sabato 31 maggio 2008
venerdì 30 maggio 2008
Sappiamo da dove arriviamo...
giovedì 29 maggio 2008
Presunti rapimenti
Ora io non voglio santificare il popolo Rom, ma trovare un pò di equilibrio non sarebbe auspicabile, invece di gettare benzina sul fuoco?
mercoledì 28 maggio 2008
Oslo. Dove (almeno per ora) non è mai notte. Prima parte.
Leggero, in una sensazione che andava crescendo ora dopo ora. Oslo ha riservato piccole e grandi meraviglie, almeno in maniera inversamente proporzionale alle aspettative che in essa vi erano riposte.
Capita spesso cosi quanto la meta non è meditata, quando è di quelle che nascono per caso cercando tra le compagnie aeree quella che sa offrirti il miglior prezzo. Come tale non era legata ad un particolare desiderio di conoscenza, tanto più che poco prima di partire, leggendo qua e la vari racconti di viaggio, l'idea che ne veniva fuori non era di certo confortante. Oslo si porta dietro l'immagine cupa di una città un pò noiosa e buia, priva di quelle grandi attrazioni che popolano altre capitali Europee.
mercoledì 21 maggio 2008
C'è modo e modo
Certo che rientrare in quel 1,5% non deve essere male. La vera elitè.
martedì 20 maggio 2008
Gomorra. Il film
Non puoi dare un giudizio, il film non te ne da l'occasione, come un pugno nello stomaco lanciato all'improssivo ti da solo l'occasione di notare la direzione da cui arriva ma non di schivarlo, ti mette di fronte ai fatti nudi e allora puoi soltanto prenderne atto.
lunedì 19 maggio 2008
Terra Matta
Un racconto attraverso il quale vengono fuori le caratteristiche migliori e peggiori di noi Siciliani, dalla voglia di emergere all’esigenza di ricorrere a piccoli o grandi compromessi che nel caso di Vincenzo ne consentiranno la sopravvivenza.
Un libro che voglio far conoscere, per il quale avrei potuto scrivere tanto, ma per il quale non avrei saputo trovare parole migliori di quelle usate in questa recensione di cui riporto uno stralcio:
Quest’uomo esiste. O meglio, è esistito.
“Questa è la bella vita che ho fatto il sotto scritto Rabito Vincenzo, nato in via Corsica a Chiaramonte Qulfe, d’allora provincia di Siraqusa, figlio di fu Salvatore e di Burriere Salvatrice, chilassa (classe) 31 marzo 1899, e per sventura domiciliato nella via Tommaso Chiavola. La sua vita fu molta maletratata e molto travagliata e molto desprezata. Il padre morì a 40 anne e mia madre restò vedova a 38 anne, e restò vedova con 7 figlie, 4 maschele e 3 femmine, e senza penzare più alla bella vita che avesse fatto una donna con il marito, solo penzava che aveva li 7 figlie da campare e per dacere ammanciare.”
Una vita pregna di storie, quella di Rabito: da ragazzino è stato bracciante, poi è partito per il Piave, ha fatto la guerra D’Africa, è sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, ha fatto il minatore in Germania. Una vita il cui racconto diventa inconsapevole pretesto per tratteggiare gli eventi principali che hanno fatto la storia del Novecento: le due grandi guerre, l’avvento del fascismo, l’emigrazione. Una vita caratterizzata da una serie di furberie più o meno connesse al tentativo di sottrarsi a una povertà difficile da scrollarsi di dosso. Una vita di viaggi, dunque; spesso imposti. E un vita di ritorno. Il classico ritorno a casa, in terra di Sicilia, dove Rabito finisce per sposarsi e crescere tre figli. E poi l’incontro magico, imprevedibile e fruttuoso con una macchina da scrivere: una vecchia Olivetti dove, tra il 1968 e il 1975, il bracciante di Chiaramonte imprime i suoi ricordi con un (forse involontario) piglio tragicomico e un linguaggio indefinibile, che non è italiano e nemmeno siciliano; un linguaggio naturale che diventa lingua e trova nelle sue non-regole l’elemento vitale e fascinoso di una narrazione fuori dai canoni, ma sincera e avvincente. La narrazione di chi scrive perché ha qualcosa da dire (a prescindere da tutto e da tutti), che è diversa da quella di chi scrive per dire qualcosa. E Rabito di cose da dire ne aveva tante, che “se all’uomo in questa vita non ci incontro aventure, non ave niente darracontare”. Ha ragione Andrea Camilleri a sostenere che dall’autobiografia di Rabito emergono « cinquant’anni di storia italiana patiti e raccontati con straordinaria forza narrativa»; e che siamo di fronte a «un manuale di sopravvivenza involontario e miracoloso.»
