"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

giovedì 27 novembre 2008

Mò arrivo...

E poi dicevano che costava tanto riscattare la laurea. Che vuoi che sia aggiungere quei 300 euro (almeno) al mese per diec'anni....adesso che hai appena cominciato a lavorare...
Dal Corriere.it:

Su, in fila....arriva la social card

Si cercheranno le file meno affollate, o si andrà a fare la spesa quando si sa il supermercato vuoto, per non mostrare a troppi questo residuo anteguerra della carta sociale. Un'umiliazione di cui si farebbe a meno volentieri, se solo venissero create misure più concrete. Quarant'euro al mese e almeno il pane c'è per tutti, almeno se guadagni meno di seimila euro annui.
Con seimilaesseicento (il corrispondente della pensione minima mensile di 551 €) invece ci stai bello largo e t'aiuti da solo.
E ti perdi anche quella grafica lì da bel memorandum elettorale.

mercoledì 26 novembre 2008

Rulli di tamburo per Rancas

Avevo comprato questo libro sotto suo consiglio, preso dai suoi racconti sul Perù.
Il libro epico del Peru, le cui frasi e i suoi racconti sono ripetuti a memoria da quelle parti, quasi fosse un testo sacro e magico.
La lotta dei comuneros contro la grande multinazionale mangia terra per via del Recinto, vero protagonista del racconto, e tanti personaggi molto reali eppure cosi magici. Cosi come in tanta letteratura sudamericana.
Non potrò che continuare a leggere gli altri quattro libri che compongono questa "pentalogia", adesso, per conoscere la storia, e la realtà, per intero.

Spinning

Avrei dovuto leggere l'oroscopo questa settimana. Per scoprire se erano previsti tutti i contrasti sorti questa settimana.
A questo si sono aggiunti pensieri che mi stanno offuscando un pò e che sto cercando di dipanare.
Fortuna che alla fine un posto alla lezione di spinning si è liberato, e con essa la mia mente per un paio di ore.
Ancora adesso, sarà la stanchezza.

martedì 25 novembre 2008

Qualità e semplicità

Mi è piaciuta questa parte dell'articolo dedicato a Giovanni Allevi oggi sul corriere:

"Allevi viene accompagnato a visitare la Basilica dove è conservato l'affresco di Giotto che raffigura Francesco in udienza dal Papa per presentare il nuovo ordine. Il Custode racconta lo scetticismo con il quale venne accolto: «Vede Allevi — dice —, quando il nuovo avanza, fa sempre paura, soprattutto se è nella forma della semplicità, da tutti riconoscibile»"
Si riallaccia a qualcosa su cui avevo riflettuto, qualche giorno fa, a proposito dello snobismo. Non occorre mostrarsi complicati, occorre farsi comprendere.

lunedì 24 novembre 2008

Le due categorie

In vena di semplificazioni oserei dividere il genere umano in due categorie.
Esistono coloro che consapevoli dei propri difetti cercano di migliorarsi e di superare le proprie debolezze, e coloro che invece pur essendone ugualmente consapevoli se ne compiacciono e ne fanno una ragione di vita.
Una vita senz'altro più semplice. Coloro che, per dire, manifestano un carattere sgorbutico non verranno mai importunati o giudicati per un comportamento spiacevole. Di loro, si sa, hanno un brutto carattere, e su questo non ci si può far nulla.
Stranamente coloro i quali cercano di trovare equilibrio, e mostrarsi disponibili, dovranno avere l'obbligo essenziale di dimostrarsi tali in ogni occasione, senza alcun cedimento. Non è ammesso per essi sbaglio alcuno.
Per dire, di un politico riconosciuto pubblicamente come bislacco e corrotto non verrà messa in rilievo la piccola sbavatura, ed altre doti verranno esaltate.
Piuttosto del povero medico che opera in zone di guerra, o del parrocco di periferia che si da un gran da fare, si cercherà sempre un qualcosa, anche piccola, che possa macchiare il suo essere.
Forse lo si fa per avvicinare chi è meglio di noi alla nostra mediocrità?
Il problema in definitiva, al cui vorrei trovar risposta oggi è, quindi, comprendere chi vive meglio, e quale risulta la tattica vincente per scalare la montagna della propria soddisfazione personale, chimera che tutti osiamo voler raggiungere?

