giovedì 30 luglio 2009
Full immersion
lunedì 27 luglio 2009
La sicurezza è di sinistra
Da leggere.
Emigrati d'una volta
Si partiva con niente.
E come siamo cambiati anche fisicamente. Un'immensità di differenze.
Quando eravamo noi gli stranieri.
E che differenza, la Rai, servizio pubblico una volta.
domenica 26 luglio 2009
Al chiaror del mattin
Sono gli odori che però non vanno via.
I pali di castagno, i cordini arrotolati a formare legature, le cucine di campo, il sapone delle pentole, la terra bagnata di brina al risveglio, il fumo negli occhi durante i fuochi notturni.
I campi sono l'esperienza fondamentale per ogni scout, e chi non ha vissuto quelle esperienze probabilmente sorriderà ironico a queste mie parole.
Ma li c'è tutto ciò che serve. Non c'è quell'iconografia banale e stereotipata. C'è la società per intero.
C'è la comunità, la quotidianità del vivere insieme, le gioie per i giochi, ma anche tutto il contrario. C'è l'invidia tra le squadriglie, ci sono le piccole liti tra i piccoli gruppi. C'è l'amore che sboccia tra le tende, di nascosto da noi capi, che sembriamo non cogliere molti dettagli.
C'è l'atmosfera di libertà che difficilmente hanno vissuto prima e che probabilmente sarà difficile ritrovare in futuro.
C'è la responsabilità verso se stessi e verso gli altri che fino a quel momento nessuno ha avuto modo di accordargli.
Probabilmente se vi fermate al bagaglino e allo stupido sketch di Verdone, non capirete.
Ma, se conoscete qualche scout, provate a chiedere dei loro campi da ragazzi.
S.B.
A che serve scrivere se chi dovrebbe capire non dovrebbe avere più alibi?
sabato 25 luglio 2009
Una settimana pericolosamente vorticosa
E poi ieri. Tranquillo tornando da lavoro, volevo passare dalla farmacia. Non l'avessi mai fatto.
Frenata improvvisa della macchina che mi precedeva. Frenata mia, di conseguenza. Ed urto di un povero ragazzo in moto contro la parte sinistra della mia macchina.
L'ho visto perdere il controllo dallo specchietto posteriore, e sbalzare dall'altro lato della strada, contro una siepe. Il tempo di andare a soccorrerlo e il tipo davanti a me era già andato via. Gli stronzi ed i loro telefonini non mancano mai. Per fortuna il ragazzo era cosciente, e all'arrivo dell'ambulanza sembrava tutto apposto. Sono stato accanto a lui quanto potevo. Avevo un misto di timore per il suo stato e di rabbia per colui che era andato via. Sapevo di non avere responsabilità, e per fortuna ero supportato da molti testimoni che avevano visto chiaramente quello che era successo.
I carabinieri, giunti dopo un'ora abbondante, mi hanno spiegato come alla fin fine la colpa sia del motociclista, che non rispettava la distanza di sicurezza. E che, per quanto disdicevole il comportamento del fuggitivo, non era comunque coinvolto dell'incidente. La frenata improvvisa può essere sempre possibile.
Ho sentito un paio di volte i genitori del motociclista. Sembra che sia cosciente perfettamente, ma ha avuto danni a fegato e rene. Anche se non si sa di quale entità. Sono in ansia, naturalmente.
Speriamo bene.
lunedì 20 luglio 2009
La tempesta d'estate
Ed uno era già passato. Con grandine dai cocci cosi grossi da spaccare le tegole di casa, far cadere foglie come in autunno.
Ma c'era un altro temporale in arrivo. Un fine settimana solo in casa, tutto per me.
Qualcuno sostiene che pensare faccia male, e forse è cosi.
Distrarsi, pensare ad altro, tenersi occupato, può essere una buona risposta molto spesso a ciò che spaventa.
Ma la tempesta non si può rimandare. Ed è arrivata con un giorno di ritardo, quando i presagi erano chiari.
In macchina, il cd di un bel concerto a Milano dei Pearl Jam girava sulle note di Even Flow, mi dirigevo verso Porta Ticinese e dietro di me il cielo continuava ad illuminarsi.
E poi una telefonata. La tempesta perfetta in arrivo a riempire le ore della notte e della giornata di oggi. E dei miei pensieri.
Quando arriva la tempesta non puoi che ripararti in un posto sicuro.
