"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

lunedì 30 giugno 2008

Torno subito

Ci vediamo da domani. Ho un pò di cose che mi frullano per la testa e di cui vorrei parlare.
Ma per adesso sono a Palermo e non sono ammesse distrazioni.

mercoledì 25 giugno 2008

Le colpe di Donadoni

Donadoni sta per essere cacciato dalla nazionale. Poco prima dell'inizio degli Europei ha chiesto di eliminare la clausola di rescissione di 900 mila euro in caso di licenziamento.
Ecco cosa ce ne facciamo della gente per bene, tiriamo lo sciaquone e la mandiamo a casa.
Donadoni, a 45 anni, è in Italia il più giovane in posizione di rilievo cosi esposta mediaticamente. E' stato messo li quando su quella panchina non voleva stare nessuno, per via della sua faccia pulita e per dare un segnale di discontinuità dopo Calciopoli. Ha fatto il suo dovere, ma non ha vinto l'Europeo forse perchè i giocatori non avevano gli stessi stimoli e gli stessi valori di due anni fa. A fatto qualche errore, come se non fosse ammesso farne. Ha perso con discreto onore con la Spagna, mica con il Pizzighettone.
In questi giorni si parla di rinnovamento anche nel Pd, e si richiama il ricambio generazionale, in special modo da i Mille. Ma mi chiedo, la faccia giovane serve solo a dare un'immagine diversa per poi dargli un calcio in culo al primo errore, per poi far tornare il vecchio con maggior forza e come salvatore della Patria?

P.s. La foto è stata scattata la notte della vittoria di Berlino. Per tirarci su!

In bilico

Altro bivio,
altre decisioni in bilico,
un paio di notti per pensare.
Saggezza
serenità
è ciò
che desidero.

Bufale didattiche

Lo si dice sempre. I giornali italiani sono pieni di culi, tette, storie d'amore svendute in prima pagina e li tutti ad indignarci, a fare i moralisti e via. Poi queste riviste occupano parte più rilevante nelle edicole e conquistano anche le televisioni.
In questi giorni una grande lezione al proposito l'ha data Emma Bonino, dimostrando il valore dei nostri giornali e quelli che sono gli interessi della nazione.
Il gossip vale ben più dei grandi problemi del mondo, è questo che la gente vuol sentire, non prendiamoci in giro. Di interviste noiose non sappiamo che farcene, evviva il trenino a Capodanno, le interviste sulle spiaggie e i servizi sui calendari. E' lo specchio di ciò che siamo, perciò vi prego, meno ipocrisia.

Nascita di un logo. Pechino 2008

Un grazie a Pietro per la segnalazione.

lunedì 23 giugno 2008

Certe cose sono nell'aria

Si decide ieri di andare a mare in Liguria, con l'incombenza della partita, e si opta per Sarzana:
- Arrivati in stazione il treno è soppresso. Aspetteremo il prossimo, dopo mezz'ora.
- A Sarzana, gli autobus che portano a mare stranamente sono centellinati. Dovremo aspettare più di un'ora in paese. Optiamo per un giro in paese.
- Arriviamo in spiaggia all'una. Del resto è consigliato dai migliori dermatologi il sole nelle ore di punta. Intanto l'autista ci dice dove prendere l'autobus al ritorno.
- Gli orari del ritorno sono tremendi. Dovremo prendere l'autobus almeno un'ora e mezza prima della partenza del treno.
- Ci godiamo il mare e sento quanto ne ho bisogno. Bastano poche ore per ricaricarmi.
- Andiamo alla fermata. L'autobus non passa all'orario previsto. Decidiamo di chiamare il numero verde, dopo un'animata discussione al telefono scopriamo che l'autobus passava dall'altra parte della strada, contro ogni possibile principio. Riusciamo comunque a farci inviare un autobus fuori servizio che ci riporta alla stazione.
- Per fortuna almeno il treno del ritorno è puntuale, ma sono cotto come una pera. Insolazione.
- A casa, la partita è appena cominciata da tre minuti.