(In)sicurezza diffusa

Cosi ieri Michele Serra su Repubblica:

Ci sono cose che già si sanno, o perlomeno si intuiscono. Ma vederle nero su bianco, confermate e dimostrate, lascia ugualmente di stucco. Ieri questo giornale ha dato giustamente largo spazio a uno studio realizzato (testo completo della ricerca) dall´istituto Demos in collaborazione con l´Osservatorio di Pavia. Lo studio dice questo: la paura del crimine, che tanta parte ha avuto nell´ultimo esito elettorale, non si fonda su dati reali. I crimini sono in calo. In aumento esponenziale, invece, è stata la quantità di cronaca nera diffusa dalla televisione: i telegiornali Mediaset al primo posto, il Tg3 il meno zelante in questo mercato dello spavento. L´overdose di notizie ansiogene riguarda l´intero 2007 e il primo semestre del 2008. Negli ultimi mesi (dopo le elezioni) la cronaca nera nei telegiornali è drasticamente scemata.
Lo studio aggiunge, ed è quasi pleonastico, che paura e insicurezza sono sentimenti direttamente proporzionali al numero di ore che si trascorrono davanti alla televisione. Chi ne vede molta è spaventatissimo. Chi ne vede poca lo è assai meno, probabilmente anche perché esce più spesso di casa e ha dunque modo di farsi un´idea reale, empirica e personale, di quello che accade. Che la paura fosse un´arma politica già lo si sapeva. Che la sua diffusione fosse così sapientemente pilotata lo si poteva solo sospettare. Ora è una certezza.

Che risveglio!

Non mi aspettavo stamattina, guardando fuori dalla finestra, di trovare tutto quel bianco intorno.
E l'inverno è appena iniziato...

giovedì 20 novembre 2008

Rapporti a distanza

Domani avrò visite. Casa si riempirà di donne. Silvia verrà qui per il week end e poi verranno da queste due parti due delle mie più care amiche, Rosanna e MariaGrazia. E' il regalo più bello che possa ricevere da loro per la seconda volta quest'anno.
Quando si scappa via dalla propria città a troppe, tante cose, occorre rinunciare inevitabilmente. La distanza però funziona da filtro, da larga maglia che lascia passare solo chi decide di oltrepassare la tessitura costruita.
Consente di guardare la città, i rapporti, le amicizie, per quelle che sono veramente. Arrivano qui soltanto alcuni raggi. Il resto rimane li, dove l'avevi lasciato. E sei contento di trovarlo quando arrivi li, con la consapevolezza di comprendere quello che è realmente.
In questi due anni tante cose sono ormai cambiate anche li, ma tra le poche persone su cui so di poter contare so di trovare ancora loro.
Non è facile però preversare i rapporti quando non vivono della quotidianità, quando non si hanno i mezzi per cogliere le sfumature dell'umore o condividere esperienze.
Lo colgo spesso in alcune telefonate che lasciano trapelare una confidenza che non è ormai quella dei tempi migliori. Ma la loro sensibilità nel cogliere ciò che questo distacco è stato, ha rappresentato un buon rifugio in certi momenti. E lo sforzo in più che richiedono i chilometri vale la pena di essere colmato, per rafforzare certi rapporti.

Anno zero

Qualcuno dica a quel ragazzo li col maglioncino azzurro che neanche Jerry Calà lo usa più cosi. Intollerabile.

mercoledì 19 novembre 2008

Inspiegabili e vergognosi

Mi lascia senza parole questo video. Quanto meno si dovrebbero dare delle spiegazioni. Ma dove vogliono arrivare in questo modo? Poi si meravigliano che Di Pietro abbia tutto questo seguito.
L'unico a farci una bella figura è stato Piloso, uno dei migliori giornalisti perora in televisione.

martedì 18 novembre 2008

E se perdo tutto quanto?

Oggi pensavo a come fare se dovessi perdere quanto scritto fino ad oggi qui e che nel suo piccolo è diventato un diario di molti dei miei pensieri.
Poi per fortuna ho trovato un programma per fare il backup di tutto l'archivio del blog su questa piattaforma.
Si chiama blogger backup. Piuttosto semplice, basta inserire i dati dell'account e poi avviare. E se mai dovesse servire, è possibile anche il restore.
C'è qualcuno con la mia stessa ansia?