Chiuso in casa a non aver voglia di far nulla. A guardare decine di puntate di Lost. A strappar erbacce dal prato a caso. A lavare come un buon borghesuccio fino all'ultima goccia di grasso dalle ruote della macchina.
Tutto fuorchè pensare.
Ho scalato questi muri di città
Questi muri di città
Solo per stare con te
Ma non ho ancora trovato quel che sto cercando
Ma non ho ancora trovato quel
che sto cercando
sabato 18 luglio 2009
La nuvola dei candidati
Sono andati a prendere i discorsi dei tre candidati alle primarie del Pd e hanno creato una nuvola, attraverso un algoritmo, per evidenziare i termini maggiormente usati e le volte in cui sono state rilevate.
Franceschini:
Via Ughetti
Essere stato a due passi da li, aver magari giocato con i loro figli, inseguendo un pallone finito sotto una macchina in quei campetti improvvisati di periferia.
Quando si dice essere a due passi dalla crudele storia di quei giorni.
"Mafia e servizi, telefonate e carte sparite ecco gli indizi nelle inchieste"
Repubblica.it
giovedì 16 luglio 2009
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martedì 14 luglio 2009
Tutti in fila
lunedì 13 luglio 2009
Parole, parole, parole
L'altro ieri la Serracchiani con la simpatia di Franceschini, ieri Marino con la frase sul maniaco e sulla questione morale. Probabilmente vincerà alla fine chi ne sparerà meno, con minore probabilità quindi di sbagliare.
E' un gran peccato sentirli però darsele di santa ragione spostando l'attenzione dell'opinione pubblica da chi dovrebbero davvero controbattere.
A me sembra che si tratti del solito trucco, lanciare la pietra, vedersela tornare indietro, e poi far la parte della vittima del sistema che non lo vuole e che ha paura.
In realtà a me pare fin troppo ovvio che per partecipare ad una gara occorre seguire delle regole o quanto meno conoscerle.
E se lo statuto invoca all’art.9 comma 3, che:
3. Possono essere candidati e sottoscrivere le candidature a Segretario nazionale e componente dell’Assemblea nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione presenti nella relativa
Anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni.
Allora forse occorreva pensarci prima.
E se anche oggi volessi iscriverti al Pd dovresti sapere che l'iscrizione non è possibile in Sardegna, dove sei in vacanza. E' possibile soltanto nel luogo in cui risiedi, ed in alcuni casi particolari, nel luogo in cui lavori. E questo l'ho scoperto bene in questi giorni.
Se queste clausole fossero state rispettate nessun problema. Bastava poi avere il 15% degli iscritti al momento del congresso dalla propria parte per essere infine votato dagli elettori veri e propri. E vi ho già raccontato nei giorni scorsi quanto questo abbia procurato tremori anche in chi le proposte le faceva sul serio e qualcosa di più costruttivo sul rinnovamento la va dicendo.
Per cui non facciamoci prendere troppo dalle parole lanciate nel vuoto, magari con la frase populista che invoca a Berlinguer come unico pilastro della sinistra Italiana. Se non fosse stato per qualcuno dei nuovi non avrebbe neanche potuto pensare ad inserirsi in questa apertura democratica rappresentata dalle primarie.
domenica 12 luglio 2009
La fatica della salita
Giusto per non conoscere le mezze misure siamo passati subito ad una scalata dai 200m ai 900 in poco più di 8 km. In realtà il percorso era molto più impegnativo e comprendeva un circuito di 36 km nelle montagne che costeggiano il lago di Como.
Abbiamo preso il lato sbagliato della montagna però, quello da cui tutti scendevano a rotta di collo, piuttosto che tentare la scalata. Siamo arrivati in cima soltanto dopo 3 ore e con poco fiato ancora. Giusto in tempo per rinfocillarci all'Alpe del Vicerè con un pranzo che ha ricompensato di tutto.
Il peso dell'amicizia
"Ho sempre avuto il sospetto che l'amicizia venga sopravvalutata. come gli studi universitari, la morte o avere il cazzo lungo. Noi esseri umani esaltiamo i luoghi comuni per sfuggire alla scarsa originalità della nostra vita. Ecco perchè l'amicizia viene rappresentata con patti di sangue, lealtà eterne, e addirittura mitizzata come una variante dell'amore, più profonda del banale affetto di coppia. Eppure non dev'essere un vincolo tanto solido, se l'elenco degli amici perduti è sempre più lugno di quelli conservati."
Non esistono forse parole diverse per raccontare l'illusione e la disillusione per ogni amico perduto, per ogni amico che non avresti voluto perdere ma è andato via.
