"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

domenica 13 dicembre 2009

OmiNicchi

Lo scorso sabato, quando la notizia dell'arresto di Nicchi è arrivata velocemente al telefono di Silvia, ero in macchina direzione Franciacorta.
Si andava a degustare vini, un modo come un altro per riempire le giornate di buon vivere, quando in realtà la testa è già altrove.
Rincorrevamo le frequenze radiofoniche alla ricerca di qualche notizia, ed intanto sentivamo al telefono l'entusiasmo dei ragazzi corsi velocemente sotto la questura, ancora una volta, come sempre.


Ci dicevano che era stato arrestato, dalle dichiarazioni rilasciate, grazie alla collaborazione dei servizi segreti. Era semplice, in quel momento farsi prendere dalla dietrologia, ripensare a ciò che in quei giorni era successo, alle dichiarazioni di Graviano e a quelle seguenti del nostro presidente del Consiglio. Mi era preso una sorta di scoramento che mi faceva chiedere contro cosa stessimo
combattendo, se davvero era cosi semplice arrestare con una precisione svizzera un latitante, anzi no, due, nello stesso giorno.
Sono illazioni certo, e tali restano, ma che hanno smorzato la gioia di quel momento.
Di Nicchi avevo letto tanto, delle sue iniziazioni e delle sue fughe in America, del suo apprendistato e della sua scalata ai vertici della mafia Palermitana.
Giovanni Nicchi ha pressochè la mia età, ed una volta, sfogliando le pagine di "S" scoprii che la sua residenza era nella stessa via in cui ho abitato per ventisette anni. Ho cercato di ricordare se l'avessi mai conosciuto, se da piccoli avessimo mai giocato insieme a pallone in uno qualunque degli spazi ritagliati tra un negozio, una serranda abbassata ed una porta improvvisata. Eravamo in tanti, organizzavamo persino tornei tra isolati vicini. C'era di tutto, scoprii in seguito. Chi adesso fa il carabiniere, chi adesso è ufficiale dell'aeronautica, chi era figlio di mafiosi con il padre in carcere e qualche familiare scomparso con una lupara bianca che in quegli anni raccoglieva a grappoli le sue vittime. Un universo racchiuso in poche centinaia di metri, un incrocio di destini, una strana storia, che da li a pochi anni si sarebbero allontanate indissolubilmente.
Beh, io non lo ricordavo, se anche ci fosse mai stato. Probabilmente arrivò li solo in seguito, e soltanto poco prima di diventare un latitante, per cui non vide mai quel panificio, quell'edicola, quegli angoli non gli appartennero mai.
Quel che ne sarà della malavita palermitana adesso rimane un dubbio, il vuoto di potere ha aperto una voragine in cui tanti ominicchi cercheranno di inserirsi, ed in questo scenario tanti prefigurano una nuova guerra di mafia. Sarebbe il momento per prendere a morsi la testa della piovra e sbatterla sopra una roccia, ma ciò che racconta la cronaca induce ad altre considerazioni.
Maroni parla di sconfitta definitiva alla mafia, ma intanto Graviano e Spatuzza sembra vogliano ricordare antiche promesse con le loro dichiarazioni, i soldi grazie allo scudo fiscale tornano in Italia, si vogliono mettere in vendita i beni confiscati e si propone il processo breve anche per i reati di Mafia.
Davvero, quella dietrologia che come semplici operazioni logiche veniva indotta nella mia mente, è pericolosamente ancora strisciante tra i miei pensieri.
Ma la dietrologia è pericolosa, deve restare rinchiusa tra i pensieri personali, quando di prove non ce ne sono. Perchè semplicemente trova terreno fertile nel cospirazionismo che tanti sembrano cercare, e soprattutto può piegarsi velocemente agli interessi personali. Come a quelli di Gioacchino Genchi, forse troppo interessato ad entrare nelle grazie di certi partiti, e di certi elettori, da dimenticare il rispetto per chi è andato a gridare sotto la procura e per i suoi stessi colleghi che con ardore esultavano per quell'arresto, che di certo non è servito ad oscurare un B-day qualsiasi. Se davvero fosse cosi semplice, vediamo di organizzarne un altro la prossima settimana, visto che ancora c'è Messina Denaro in giro. Questa volta ci sarei anch'io.
p.s. Perdete dieci minuti nella lettura dei commenti a questo post.


2 commenti:

gery palazzotto ha detto...

azz, 'sto titolo te l'avrei fregato!

Mauro Caruso ha detto...

Ero particolarmente ispirato forse ieri, caro Gery!

Shinystat

Powered By Blogger