Ho voglia di leggere un Topolino

Fu cosi che fui invitato a questa cena.
Ristorante milanese, lunedi sera.
Non conoscevo nessuno, ed ero stato invitato da un ragazzo con cui avevo avuto uno scambio di mail in giornata e che si è dimostrato subito molto disponibile.
Sarebbe stata una cena tra un pò di milanesi del circolo. Ho pensato bene di andare, quanto meno un'occasione per conoscere un pò di gente nuova e con la quale condivido un pò di idee.
In effetti la serata non si è rivelata per niente male. Gente molto interessante e stimolante con cui difficilmente avrei avuto modo di entrare in contatto altrimenti.
Si è parlato dei progetti in corso, di quelli che avevano chiuso, e poi un pò di discussioni a campo libero. Una bella serata che spero si possa ripetere in fin dei conti.
Tornando a casa però non mi sentivo a mio agio. C'era qualcosa che non andava. In effetti poi ho capito. E ne avevamo parlato già con qualcuno durante la serata. Qualcosa che mi ha dato sempre sui nervi. L'atteggiamento elitario di molti della sinistra e notato in qualcuno ieri sera. L'arroccarsi sulle proprie conoscenze in maniera totalmente incosistente e fine a se stesso in cui ciò che importa non è chi ti ascolta ma cosa tu stai dicendo. Gratificante per chi si autocompiace di se stesso. E che ieri sera ha spento per esempio molte discussioni dividendo il tavolo.
Non mi piace perchè è un atteggiamento che non unisce, anzi allontana tutti coloro che vorrebbero prestare l'orecchio per interesse casuale ma che poi scappano via non comprendendo l'argomento di cui si parla.
E' l'atteggiamento che poi allontana, portando l'argomento più in alto, tanti dalla sinistra. E che dall'altra parte viene raccolto attraverso un linguaggio a volte fin troppo puerile (ma cercato e voluto) da chi adesso è al governo. Mica fessi.
Purtoppo è la semplicità della sintesi che non si riesce ad avere.

Appena arrivato a casa avevo solo voglia di andare a recuperare un vecchio numero di Topolino.

Outing

Negli ultimi tempi mi sono appassionato molto alla politica. Non so come si sia mossa questa cosa in me, ma penso che se dovessi guardare indietro alla mia formazione molto è dovuto allo scoutismo.
Dopo aver incitato ed essere stato incitato "a lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato", attraverso vari percorsi sono arrivato alla conclusione che tante cose possono rendere migliore il posto in cui viviamo, ma ciò che deve muoversi a capo deve essere sempre la politica.
La politica, quella fatta bene, quella che probabilmente non esiste, penso sia la forma più alta di servizio verso il prossimo che si possa trovare. Si parla per idealismo e non per realismo, naturalmente.
E nonostante tutto credo che un pò di disilluso idealismo faccia comunque bene. E piuttosto che accettare tutto ciò che dall'alto viene calato sono dell'idea che sviluppare uno spirito critico, una coscienza politica, sia alla base dell'essere un buon cittadino.
Detto questo, mi sono sempre tenuto alla larga da partiti e partitini, visti sempre come qualcosa di poco interessante a cui è difficile aver accesso, quanto meno per poter discutere e dibattere temi, senza rimanere invischiato in inutili reti.
Tutto questo comunque per raccontare come, sulla base dei idee che ho maturato in questi anni ho cominciato a frequentare un circolo online perchè mi sono trovato a condividere molti dei loro punti di vista e perchè ho visto crescere all'interno un bel dibattito. In realtà è un gruppo che esiste già da un pò di anni e molto delle loro idee sono passate, per la loro forza. Anche se ancora , troppo spesso, vengono trattati da chi siede ai piani alti come quei bambini che vengono lasciati giocare alla politica. In realtà sono le poche idee che possono dare una scossa a questo paese senza speranza. Facendo proposte e non solo proteste.

sabato 15 novembre 2008

Amore non ne avremo


A proposito di Peppino Impastato, ho ascoltato alcune canzoni del cd "Amore non ne avremo", trasposizione in musica delle sue poesie, cantate da artisti Siciliani e non. Tra le perle, questa "Ricordo D'autunno", dei Gang, mi sembra stupenda e non riesco a togliermela dalla testa.

A cosa servono gli amici...