Ritrovandoti a fare i conti delle amicizie rimaste li, ti accorgi di quanti ne son passati.
C'è un punto, ben localizzato nello spazio e nel tempo, in cui focalizzi a pieno quell'immagine. A me è capitato pochi mesi dopo essere andato via da Palermo.
Del flusso che avvolgeva e riempiva le mie giornate d'un tratto niente più, silenzio. Dovete pur ammettere che l'effetto non sia totalmente indolore, soprattutto quando ti trovi in quella stretta via di passaggio tra passato e futuro.
Ti chiedi cos'era stata quella condivisione di momenti. Se davvero era il nulla ad unirvi, se si stava insieme per consuetudine o per noia. Forse pensi che non tutti diano lo stesso peso a questo rapporto. Per me, per cui non esiste presente senza passato, non è mai stato cosi.
Ma è da quel momento che ti trovi a fare il conto, ed ancora oggi è quel conto che tengo in tasca. Periodicamente se ne aggiungono e se ne depennano di vecchi.
Ognuno ha poi il suo modo per tenere vivo quel contatto. Anche oggi in cui sono sparsi un pò dovunque.
Qualcuno lo senti spesso, qualcuno soltanto una paio di volte l'anno. Con qualcuno scambi chiacchere in chat, con qualche altro vai a bere una birra insieme. Qualcun'altro ti invia sms meravigliosi nel momento in cui meno te lo aspetti, e da alla tua giornata un sapore diverso.
Con qualcuno hai condiviso tutto, con qualcuno soltanto poche settimane, con qualcuno ore intere di studio o di lavoro.
E se anche, come dice lo scrittore, quell'elenco è sempre troppo sbilanciato sai che le giornate sarebbero diverse senza loro.
sabato 11 luglio 2009
A 360°
giovedì 9 luglio 2009
Che ve lo dico a fare
La voce di Bono, tornata quella dei tempi d'oro, capace di emozionare o di dare energia. Di far pensare e di rendere spensierati.
E poi quella meraviglia del The Claw. Aldilà dell'immaginazione, capace di rubare la scena anche a loro stessi, all'interno di quella mega astronave automatizzata. Immensa. E i cui movimenti erano imprevedibili tanto da lasciarmi davvero un pò frastornato, quando la pioggia dei pannelli dei megaschermi è andata calando su di loro.
Davvero difficile da spiegare quanto siano stati visionari i progettisti di questa struttura.
Verrebbe voglia di lavorare con loro alla loro prossima idea.
In fondo, non mi occupo di automazione anch'io?
P.s. Domani metto su un pò di foto.
martedì 7 luglio 2009
San Siro. U2. 8 Luglio
E forse per questo sarà valsa la pena aspettare per poterli vedere finalmente dal vivo, a San Siro.
La ricerca dei biglietti si è rivelata farraginosa come sempre, ed ha prodotto anche qualche guaio. Un paio di biglietti in più, di cui ancora non so che farmene. La soluzione se ci sarà, arriverà domani. Intanto domani saremo li.
Ps. Piuttosto che incasinarmi in macchina fin li, lascerò la macchina lungo la MM rossa, ho visto che è aperta fino all'1:10.
sabato 4 luglio 2009
Nati il 4 Luglio
e dal blog di Pippo Civati:
venerdì 3 luglio 2009
In pausa
Sarò a Palermo in questi giorni. Per chi può ci si vede lunedi mattina.
mercoledì 1 luglio 2009
Quelli che nessuno stava aspettando
Georges Sorel
I candidati al momento sono tre, armati della grande retorica dell'innovazione o di quella pessima parola che amano chiamare riformismo.
Hanno dato inizio alla loro campagna sulla rete, la nuova frontiera del territorio.
Franceschini, il capo in pectore al momento, ha lanciato il guanto della sfida su Youtube.
Bersani, su Facebook, addirittura.
Il terzo è Marione Adinolfi, che tra una giocata a poker e l'altra, non si tira mai indietro quando si parla di primarie. Con coraggio e l'incoscienza di chi non ha nulla da perdere.
Beh, anch'io faccio parte di coloro a cui queste candidature stanno un pò strette. Persone serie ed ammirabili sotto vari punti di vista, ma inadatte al ruolo che dovrebbero andare a ricoprire. Lasciando da parte Adinolfi ed il suo piccolo ruolo, vediamo un pò i contendenti.