Dopo una giornata cosi, francamente, non me la sarei sentita di festeggiare. Grazie Spagna.

Imenoplastica

L'obiettivo dell'ultimo governo Berlusconi è stato dichiarato: ricostruirsi una verginità.
E siccome non basta mettere a tacere i giudici, adesso chiede pure l'indulgenza ad personam per ricevere la comunione, da buon cristiano.
Per fortuna, nonostante tutte le critiche, i cardinali non sono in quota a nessun partito.

giovedì 19 giugno 2008

Qualcuno ha voglia di acqua limpida?

Il gioco di ruolo delle elezioni si è svolto anche questa settimana. Sebbene pochi se ne siano accorti anche provinciali e comunali un pò in tutta la Sicilia hanno dato il loro verdetto. Nessuna novità era attesa e cosi, per non tradire futili speranze, tutto andato secondo il programma prestabilito.
Cosi come in ogni gioco di ruolo non si prevede un cambio delle vesti ci si guarda bene da cambiare i rigidi dogmi del mondo elettorale siciliano. I feudi d'altronde si devono alimentare e ogni occasione è buona per alimentare promesse. Ragionando in questi termini mi risulta persino più semplice comprendere il motivo per cui la prossima finanziaria, nella logica del risparmio, l'eliminazione delle province non comprenda nel computo quella di Palermo.
Se è vero, come del resto credo, che esse sono inutili in quanto il loro ruolo può essere ben ripartito tra comune e regione, visti i compiti marginali a cui si dedicano, permettendo d'altro canto un risparmio notevole di denaro pubblico, qual'è il motivo per cui si intendono come aree metropolitane Firenze o Bari, e non Palermo?

Tornando ai risultati attesi mi viene da ripensare ad uno spezzone del film su Malcom X, rivisto lunedi sulla 7.
Quando Malcom discutendo con il suo padre spirituale, Elijah Muhammad, apprende un'insegnamento. Elijah parlando della condizione dei Neri d'America e della loro accondiscenza alla posizione a cui erano relegati rispetto ai bianchi, fa vedere un bicchiere di acqua sporca. Se nella vita tu hai bevuto soltanto acqua sporca pensi che sia la più buona che possa esistere al mondo. E lo continuerà a credere fin quando nessuno verrà a mostrarti che esiste anche un acqua limpida.
E in Sicilia per quanto ancora in così tanti godranno a bere acqua torbida?

Dacci oggi la nostra sfida quotidiana

Sto leggendo in questi giorni "Il matematico impertinente" di PierGiorgio Odifreddi, una raccolta di ragionamenti intorno a religione, politica, logica, matematica e scienze, seguendo il filo del ragionamento analoga a quella di una dimostrazione matematica. Ne vengono fuori riflessioni particolarmente ardite ed inusuali. Alcune condivisibili, altre molto meno, ma tali da renderlo interessante, non fosse altro per la possibilità di offrire un "altro" punto di vista.
Ad esempio ho appena finito di leggere il capitolo che si chiama " Sfidare Dio a duello", e ne riporto uno stralcio:

<<"Dacci oggi la nostra sfida quotidiana", prega l'uomo occidentale contemporaneo, e come spesso gli accade si rivolge a Dio senza accorgersi che sta bestemmiando. La positività che noi associamo a sfide e disfide rimuove infatti il significato originario di queste parole, e dimentica che in origine esse significavano letteralmente infedeltà, inaffidabilità e insicurezza, a seconda delle accezioni del latino fidus [...].
Se la natura dello sfidante è dunque di essere un infedele nei fatti e un mentore nelle parole, il suo prototipo non può essere altri che il Diavolo, cioè colui che ha lanciato la prima sfida alla fede e alla verità, rivolta naturalmente contro Dio. Nella mitologia mediorientale questa sfida primigenia è stata presentata negativamente, come rottura primordiale dell'ordine divino delle cose. Ma la positività a cui alledavameo mostra che oggi noi apprezziamo nella disobbedienza a Dio il primo eroico atto di liberazione dalla suprema tirannide.
Agli inizi, infatti, le cose appartenevano tutte a quell'unità indivisa che è la vera essenza della divinità. Ma nel momento in cui qualcosa decide di staccarsi dal tutto per acquistare un'autonomia individuale, l'unità divina si spezza e si crea una scissione dalla quale prende appunto il nome il Diavolo. In greco, infatti, diabolé significa "divisione", e il suo contrario è symbolé, la "riunione": per questo Dio parla olisticamente per simboli, e il suo alter ego dualisticamente per contrapposizioni. >>

Il sonno del PD

Leggevo ieri sul blog di Luca Sofri questo post. Il Pd ha voluto finora dialogare per cercare di limitare i danni della cocente sconfitta, e ha dimenticato per questo ciò che il suo elettorato chiede. Il risveglio tardivo arriva solo ora che Berlusconi sta mostrando chiaramente il motivo principe per il quale si trova li.
Leggete anche voi, prego:

La goccia, e il vaso traboccato
Io lo so che i simboli contano più di quanto non contino per me, che tendo spesso ad essere eccessivamente pragmatico e concreto. E però a me sta un po' sulle palle che a eccitare l'indignazione della sinistra, e le proteste definitive e minacciose dei suoi leader, sia stata l'eventualità di una legge che impedisce di processare il primo ministro, e non la ventilata abolizione della legge Gozzini, la stretta incivile sugli immigrati o l'affossamento di ogni disciplina e progetto sul sistema dell'informazione. A me sta sulle palle che l'unica cosa su cui non si tratta sia la speranza di una condanna per Berlusconi, mentre si può dialogare sulle condanne per tutti quanti noialtri. A me sta sulle palle che delle piccole élites privilegiate predichino lo scandalo di una legge ad personam, trascurando il fatto che tutte le altre leggi colpiscono personam di cui si disinteressano.
E mi chiedo dove sia finito quel "capire gli interessi della gente", se si pensa che agli elettori che in massa hanno votato Berlusconi interessi davvero la sua condannibilità piuttosto che mille altre cose che colpiscono le loro tasche e le loro vite. Con l'eccezione di quelli così allenati all'indignazione antiberlusconiana da essere disposti a far mettere in galera i clandestini a centinaia purché si mantenga una speranza che in galera ci vada anche Berlusconi.
Mettetevelo in testa: le elezioni le abbiamo perse, e le ha vinte un centrodestra pessimo e guidato da uno come Berlusconi. Se volevate un paese fatto a misura della sinistra, lo educavate meglio e vincevate le elezioni. Adesso sembriamo i tifosi della nazionale che protestano se l'Olanda fa il biscotto. Le abbiamo perse, e ora cerchiamo di stabilire delle priorità: tra le mie - e quella di moti altri- la processabilità del primo ministro non è la prima.