E’ davvero un libro che non si può non leggere. E dopo averlo letto continuare a desiderare di non averlo finito per continuare a conoscere l’epopea di quella famiglia. Sapere che fine avessero fatto i protagonisti di quel libro, i figli diventati nelle ultime pagine del libro degli uomini, per soddisfare quelle curiosità incontrollabili che nascono quando un libro ti entra nelle vene.
Scoprendo il sito del figlio Giovanni ho così ad esempio scoperto che quell’inquietudine che il padre racconta nel libro “Ciovanni pazzo che senevoleva antare a cirare litalia,
Intanto se ho acceso in voi una parte della mia curiosità potete trovare qui alcune pagine del libro.
venerdì 16 maggio 2008
Diffida dal compromesso
"Qualche volta mi è sembrato giusto dire, accidenti, che ho solo una vita da vivere e che non ne avrei sprecato un briciolo in qualche squallido compromesso. Ed ecco che fa capolino il pensiero non voluto: con una sola vita a disposizione, non sarebbe meglio risparmiare un po' di tempo evitando questo o quel combattimento di minor conto? Diffida di questa tendenza dentro di te".
da Consigli a un giovane ribelle di Christopher Hitchens
giovedì 15 maggio 2008
La salita e adesso rifiatare
Due anni passati a rincorrere mille strade dalle quali si sapeva benissimo non si potesse trarre nulla di che, soltanto per tirar su la testa per poi rimetterla sotto la sabbia. Ulteriori delusioni e l'autostima che andava giù.
Gli ultimi mesi sono stati ancora se vuoi peggiori, a chiedersi se fosse giusto non cedere a compromessi sempre rinnegati. Perchè quando non va bene cominci ad interrogarti anche su questo. Senza ipocrisia. Ma con molta disillusione.
La voglia di studiare latitava ma solo nelle ultime settimane le forze si sono riunite. Nonostante le crisi di questi ultimi giorni, i pianti e la confusione.
E ieri finalmente l'esame e una nuova possibilità che si apre. E' andata meglio di quanto potessi desiderare.
Adesso è arrivata l'ora di ripartire. Con la speranza che dopo tanta salita sia arrivata l'ora di rifiatare.
Tutto Lombardo minuto per minuto
Alcune settimane fa avevo parlato del file delle promesse elettorali scovato per caso su emule. Adesso è disponibile da questo sito indicato in calce. Per di più sono nomi legati alla provincia di Catania, magari però troverete quel vostro conoscente che non fa che parlarvi di quanto in Sicilia non cambi mai nulla.
http://www.mediafire.com/?z950awjvwdd
Il leone è feroce, l'uomo fa sport
Espellere i Rom. Problema Sicurezza.
Ed in fondo a Repubblica un piccolo comunicato su cui non si dice nulla:
Romena stuprata dentro al center. Roma, arrestato l'aggressore
Una giovane romena è stata aggredita e stuprata da un 39enne italiano, A. A., che è stato arrestato dagli agenti della mobile. La ragazza, dipendente di una cooperativa di servizi, aveva appena iniziato a fare le pulizie in un call center in zona Vescovio quando è stata aggredita alle spalle da un uomo che, minacciandola con un taglierino, l'ha costretta a subire violenza sessuale. Subito dopo la violenza, la donna ha chiesto soccorso in un bar poco distante dal call center e ha chiamato la polizia. Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile, hanno consentito di identificare l'aggressore che è risultato essere il convivente della responsabile della cooperativa dove lavora la giovane.
