"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

lunedì 2 marzo 2009

A Parma

Parma.
Mi sembrava cosi anonima. Sono quasi fuggito da li.
Il caos che regnava nei miei pensieri me la rendeva sgradevole. Non sopportavo la nebbia, quell'atmosfera decadente e malinconica delle sue vie. Ma non sopportavo più di ogni altro l'atmosfera asfittica che da solo mi ero creato.
E che non mi aveva fatto apprezzare a pieno ciò che di buono era presente.
Era da tempo che mi ero riproposto di tornare. Avevo voglia di vedere un pò di quel che avevo lasciato in tutta fretta.
Gli stati dell'anima influenzano tutto ciò che ci circonda, ma adesso, rivedendola in una nuova luce, in una giornata primaverile, mi è sembrato di non aver apprezzato a pieno l'atmosfera della città. Di averne colto solo in parte lo spirito.
Mi sono accorto, man mano, di quanto un periodo che consideravo di passaggio, sia stato fondamentale, e pieno di episodi, incontri, passaggi fondamentali.
Sono stato bene nel rivedere un pò di vecchi amici lasciati li, aver modo di parlare con qualcuno di loro.
E ho avuto riscontro dell'ipocrisia che solo alcuni scout sanno avere nell'eccesso di inutile buonismo. Quello che non ti fa guardare un altro in faccia per dire ciò che pensi.
Sono tornato al Fuori Orario, come tante sere un anno fa.
E poi la domenica, quasi in famiglia, a Zibello.
Avrei solo evitato la batosta di ieri pomeriggio. Indimenticabile, ahimè!

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