UN CONSIGLIO A GIULIO DI SHERWOOD

Si discute in questi giorni un'iniziativa sino ad ora molto fumosa nei suoi contenuti e nelle sue modalità, ma brillante per la sua denominazione, la Robin Tax, che nell'intento del suo inventore preleverà ai ricchi petrolieri per consentire politiche redistributive a favore dei meno abbienti. Per il pubblico vasto richiama una figura, il fuorilegge gentiluomo che rubava ai ricchi per dare ai poveri, che tutti conoscono fin da bambini, grazie al cartone della Disney. Ma la Robin tax assesta anche un colpo di fioretto a quella piccola categoria professionale tanto odiata da Giulio Tremonti, la congrega degli economisti mercatisti. La Robin tax infatti richiama la ben pia Tobin tax, dal nome del premio nobel James Tobin che la propose per la stabilizzazione dei mercati valutari.
Il Ministro Tremonti sembra aderire con grande entusiasmo allo spirito di queste prime settimane di governo, secondo cui l'importante è stupire e colpire l'immaginazione più che risolvere i problemi. Vorrei quindi fornire qualche piccolo appunto che forse sarà utile al Ministro quando vorrà passare alla redazione del testo di legge. Ricorderei che la grossa spinta all'aumento del prezzo del petrolio deriva da fenomeni che subiamo senza potervi ovviare, la crescita mondiale della domanda e i fenomeni finanziari legati ai mercati dei futures sul petrolio. Se pensa ad una tassa sui profitti, suggerirei di tenere in conto che gran parte degli utili vengono realizzati nella fase della produzione, non in quella della distribuzione e della vendita. Ma i re Mida, con l'eccezione dell'Eni, stanno fuori confine e fuori della portata del Ministro Robin Hood. Se invece immagina una tassa sui barili venduti, rammenterei che nei corsi di economia del primo anno si insegna come le tasse sulla produzione possono essere trasferite a valle sui consumatori attraverso un aumento dei prezzi finali; e che tale spostamento è tanto pù facile quanto più consumatori esprimano una domanda inelastica, il cui classico esempio è la benzina. E non basta, per evitare questo, fare la voce grossa contro gli odiati petrolieri. Insomma, pregherei al Ministro di chiarirsi le idee. O, almeno, di rinunciare a coinvolgere il mio caro amico Robin.

Little John

La nazionale è risorta. La nazione è morta.

La Nazionale risorge, la Nazione muore. Nell'euforia popolare (e nel sonno delle coscienze) passano norme scandalose delle quali neanche sentono il motivo di vergognarsi.

martedì 17 giugno 2008

Italia - Francia. Sempre

lunedì 16 giugno 2008

Spegniamo i cellulari?

Non ho molta fiducia in questi proclami di scienziati spesso in cerca di fama e nuovi fondi, però faremmo bene ad interrogarci e nel dubbio fare un pò più di attenzione. E per primo io stesso.

Da Repubblica.it
"E adesso spegnete il cellulare" L'appello di un pool di scienziati

Terra ca nun senti

Malidittu ddu mumentu

ca graprivu l’occhi nterra

nta stu nfernu.

Sti vint’anni di turmentu

cu lu cori sempri nguerra

notti e jornu.

Terra ca nun senti

ca nun voi capiri

ca nun dici nenti

vidennumi muriri!

Terra ca nun teni

cu voli partiri

e nenti cci duni

pi falli turnari.

E chianci chia…

Ninna oh!

Malidittu… tutti st’anni

cu lu cori sempri nguerra

notti e jornu.

Malidittu cu t’inganna

prumittennuti la luci

e a fratillanza.

di Rosa Balistrieri

Giovedì

A volte basta poco per accorgerti che tutto non sta li dove sei, che c'è un mondo intorno. Basta forse non perdersi d'animo e continuare a credere a ciò in cui speri. Basta poi sentir tornare il vecchio fremito per riassaporare ciò di cui senti di aver bisogno. Giovedì è stato un pò cosi.
Basta crederci si, ma quante volte e quanti noi in questa battaglia decidono di rinunciare? Arrivi ad un punto della strada in cui non puoi che fare una scelta tra ciò che desideri maggiormente, devi fare una cernita tra i tuoi sogni di ragazzo e decidere di seguirne solo alcuni. Vorremmo afferrare l'infinito ma per fare qualcosa di veramente importante ciò che conta è puntare all'obiettivo e averlo chiaro. E forse in questa cernita che ti accorgi di quello a cui veramente non puoi rinunciare.
Pochi giorni fa discutevo di quanto sia immensamente più semplice desiderare solo ciò che si ha, non avere grosse aspettative e vivere leggero prendendo dalla vita quanto di buono abbia da donarti. Volare basso per afferrare solo quello che è a portata di braccio.
Non so se stia li la chiave della felicità, e questi pensieri mi sembrano dettati più dalla miopia con cui guardiamo alle vite lontane dalle nostre. Dietro ogni scelta c'è una storia e questa non può prescindere dal peso che noi, o gli altri, ci attribuiscono. Ma se l'accontentarsi significa non guardarsi allo specchio e rinunciare cosi a darsi un peso, si commette il più atroce dei delitti, quello di rinunciare a valorizzare ciò che ci rende cosi unici.

martedì 10 giugno 2008

Il Re è nudo, la coperta è troppo corta.