Mi viene in mente una frase letta tempo fa: "Quando un leone uccide un uomo è feroce, quando l'uomo uccide il leone è sport".martedì 13 maggio 2008
Un giorno lungo e lontano da te
Vorrei poter guardare al futuro da una boccia di cristallo,
per saper già come andrà.
Non dico nient'altro.
Tra Firenze e Siena
Non avevo ancora visto dove abitava quest'anno e prima che quest'occasione svanisse non volevo perdere l'occasione di passare del tempo li per scoprire qualcosa dei posti in cui passa il suo tempo, delle persone di cui conoscevo soltanto e lontanamente i nomi.
Massimo si è unito al gruppo e insieme abbiamo trascorso giorni stancanti ma di cui si sente un gran bisogno.Le altre foto sono qui
DiPietresco
"L'atteggiamento assunto da Berlusconi nei confronti dell'opposizione è come la zampa che tende l'agnello al lupo". Eeeh!!????
venerdì 9 maggio 2008
Antimafia da strapazzo
Ma perchè, chi era questo che pensava che dei mafiosi si mettessero a fare dei murales in giro per la città per inneggiare Messina Denaro?
Adesso che sono stati trovati i colpevoli di quell'atto molti vivranno sonni più tranquilli.
9 Maggio 1978
Il 9 Maggio 1978 non era un giorno come tanti. L'Italia, che viveva l'attesa e l'ansia per la sorte di Aldo Moro fu risvegliata nel peggiore dei modi possibili.
A quei tempi non ero neanche nato quindi la mia idea è nata leggendo molto e guardando qualche film sull'argomento. Quale idea. Aldo Moro fu ucciso il giorno del possibile compromesso storico tra Pc e Dc, quella possibile sintesi tra due mondi lontani in un momento in cui ogni forma di estremismo stava dilaniando il nostro paese. Un percorso che poteva dare fastidio a molti. Il Vaticano firmò secondo molti la sua condanna a morte non volendo in alcun modo trattare e trascinando con se molti dei rappresentanti della Democrazia Cristiana. A sinistra questa possibile unione veniva vista come una forma di tradimento degli ideali laici della tradizione comunista, e non solo. Quel rapimento dettato da chissà quali motivi fece in realtà comodo a molti.
La realtà poi non è sicuramente nota a noi che possiamo vivere solo di ipotesi, ma molti dei protagonisti di quei giorni sono ancora seduti in Parlamento e tacciono miseramente (vedi Andreotti e Cossiga).
A me quel percorso invece sembra estremamente avanti nei tempi. Berlinguer intravide le crepe di quell'ideologia, Moro comprese che molte ragioni della sinistra erano anche ragioni condivisibili da un movimento politico cattolico. Intravidero il crollo del muro e la sconfitta delle ideologie. Compresero quello che il Partito Democratico a mio parere vuol costruire e per questo credo che quei due uomini possano rappresentare dei padri putativi di questo movimento, che da essi deve prendere spunto per trovare il coraggio di ripartire in un percorso giusto e coerente con la storia di questo paese.
"Nu sceccu ca raja all'autri scecchi"
Tutto nel suo nome, tutto per allargare questa voce e perchè quel coraggio non si perda nei mille rivoli della ipercomunicazione che ci circonda.
Perchè ricordare è necessario per non aver più bisogno di eroi. Perchè noi aneliamo una normalità ancora oggi immaginifica.
Ne approfitto per rivedere, e farvi rivedere, una delle parti del film che più amo:
1 per 21
Assenze non giustificabili
L'impossibilità di trovare del tempo può anche rivelarsi un'ottima scusa quando perdi in parte le motivazioni. Non nel tenere un blog, perchè comunque sia è nato per dei precisi motivi, alcuni molto personali e che comunque continuano a valere, ma che mai sono riuscito a descrivere qui.
C'è stata in parte una sorta di delusione post-elezioni comune forse a molti di noi che continuano a crederci, ma che ha contribuito a quel clima generale che sento nell'aria di rompete le righe, lasciamo perdere, tutto è ormai inutile ed irrilevante. Persino controproducente. In parte è vero, ma almeno a livello personale cosa c'è di più utile del futile? Ma finito quell'entusiasmo era comunque cercare un attimo per trovare nuove cose alle quali appassionarsi.
