"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

domenica 26 ottobre 2008

Anelli di congiunzione

E' terminata questa settimana particolarmente intensa. Venerdi, terminato di lavorare, con la barba cresciuta fin troppo ho preferito radermi da un barbiere e li mi si chiudevano le palpebre Giunto a casa mi sono immerso nella vasca da bagno e sono rimasto immerso per quasi mezzora. Avevo voglia di riordinare le idee.
Questi pochi giorni passati con Stefano sono stimolanti per come lui sa essere da sempre, da quando lo conosco. Erano due anni ormai che non riuscivamo a passare un pò di tempo insieme, un pò per la mia migrazione e molto perchè lui si trovava all'altro capo del mondo, in quel SudAmerica che oramai da troppi anni nutre la mia fantasia.
Ho cercato di succhiare il possibile dalle esperienze vissute da lui da quelle parti, tra Argentina e Perù e ho cercato di comprendere quanto questo lo abbia cambiato. Tra un bicchiere di rum e qualche sigaro, in piena iconografia andina, immaginavo quei territori sconosciuti.
Pur nella distanza di questi anni ho visto quanto comunque il nostro rapporto abbia potuto crescere. Questo blog ha spesso creato un anello di congiunzione attraverso il quale riuscivano a passare le mutazioni in atto nella mia vita e messanger permetteva rapide vedute e dialoghi sulle nostre vite. Ma avevamo bisogno che questo si traducesse nuovamente in un dialogo a due. Per questo l'annuncio della sua possibile visita e la sua possibile presenza alla laurea di Ale è stata la sorpresa più gradita che potesse arrivare.
Abbiamo potuto discutere di tanti, troppi argomenti, e gli stimoli forniti dai ragionamenti maturati durante le nostre discussioni credo rimarranno un ricordo felice di questi giorni. Nonostante la diversità che le nostre vite e le nostre esperienze possono aver imposto ci siamo trovati simili, entrambi sulla strada della ricerca di un senso alle nostre vite. Come dicevo ieri in quelle poche righe dedicate ad Ale, pur non conoscendo la strada, ho avuto la sensazione di trovare un uomo, oramai, che come me, solco su solco cerca di comprendere la sua strada. Ed è quello che alla fine sto scoprendo di apprezzare più negli esseri umani. La forza di non lasciarsi vivere ma di costruire, e cosi di arricchirsi. Anche lui l'ho visto parte di quel quadro in movimento che raccontavo qualche mese fa.
E' inutile dirlo, ma mi sento fortunato degli incontri che la vita mi ha offerto.ps. Non offenderti per la foto :-)!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente vedo la foto di questo ragazzo, pensa te che anche io lo adoro...
Le sue gesta sono arrivate tramandate anche a chi non sa proprio chi sia.
Concordo tutto quanto hai scritto mauro


Marco Arena

Mauro Caruso ha detto...

Oh ciao, Marcuz! Beh dai, adesso che è a Palermo puoi anche conoscerlo :-)

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