"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

mercoledì 5 novembre 2008

So good

E cosi il gran giorno ha tradotto i proclami in fatti. Barack ce l'ha fatta. Per l'unica volta nella vita ho invidiato gli Americani e la loro democrazia, e ho invidiato a loro un presidente, adesso, in grado di accendere la speranza nel proprio popolo, in un modo che mai si era visto prima.
Tutti oramai salgono sul carro del vincitore, anche chi fino a qualche settimana fa lodava l'operato di Bush.
Non farò nessuna considerazione, ne ho sentite a non finire oggi, e non c'è quindi modo e motivo di aggiungere qualcos'altro.
Mi fa un pò paura questa visione da Messia data ad Obama, colui che risolverà la crisi economica, porterà la pace in MedioOriente, ricucirà i rapporti con Mosca, migliorerà la condizione dei poveri in Kenia, farà andare il Palermo in Champions League e via dicendo.
Verrà punito ed attaccato sicuramente al primo errore, e per questo mi è piaciuta la frase con cui ha salutato l'America. Senza la presunzione dell'uomo che tutto sa.
Sbaglierà sicuramente e per questo non mi piace questa mistificazione che sta avvenendo in queste ore. Niente illusioni quindi.

Dal discorso di Obama stanotte:
"Ci saranno battute d’arresto e false partenze. Ci saranno molti che non saranno d’accordo con ogni decisione o ogni politica che varerò da Presidente e già sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema. Ma io sarò sempre onesto con voi in relazione alle sfide che dovremo affrontare. Vi darò ascolto, specialmente quando saremo in disaccordo. E soprattutto, vi chiedo di unirvi nell’opera di ricostruzione della nazione nell’unico modo con il quale lo si è fatto in America per duecentoventi anni, ovvero mattone dopo mattone, un pezzo alla volta, una mano callosa nella mano callosa altrui."

3 commenti:

wisdoms ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
wisdoms ha detto...

Generalmente l'America non é invidiabile per molti aspetti. Però sì, cosa le si deve invidiare oggi, é un presidente di rottura (per tanti motivi) e poi una stampa ed un giornalismo non pilotati. Nessun editore americano é politicizzato. Basterebbe solo quest'ultimo punto da noi, per respirare un po' più democrazia.

Mauro Caruso ha detto...

Ci sarebbero molti punti su cui avremmo da imparare qui in Italia. Primo tra tutti il meccanismo delle primarie, con la sua assoluta forza dirompente ed innovativa nel bonapartismo di chi è li e non si smuove.
Scriverò qualcosa a proposito, domani.

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