Bersani è stato il migliore dei ministri del passato governo Prodi, il più coraggioso senz'altro, e gode di una certa stima. E' stato il candidato probabile per anni però, tirandosi sempre indietro quando era il momento giusto. Dimostrando sicuramente poco coraggio.
Si tira poi addosso l'ombra di D'Alema, che sembra muovere i fili della sua candidatura. Ha un'idea poi del partito Democratico come un ritorno ai Ds, quel partito cioè che si portava al massimo al 16% alle elezioni. Al guazzabuglio delle grandi coalizioni. Distante quindi dall'idea con cui è nato il Pd.
Franceschini si è fatto apprezzare in alcune sue fasi da segretario, e la mia stima personale è cresciuta negli ultimi mesi. Ma si porta dietro l'aura delle scelte abbozzate, del vorrei ma non posso, del ma-anchismo che hanno caratterizzato il suo periodo da vice-Veltroni. Ci si chiede insomma, se a fronte dei suoi pensieri di questi giorni sul rinnovamento del partito, abbia la reale forza per fare ciò che Veltroni non era riuscito a fare.
Dalla sua parte si è schiarata Debora Serracchiani, l'idolo di internet, la ragazza che nel nord-est ha battuto Berlusconi. E' stata tirata per la giacchetta per parecchio tempo, ed in tanti avrebbero preferito vederla sfidare i leader storici, quella gerontocrazia dei vertici che aveva attaccato in quel discorso che l'ha resa cosi famosa. Fa paura a tanti, e le reazioni ad una sua dichiarazione un pò troppo leggera lo fanno notare. Pensavamo però potesse avere forza e carisma per essere la nostra little Obama, insomma. Ha preferito optare per un cambiamento dall'interno, piccoli passi, perchè poi andare a sfidare i vertici è roba da far tremare le gambe. Specie poi se vinci e te la devi vedere con quei signori dall'altra parte.
[1] In tutto questo si inseriscono i Mille, i Piombini, quel gruppo di "giovani" (si fa per dire, ma non è una questione di età, come sempre) per cui nutro molta simpatia. Sabato scorso si sono riuniti al Lingotto per raccontare la loro idea dell'Italia, e anch'io avevo per tempo pensato di andare. Era un'assemblea aperta a tutti, in cui tutti potevano dire la propria. E' un gruppo che ha un'idea dell'Italia come la vorrei anch'io, un gruppo di persone con un'idea alta della politica, e del Pd. E' un gruppo che fa rumore, e che sembra avere molto seguito, a giudicare dal numero di persone presenti li e sulla rete a discuterne. Tanto da fare muovere i vertici fino a Torino, prendere la parola, e raccontarsi, raccontare le loro idee a quella fetta importante di possibili elettori. Ai tg naturalmente si è parlato soltanto di loro, senza dare spazio alcuno a chi ha detto le cose più sensate.
I vari Civati, Curci, Sofri, Costa, Meo, Alicata, Scalfarotto, non hanno fatto notizia. Ma è da quel gruppo che dovrebbe venir fuori il candidato più dirompente in questa corsa. Non mancano le competenze e le capacità, visto che tutti sono impegnati a livello locale e nazionale da tempo. Manca quel pizzico di follia che in tanti in questi giorni chiedono. Il candidato ideale per tutti quanti sarebbe Giuseppe Civati, di Monza, trentacinquenne, professore di filosofia. Grande capacità oratoria ed esperienza locale notevole come consigliere provinciale. Come dicevo per la Serracchiani, che per tempo è stata corteggiata dal gruppo come candidata perfetta, tremano le gambe a tutti quanti. Adesso si cercano alleanze, anche un pò forzate, come con Chiamparino nei giorni scorsi. Con Ignazio Marino, magari.
Ci si tenta di contare per capire che seguito si potrà avere, si ha paura di bruciarsi troppo presto.
Io non credo sia semplice per nessuno decidere adesso, e che nessuno dovrebbe insistere più di tanto. Avrei paura che in tanti, al momento di votare, potrebbero preferire, come dice un proverbio siciliano, "u tintu accanusciutu chi u bonu a canusciri" (ndr. il cattivo conosciuto che il buono da conoscere).
Ma credo sia arrivato il momento. Basterebbe guardare agli Stati Uniti o all'Inghilterra (con opposti schieramenti), per capire che per vincere occorre cambiare, fare un salto generazionale.
E' il momento, adesso. Aspettiamo voi o nessun altro.
Qui i video degli interventi al Lingotto.
Vabbè, questa è la classifica di preferenze sul sondaggio dell'Espresso, per quello che serve: