Se da una parte la tentazione più plausibile al post voto sia quella di scappare via verso territori immaginifici in cui si possa palesare un minimo di riformismo e una cultura del rispetto altrui superiore, dall'altra c'è la necessità di comprendere le ragioni che possono aver condotto ad una simile disfatta.
La superficialità nei giudizi sul voto altrui e sulla degenerazione della cultura Italica è stavolta troppo a portata di mano. Ma forse sarebbe anche il caso di fare un pò di autocritica.
La sensazione che ne ho è di una Sinistra che non riesce a comunicare con una larga fetta degli Italiani perchè è diventata una sinistra da salotto, che prova piacere nel farsi fotografare ad una festa modaiola o nel dimostrarsi amico del regista tal dei tali, una sinistra da pullover di cashmere, forse anche preparata politicamente per rispondere alle esigenze economico-politiche, ma terribilmente con la puzza sotto al naso. Si creano diecimila piazze online in cui discutere di tutti i possibili risvolti polemici di ogni singolo avvenimento, piazze in cui ci si incontra tra persone con le idee alla fine molto simili ma che non riescono a venire a contatto con chi la pensa diversamente. E poi parliamoci chiaramente, la stragrande maggioranza degli Italiani non ha ne accesso ad Internet ne la voglia di stare a discutere davanti al proprio pc di politica, non ha idea di cosa sia il Web, figuriamoci il web 2.0! La discussione diventa cosi sicuramente occasione di crescita personale, scuola di formazione, ma forse anche puro esercizio accademico.
Intanto le sezioni di partito si chiudono, non si fa politica sul territorio ed ecco servito il risultato di cui ci stupiamo in questi giorni.
La superficialità nei giudizi sul voto altrui e sulla degenerazione della cultura Italica è stavolta troppo a portata di mano. Ma forse sarebbe anche il caso di fare un pò di autocritica.
La sensazione che ne ho è di una Sinistra che non riesce a comunicare con una larga fetta degli Italiani perchè è diventata una sinistra da salotto, che prova piacere nel farsi fotografare ad una festa modaiola o nel dimostrarsi amico del regista tal dei tali, una sinistra da pullover di cashmere, forse anche preparata politicamente per rispondere alle esigenze economico-politiche, ma terribilmente con la puzza sotto al naso. Si creano diecimila piazze online in cui discutere di tutti i possibili risvolti polemici di ogni singolo avvenimento, piazze in cui ci si incontra tra persone con le idee alla fine molto simili ma che non riescono a venire a contatto con chi la pensa diversamente. E poi parliamoci chiaramente, la stragrande maggioranza degli Italiani non ha ne accesso ad Internet ne la voglia di stare a discutere davanti al proprio pc di politica, non ha idea di cosa sia il Web, figuriamoci il web 2.0! La discussione diventa cosi sicuramente occasione di crescita personale, scuola di formazione, ma forse anche puro esercizio accademico.
Intanto le sezioni di partito si chiudono, non si fa politica sul territorio ed ecco servito il risultato di cui ci stupiamo in questi giorni.
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