"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

lunedì 16 giugno 2008

Giovedì

A volte basta poco per accorgerti che tutto non sta li dove sei, che c'è un mondo intorno. Basta forse non perdersi d'animo e continuare a credere a ciò in cui speri. Basta poi sentir tornare il vecchio fremito per riassaporare ciò di cui senti di aver bisogno. Giovedì è stato un pò cosi.
Basta crederci si, ma quante volte e quanti noi in questa battaglia decidono di rinunciare? Arrivi ad un punto della strada in cui non puoi che fare una scelta tra ciò che desideri maggiormente, devi fare una cernita tra i tuoi sogni di ragazzo e decidere di seguirne solo alcuni. Vorremmo afferrare l'infinito ma per fare qualcosa di veramente importante ciò che conta è puntare all'obiettivo e averlo chiaro. E forse in questa cernita che ti accorgi di quello a cui veramente non puoi rinunciare.
Pochi giorni fa discutevo di quanto sia immensamente più semplice desiderare solo ciò che si ha, non avere grosse aspettative e vivere leggero prendendo dalla vita quanto di buono abbia da donarti. Volare basso per afferrare solo quello che è a portata di braccio.
Non so se stia li la chiave della felicità, e questi pensieri mi sembrano dettati più dalla miopia con cui guardiamo alle vite lontane dalle nostre. Dietro ogni scelta c'è una storia e questa non può prescindere dal peso che noi, o gli altri, ci attribuiscono. Ma se l'accontentarsi significa non guardarsi allo specchio e rinunciare cosi a darsi un peso, si commette il più atroce dei delitti, quello di rinunciare a valorizzare ciò che ci rende cosi unici.

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