Sono riuscito finalmente a vedere ieri sera "Io non sono qui". Avevo provato già tempo fa e avevo abbandonato il campo. Tornato a casa accendendo la televisione ho visto che lo davano su Sky (ne ho approfittato visto che Peppe non c'era!) e sono rimasto incollato allo schermo. Sei storie intrecciarsi, sei personaggi incrociarsi per raccontare la storia di Bob Dylan, non sono semplici da assorbire. Ma alla fine mi è piaciuto, anche tanto, anche se mi ha pervaso di amarezza e un pò di melanconia.
Sarà che ero un pò stanco della giornata di ieri con un pò troppi casini burocratici da risolvere (maledette Poste Italiane!) o sarà che ero stanco di tornare a casa la sera e trovarmi solo.
Per non farmi mancare niente, in una botta di masochismo, ho visto alle 21 un documentario su Peppino Impastato su History Channel. Dovevo attendere le 22:30 per andare a prendere Nuccio e Peppe all'aeroporto, per cui pensavo potesse essere un buon riempitivo.
Non ha fatto che peggiorare il mio umore. Per quanto ormai abbia visto almeno una decina di volte il film, abbia letto libri, visto concerti, ascoltato canzoni, ogni volta ci sto male e sento crescere una rabbia dallo stomaco che non riesco a fermare.
Sarà retorica, sarà quello che volete, ma aver lasciato la mia terra è un vuoto che sento ancora incolmabile. E ancor più non poter far nulla da qui per contribuire, nel mio infinitesimo, al cambiamento.
Per fortuna, nonostante il ritardo di Alitalia, poi però sono uscito. E l'entusiasmo e i racconti delle loro due settimane in Inghilterra ha risollevato il mio umore.

venerdì 14 novembre 2008

Non metteteci bavagli

Sto leggendo del disegno di legge presentato dai nostri parlamentari per mettere il bavaglio ai blogger dimostrando una miopia senza eguali, una capacità di comprendere il mondo fuori dal comune.Il progetto di legge Levi-Prodi (sigh!) proposto la scorsa primavera è stato ripresentato con alcune modifiche che, in un certo senso, hanno migliorato il testo esistente lasciando ancora parti poco chiare. E' partita quindi la protesta e il dibattito che sta imperando su molti blog, soprattutto su come difendersi per evitare problemi simili a quelli avuti da Carlo Ruta. La situazione ancora non è cosi grave, come sottolineato anche in questo post, che invita all'approfondimento prima di aderire ad una protesta. Mi sembra quanto meno saggio in tempi come questi in cui con un clic si solidarizza con tutti con troppa facilità. Come ricordato nelle ultime righe del post citato, anche questi metodi non sono un gran esempio di autorevolezza.

giovedì 13 novembre 2008

Ci nascondiamo di notte

"Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Degli inotipisti
Siamo i gatti neri
Siamo i pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare"

Lucio Dalla
Leggevo i dati dell'indagine Istat pubblicata ieri e mi veniva in mente il testo di questa canzone. Siamo un popolo triste, di insoddisfatti, abbiamo paura delle nostre paure. Il lavoro non ci soddisfa, il cielo non ci soddisfa, il tempo libero non ci basta. Siamo li, chiusi nelle nostre case ad aspettare che il tempo torni sereno.
Ma a me sembra che non sia poi tutto cosi nero. Ci piace raccontarci cosi per compiacerci nei nostri difetti e non sentirci soli o invidiati. E soprattutto anche se siamo insoddisfatti realmente non abbiamo il coraggio di cambiare, di svoltare. Tanto meglio una delusione oggi che un insicurezza domani. E cosi, giorno dopo giorno, continuiamo a star male. Ma cambiare mai.
Si, è inutile, non c'è lavoro, non c'è decoro, ma mai una volta a chiederci cosa cavolo facciamo per cambiare il corso del destino segnato. O mai che siamo li a chiederci se stiamo sbagliando in qualcosa. Siamo fieri e cerchiamo di apparire fighi con nostro colletto alzato nonostante tutto.
Cavolo, interroghiamoci e cerchiamo di darlo una volta tanto. Non facciamo come gli autisti dei tram.

p.s. foto dalla chiesa di San Giorgio di San Mauro Castelverde. Luglio 2008

mercoledì 12 novembre 2008

A partire da.

A proposito del post dell'altro giorno, è stato pubblicato su questo blog e si è sviluppata una discussione. Cosi, per chi vuole aggiungere qualcosa.

La rete

Una delle poche cose carine trovate su facebook. La teoria dei grafi applicata alla mia rete di conoscenze.

Shinystat

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