Se la coperta è troppo corta da qualche parte bisogna pur tirarla.
Il nuovo governa opera, racconta, parla e cosi vende il suo prodotto, il consenso. Non importa quanto ci sia di buono, l'importante è non guardare troppo a fondo.
Pensiamo soltanto ad una delle prime opere, l'eliminazione dell'Ici sulla prima casa. Norma sacrosanta, tutti felici e contenti e amen. Ma proprio perchè non si naviga nell'oro, da qualche parte occorre togliere qualcosa, e a pagare sarà la Sicilia. Mentre infatti si moltiplicano i proclami populistici sulla costruzione del beneamato "Ponte sullo Stretto", sono stati tagliati oltre un miliardo di euro dai fondi FINTECNA destinati alla costruzione delle infrastrutture in Sicilia e Calabria.
Ovviamente, dopo le prime polemiche, si sono premurati di dire che quei fondi verranno reintegrati, ma non si sa bene poi come o quando ciò avverrà.
Certo, i principi di solidarietà sociale su cui si dovrebbe fondare la nostra Repubblica sono oramai roba da museo, ciò che conta è il proprio giardino e cosi chi non passa da quelle strade potrà ben gioire per i soldi risparmiati in questo modo.
E ai Siciliani rimarranno cosi le ore necessarie per andare da una parte dell'isola e le centinaia di morti sulle provinciali maledette.
Benvenuto autonomismo e nuovo patto tra nord e sud.

P.s. Altre riduzioni necessarie per l'eliminazione dell'ICI:
-Taglio di un terzo dei fondi per la Sicurezza stradale (meno 17,5 milioni), già la più bassa a livello europeo;
-Annullamento degli investimenti per 618 milioni destinati a incentivi per lo spostamento del traffico pesante verso il trasporto marino ( -241 milioni) e per lo sviluppo del trasporto pubblico locale (-377 milioni).

Tra l'insonnia e il Servillo

Sulla spinta della visione del Divo e di Gomorra mi sono incuriosito su Toni Servillo e cosi negli ultimi giorni ho visto "La Ragazza del Lago" e "Le conseguenze dell'amore". Entrambi pervarsi da una sottile linea nera, ma che si allarga per trattare altri temi e con il protagonista, sempre grandioso nella sua maschera da uomo comune. Nonostante li abbia visti ad orari sconvenienti si possono vantare di non aver contribuito ad alimentare le mie ore di sonno settimanali, che di per se potrebbe già essere buona cosa, se non fosse i livelli minimi raggiunti nell'ultimo periodo.
Passando oltre a queste divagazioni "Le conseguenze dell'amore" è un film geniale, assolutamente da vedere, con ritmi rimbalzanti dalla lentezza alla velocità del videoclip, sfuggente ad ogni definizione. Con un finale poi da lasciarti di "sasso". Assolutamente da vedere. Anche per capire, come scrive ad un certo punto sul taccuino il protagonista, che "non si possono sottovalutare le conseguenze dell'amore".

P.s. Ho visto che avevo pubblicato un post con la data errata. Ho rimesso a posto le cose.

Ce la giochiamo con i Rumeni. Ahi!

