Qualche giorno fa parlavo dei paradossi nel comportamento di Di Pietro.
Questa però supera tutte.ROMA - Onorevole Di Pietro, si è capito che avete cambiato idea sul referendum, ma non si è capito se l´Italia dei Valori vota No o si astiene. «È vero, abbiamo cambiato idea. Lo abbiamo fatto quando sono mutate le condizioni. Pur essendo referendari non possiamo votare Sì perché quel voto finirebbe per uccidere non una legge ma la democrazia. Invece del coltello sarebbe una sventagliata di mitra. Detto questo io sarei più orientato a votare No perché credo nell´istituto referendario. Ma è aperto un confronto con tutti i cittadini, con le forze politico-culturali di questo Paese per studiare la soluzione migliore». Resta il fatto che avete portato i cittadini a firmare i quesiti e ora dite loro che devono andare al mare il 21 giugno. Non è una capriola azzardata? «Sarebbe azzardato il contrario: persistere in una decisione presa in un tutt´altro momento, con altre condizioni. Noi sappiamo che il Porcellum, l’attuale legge elettorale, significa la morte della democrazia. E sappiamo che questo Parlamento non la cambierà mai senza un intervento esterno, perché è composto da nominati che non hanno nessuna intenzione di suicidarsi anche se ci sarebbe bisogno, diciamo la verità, di una bella catarsi. Volevamo un grimaldello per scardinare questa legge. La ragione nobile si è tramutata in un fine ignobile dopo il Sì di Berlusconi».
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