Credo che comunque quello che più ha contribuito a questo momento di stasi è la difficoltà nel raccontare le storie di tutti i giorni, nel raccontarmi con continuità, proprio per quella dimensione pubblica che assume il blog e che da la possibilità a chi lo voglia di leggere quello che è la tua vita.
E che comunque costituisce un blocco perchè sicuramente mi risulta più facile raccontare le malinconie e i pensieri più disturbati piuttosto che le gioie e le emozioni più gratificanti.
Sto insomma imparando ad usare lo strumento con equilibrio che non è poi tanto quello di raccontarmi ma quello di condividere pensieri con chi più o meno da vicino si trova ad entrare in questa ristretta porzione di mondo visibile da qui.
giovedì 8 maggio 2008
Pochi commenti a caldo.
Ma non dovevano esserci soltanto dodici ministri? Bella manovra farne 9 in più ma senza portafoglio!
Mara Carfagna ministro? Sarà proprio brava questa ragazza, non le manca proprio nulla!
Ma Angelino Alfano alla giustizia come ci è arrivato? Certo che la Sicilia sarà ben tutelata adesso con tutti questi rappresentanti.
martedì 6 maggio 2008
Sovrappensiero
E così nel tentativo di rendere accogliente e personalizzare quelle quattro mura tra le quali vivo mi sono trovato a ritagliare frammenti e creare in pochi minuti questo collage che adesso non so neanche come definire:
(ps. La foto non è venuta un granchè, troverò il tempo per renderla più definibile)
lunedì 5 maggio 2008
Ti (Ri)porto al Senato
A livello nazionale il suo nome è associato all'ormai famoso lodo Maccanico-Schifani che in un modo o nell'altro dichiarava l'ingiudicabilità di Silvio Berlusconi in qualunque processo a suo carico.
A Palermo, per chi può ricordare, risultano scolpite nella storia le prestazioni di grande rispetto verso i suoi elettori, soprattutto quando si ha la possibilità di esibire i propri privilegi e la propria arroganza all'ingresso dei cinema. Cosa tral'altro ripetutasi più volte con tanto di individuazione delle maschere che ne avevano proibito l'ingresso e invio di pattuglie della polizia per favorirne l'ingresso.
Insomma atteggiamenti che ben si sposano con le parole di estremo rispetto pronunciate pochi giorni fa nel suo discorso di insediamento al Senato. La platea naturalmente ha applaudito calorosamente.
Ma io mi chiedo, come può il popolo che vuole la "sicurezza" voler essere governato da taluni elementi? Se nella scorsa legislatura si parlava di senato retto da quei "decrepiti" senatori a vita adesso su cosa si reggerà?
sabato 3 maggio 2008
Paura della trasparenza
Oltrettutto si tratta di dati pubblici ai quali si aveva accesso anche prima tramite il proprio commercialista o con una richiesta all'agenzia delle entrate (comma 6 dell'art. 69 del d.P.R. 600/1973 e art. 66-bis del d.P.R. 633/1972).
E poi aldilà dei primi giorni nei quali si è acceso il voyarismo esasperato per conoscere quanto guadagna il vicino di casa che piange povertà o il collega che ha appena comprato quel Suv nuovo, tutto sarebbe tornato alla normalità e quasi nessuno avrebbe utilizzato questo strumento. E pochissimi avrebbero utilizzato questo strumento per denunciare il possibile evasore, d'altronde non siamo mica in Finlandia dove è possibile richiedere il reddito di chiunque tramite un sms, qui siamo nel paese di chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni.
Certo percepire quanto si guadagna come un fatto privato non fa altro che evidenziare il fatto che ci identifichiamo sempre più in quel che abbiamo o mostriamo di avere, ma io mi chiedo, che razza di persone stiamo diventando?
P.s. Sto ascoltando "Canzoni dell'Appartamento" di Morgan, gran bel disco.