Volendo sfidare la sorte e la superstizione avevo deciso di vedere la partita con Massimo. Atto funesto e quanto mai inappropriato, visto che i precedenti parlavano chiaro (e sempre parlando di scaramanzia Bagni è stato un gufo incredibile). Olandesi da ogni parte hanno fatto apparire i nostri delle mezze controfigure dei campioni del mondiale. Un 3-0 indimenticabile.
Ma quello che più ci deve preoccupare adesso è la vera minaccia Rumena, altro che quello che è stato minacciato in questi mesi. Immagino che queste orde di zingari (cosi come noi li abbiamo indistintamente classificati), brutti, sporchi e cattivi cercheranno di restituire l'affronto alla loro dignità con metodi senz'altro più degni di quelli adottati qui e li, in lungo e in largo per lo Stivale.
E poi è anche vero che gli zingari sono la manifestazione del male, ma non quando giocano nella tua squadra del cuore, altrimenti non si spiegherebbero i Pirlo (un Sinti), gli Ibrahimovic (korakhanè quindi pure musulmano) o ancora Sinisa Mihalovic, Tommaso Vailatti e Milan Baros.

domenica 8 giugno 2008

Per chi suona la campana?

Ci ricordiamo di essere cattolici in Italia soltanto quando si tratta di non concedere diritti, dalle coppie di fatto, all'aborto, e via dicendo. Un paese fortemente reazionario che sente la campana soltanto quando vuole aprire le sue orecchie.
Per questo motivo ho deciso di pubblicare il Vangelo di oggi. In questi giorni di caccia a zingari, prostituti, extracomunitari e gay mi sembra utile ribadire il messaggio.

Dal vangelo secondo Matteo ( Vangelo Mt 9, 9-13 )

In quel tempo, Gesù, passando, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte e gli disse «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli.
Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

A proposito di 2 Cavalli e Scout



















sabato 7 giugno 2008

Vignettiamo


da liberainformazione.it

venerdì 6 giugno 2008

Ieri sera

Erano pensieri forse inutili? Capita.

giovedì 5 giugno 2008

Gli altri pensano a noi infitamente meno di quanto crediamo?

Tempo fa, leggendo Caos Calmo, mi soffermai su una frase: "Gli altri pensano a noi infitamente meno di quanto crediamo". Pensai a quanto fosse sbagliata e sfogliando nella mia mente cominciai a ripensare a molte delle persone che negli anni ho avuto modo d'incontrare. Incontri brevi ed effimeri sono finiti nel dimenticatoio, ma anche a voler sfoltire notevolmente questa lista mi rendo conto quante di queste siano ancora nei miei pensieri. Cominciai per questo a credere a quanta falsa fosse dal mio punto di vista. Perchè, seppur in maniera disordinata, sono ancora li, e basta poco per chiedermi cosa stiano facendo in quel momento, quale sia adesso la loro vita. Penso alla mia maestra delle elementari, al mio squadrigliere quando ero al Reparto, al mio compagno di scuola, e cosi in mille pensieri e tutto sembra assolutamente vicino.
Per quanto possano essere lontani i percorsi sento ancora il solco lasciato e anche se non sono in grado di comprendere quanto sia comune questa sensazione, mi sembra che sopra di noi si stendano fili di pensieri in grado di superare spazi fisici e temporali per renderci vicini.
Ma spesso ce ne dimentichiamo, presi come siamo dai nostri impegni, e questo nel momento in cui ci fermiamo ci può far sentire abbandonati. Io non credo sia cosi.
Siamo come autisti di un autobus dal quale salgono e scendono continuamente persone nuove, alcuni abitudinari di capita di incontrarli più volte nella stessa giornata, altri sono li a parlarti per un breve periodo, e senti cosi di poter trasportarle nella tua stessa direzione. Poi magari alla prossima fermata scenderanno, ma tu sarai pronto ad accoglierli la prossima volta che vorranno salire. Se solo ti deciderai ad aprire quelle porte!
Tra questi strani pensieri ho pensato a quanto oggi questi fili siano un pò più visibili, a quanto sia estremamente più semplice vederli. Ho pensato a quanto Internet con tutti i suoi strumenti sia in grado di annullare ogni distanza in qualunque momento. Basta guardare nella lista dei contatti su msn per vedere con chi dei tuoi amici puoi parlare, e sei sicuro di trovarlo dall'altra parte pronto ad ascoltarti. Penso a quanto un blog, un pò come quello che da un pò di tempo porto avanti, ti possa permettere di entrare nei pensieri di chi lo scriva comprendendone gli stati d'animo volta per volta, giorno per giorno.
E penso a quanto questo possa contribuire a saldare i rapporti anche con chi non puoi incontrare cosi spesso. L'unica distanza che vogliamo mettere tra noi e gli altri è quella che noi decidiamo di avere.
Certo, come raccontano gli psicologi forse questo bisogno di connessione continua con il mondo nasconde la solitudine di questa società, e naturalmente nell'estremizzare tali ragionamenti si può giungere ai livelli limite degli Otaku Giapponesi, ma se solo ci limitassimo a vivere con equilibrio questo strumento quanti rapporti essenziali ed importanti eviteremmo (o avremmo potuto evitare) di disperdere nel flusso in cui siamo immersi?

