuotarsi nella rete di clientele. Un sistema non democratico che si autoalimenta per perpetuare questo schema all’infinito e che così non ha interesse nel creare lavoro, prospettive e ricchezza.
Venerdi la notizia dell’arresto dei due presidenti di seggio ha si destato scalpore, ma non ha detto nulla di nuovo. Soprattutto per il fatto che questi voti favorivano una lista pro-Cammarata. Le elezioni di due anni fa sono state ricchissime di anomalie, come dimostrato nelle denunce già presentate ai tempi da Orlando e non solo.




Alcune di queste voglio elencarle:

- al momento dell’insediamento dei seggi la domenica mattina, i plichi delle schede risultavano aperti in molte sezioni e nella quasi totalità di questi casi mancavano da una a 100 schede. Ciò è gravissimo perché le schede mancanti possono essere utilizzate per far votare fuori dai seggi secondo le proprie indicazioni e sotto lo stretto controllo di uomini di Cosa nostra;
- in alcune sezioni sono stati rinvenute nell’urna e regolarmente spogliate pacchetti anche di 160 schede che risulterebbero tutte votate dalla stessa mano e con la stessa grafia, in favore del medesimo candidato, e per di più con matite non corrispondenti a quelle copiative in dotazione ai seggi (come dimostrato dagli arresti);
- in alcune ore (soprattutto la mattina presto) si è registrata una formale elevatissima affluenza di elettori che non appare sia stata corrispondente a un effettivo sovraffollamento dei seggi;
- diversi elettori sarebbero stati sorpresi all’interno delle cabine di voto intenti a fotografare la propria scheda con telefonini;

Peraltro, la scelta degli scrutatori, a seguito di una scriteriata legge approvata alcuni anni fa dal centrodestra, non avviene più per sorteggio ma per nomina. In Sicilia, gli scrutatori sono nominati da una commissione presieduta da un dirigente del partito Udc. Penso che questo sia già sinonimo quanto meno di poca trasparenza, viste le note frequentazioni degli esponenti del partito di Cuffaro.
Insomma una realtà da Nigeria o Zimbawae, per questo alcuni cittadini hanno deciso di scrivere all'Osce per chiedere l'invio di osservatori, proprio come avviene nei paesi a rischio.
Firmate la petizione cliccando sul banner in alto.

Nei giorni scorsi inoltre Stefania Petyx a Striscia la notizia ha presentato un video di denunce elettorali e dalla giornata di ieri con una poltrona risiede a Piazza Indipendenza per chiedere la possibilità di eliminare le tendine dai seggi elettorali per consentire agli scrutinatori la rilevazione dell'uso di telefonini. Addio Pizzo ha appoggiato l'iniziativa.

P.s. Da guardare il video delle iene che qualche settimana ho segnalato anch'io.


mercoledì 2 aprile 2008

Basta cati d'acqua

Se quei quattro scanazzati non la finiscono di fare casino quando sei buttato sul tuo divano per la siesta, non alzarti da li, non riempire il secchio, da oggi basta attivare Mosquito!

martedì 1 aprile 2008

Boschi di Carrega

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