"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

martedì 8 aprile 2008

Scoutismo scomodo

Dal Sito della Branca R/S Agesci


Tanta bellezza nasce dall’essenza e dal sacrificio…

Vediamo tanta bellezza in questo posto per tanto tempo umiliato e degradato, vediamo concretizzarsi la geniale idea dei giudici antimafia e di pochi altri eroi d’oggi, di togliere potere alla mafia attraverso la confisca dei suoi beni. Vediamo tanta bellezza e giustizia nell’affidare questi beni a chi ne fa un uso per il riscatto sociale. Questo nostro servizio semplice, è un modo di “convertire” un territorio devastato dalla mafia e assolvere quel mandato che il giudice Borsellino ci consegnò poco prima di essere ucciso.


Venerdì 28 marzo ricevo una telefonata: “Vieni subito alla base, è successo il finimondo”. Già mi stavo recando a Fondo Micciulla come ogni venerdì per il servizio con le Volpi Randagie, non appena arrivai mi accorsi dello scempio: una delle finestre blindate del piano terra completamente divelta, un palo di legno da otto metri usato come leva e spezzato nel tentativo di scardinare la finestra stessa, all’interno tavoli improvvisati con cavalletti e assi di legno, i resti di un banchetto sparsi ovunque, le antiche bandiere dell’ ASCI usate come tovaglie e insudiciate da rimasugli di cibo. E poi ancora: la porta del magazzino scardinata e vandalizzata. Tutti gli attrezzi da lavoro rubati e al loro posto sui muri scritto: “dove sono gli attrezzi?” . Saranno entrati sette otto individui.

Punto e a capo.

Altre volte avevamo subìto danni e intimidazioni, ma prima dell’installazione degli infissi blindati la base era più vulnerabile, ne avevamo consapevolezza e facevamo fronte agli atti di vandalismo, provocati per lo più da mano inesperta, custodendo i nostri umili attrezzi altrove e intervenendo tempestivamente a ripristinare i danni e poi, denuncie e carta bollata a non finire. In più continuavamo a realizzare i progetti affinando metodi e strategie per prevenire azioni distruttive. Da poco, con i nuovi infissi, le cose sembravano cambiate, dopo circa sei mesi che non subivamo danni avevamo deciso persino di lasciare alla base gli attrezzi da lavoro d’uso più comune. Ma si trattava solo di calma apparente.

Questa volta è stato molto sconfortante: non è semplice tagliare una cerniera d’acciaio di 9 mm, occorrono strumenti adatti e competenza e tempo. Con gli altri Capi ci guardavamo stupiti, ma era chiaro che si trattasse di uno sfregio appositamente preparato e attuato nella tranquillità della pasquetta.

Il segnale è chiaro: “Qualunque cosa facciate, noi entriamo come e quando ci pare”.

Gli equilibri nel quartiere di Altarello di Baida sono disturbati dalla presenza della base che è una realtà scomoda. E’ scomoda perché ultimamente, soprattutto nei ponti delle festività, si assiste ad un viavai di scouts provenienti da tutto il Paese che giunge per dare una mano e in più svolgono attività in buona parte riguardanti legalità e recupero ambientale. E’ scomoda perché gli RS e i Capi che la custodiscono, le Volpi Randagie per intenderci, sono sempre presenti, attraverso il loro costante servizio e testimoniano ai giovani del quartiere che può esistere uno stile di vita corretto e basato sul rispetto delle regole sociali. E’ scomodo anche il Cantiere Nazionale RS di settembre, programmato in un periodo critico per il controllo della base, poichè rappresenta un “presidio” nel mese di pausa estiva, in cui in passato si sono verificate le incursioni più distruttive. Sono scomode Veglia RS del Cantiere e manifestazioni antimafia, poichè mettono in luce alle istituzioni e alla cittadinanza le responsabilità che si hanno sul degrado sociale dei quartieri al margine.

Questa presenza, segno di cittadinanza attiva è la minaccia più rilevante per chi ha interesse che non cambi mai nulla. E’ importante anzi che tali realtà restino un bacino per attingere voti, reclutare manovalanza e garantirsi il potere attuando loschi traffici.


Scrivo questo articolo per far sì che tutta l’associazione venga a conoscenza di questi fatti e sappia ciò che serve per non farci sopraffare: serve presenza, servono braccia e mani, serve competenza, servono attrezzi e materiali semplici, serve ricerca della bellezza e della perfezione. Soldi pochi, il minimo. Questo è il nostro stile.

Certi sogni sono difficili da realizzare, ma se qualcuno ha pensato alla possibilità di affidare un bene confiscato all’AGESCI, forse è perché credeva nel movimento scout.

Resistiamo perché ci piace pensare che nel 2008 questo sia un atto di Conversione.


Da Volpe Randagia

Nessun commento:

Shinystat

Powered By Blogger