Così, per ridere


Pubblicità Regresso

mercoledì 4 giugno 2008

Adesso è tardi

Mi sembra di ricordare che tre mesi fa qualcuno non ne voleva sentire di trattare con i francesi per Alitalia. Poi, grazie anche a questa promessa, vinse le elezioni.
Adesso Air France non ne vuole più sentire, dice che per salvare la nostra compagnia ci vorrebbe l'esorcista.
E adesso lui ci ripensa, quando è troppo tardi.

martedì 3 giugno 2008

Il Divo

Ho visto venerdi sera "Il Divo", il film su Andreotti. Mi sembra persino strano che un film del genere possa essere stato prodotto e che abbia un simile successo. Non so bene che giudizio dare, alla fin fine non racconta nulla di nuovo rispetto a quanto si vocifera su questo mefistofelico personaggio della politica Italiana, però fa un certo effetto vedere il tutto raccontato in poco meno di due ore con la cifra grottesta data dal regista. Forse l'unico modo per raccontarlo, con una scelta delle musiche divertentissima (grande la scena del bacio Riina-Andreotti e della visione in tv del concerto di Renato Zero che canta "I migliori anni della nostra vita").
Ma ciò che più interroga alla fine del film è la psicologia del personaggio, pervarso dal crudele pensiero che per fare il bene si debba perseguire il male. E per questo si finisca per compartecipare ai più grandi misteri irrisolti d'Italia, finire processato per mafia e perseguitato dal fantasma di Moro.
Rimane un film da vedere soprattutto per questo.

Alcune delle sue frasi più famose:
"A pensar male del prossimo si fa peccato, ma ci si indovina"
"Ho la coscienza di essere di statura media, ma se mi giro attorno non vedo giganti"
"Le sentenze dei giudici non si discutono, si appellano"
"Non ho mai creduto che si possano dividere gli uomini in due categorie, angeli e diavoli. Siamo tutti medi peccatori"
"A parte le guerre puniche mi hanno attribuito veramente tutto"

Diario dei movimenti

Domenica Mantova, ieri Milano.



domenica 1 giugno 2008

Anche quest'anno, Ypisigrock

Anche quest'anno, nel mese di Agosto, a Castelbuono ci sarà Ypisigrock, piccolo festival indipendente a cui negli anni mi sono affezionato (gran bella musica, ricordi di memorabili serate estive e tutte altre banalità simili ma che alla fine ti entrano nelle vene), e che comunque ha sempre messo in scaletta gruppi più o meno conosciuti ma sempre di gran qualità. Dimostrazione che quando ci sono qualità e idee si può costruire qualcosa di interessante anche senza budget mostruosi.
Comunque, tornando al programma di quest'anno, ho appena letto che il 10 Agosto ci saranno i Deus e questo renderà abbastanza imperdibile questa data visto che divoro il loro ultimo disco da più di un mese. Aspetterò la scaletta completa per vedere se ci saranno altre delizie.


La pagina dei Deus sul sito di ypisigrock: http://ypsiblog.blogspot.com/2007/04/deus_23.html

Ho trovato questo video, rende bene l'idea dell'atmosfera.

Shinystat

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