E ho iniziato quasi da subito con Giorgio Scerbanenco, considerato padre del noir Italiano e di cui ultimamente avevo sentito spesso parlare.
Ho iniziato con un suo libro di racconti, Milano Calibro 9. Vi ho trovato uno sguardo cinico e perfettamente lucido sulla società, sulle sue debolezze, le sue meschinità, le sue stesse tracce di amore e di tenerezza, in una scrittura rigida e asciutta, perfetta per le atmosfere dei racconti.
La Milano e l'Italia degli anni Settanta viene restituite cosi come i fotogrammi in bianco e nero viste in tivù lasciano immaginare, ma nello stesso tempo vengono raccontate storie senza tempo.
Mi sembra perfino assurdo che sia relegato ad una conoscenza marginale e non venga considerato tra i più grandi della letteratura del nostro secolo. Sarà forse dovuto allo snobismo con cui fino a quale tempo fa veniva guardata questo genere di letteratura?
Ho iniziato con un suo libro di racconti, Milano Calibro 9. Vi ho trovato uno sguardo cinico e perfettamente lucido sulla società, sulle sue debolezze, le sue meschinità, le sue stesse tracce di amore e di tenerezza, in una scrittura rigida e asciutta, perfetta per le atmosfere dei racconti.
La Milano e l'Italia degli anni Settanta viene restituite cosi come i fotogrammi in bianco e nero viste in tivù lasciano immaginare, ma nello stesso tempo vengono raccontate storie senza tempo.
Mi sembra perfino assurdo che sia relegato ad una conoscenza marginale e non venga considerato tra i più grandi della letteratura del nostro secolo. Sarà forse dovuto allo snobismo con cui fino a quale tempo fa veniva guardata questo genere di letteratura?
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