"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

giovedì 28 febbraio 2008

Sentire il nuovo

Vespa non è avvezzo alle novità. Cosi in una delle ultime puntate di Porta a Porta ha demonizzato il mondo dei blog indicandolo come luogo di perdizione assoluta.
Un gruppo di blogger decisamente autorevoli ha scritto una lettera aperta al grande giornalista il cui testo integrale ho letto qui

"Ci sembra che demonizzare i blog e il social networking, che sono fondamentalmente espressione di libertà, di democrazia e di socializzazione, sia negativo e antistorico. Ancora peggio è criminalizzare i blog - come cercano talora di fare i paesi autoritari per giustificare le loro censure - solo perchè alcuni - giovani o no - lo usano male. Ci sembra che la trasmissione da lei curata del 21 febbraio 2008, peraltro dedicata ad un altro tema, abbia purtroppo (crediamo involontariamente) generato un sospetto generalizzato verso i blog e il social networking, se non addirittura verso la comunicazione via Internet. Sarebbe, a nostro parere, un errore grave analogo a quello di alcuni intellettuali aristocratici che, tanto tempo fa, condannavano in blocco la televisione perchè … fa male ai bambini e toglie anche del tempo prezioso agli adulti per leggere libri e giornali…"

Prende forma

Ieri ho ricevuto l'ultimo regalo di compleanno. Bellissimo.
La stanza prende forma continuamente. Sempre meno anonima.

Il nostro futuro

Illudeteci pure con parole inutili, i fatti sono altri. Il sogno americano non è sbarcato in Italia.
Ho appena letto questo articolo, che non dice altro che quello che già avevamo capito:

L'Italia immobile dei laureati

Ambientalismo del giovedì

Ogni giorno prendo la mia macchinetta e mi incammino verso le beate 8 ore lavorative giornaliere. La strada è piuttosto trafficata cosi un percorso di dieci minuti si allunga inevitabilmente. Tanto piuùse come stamattina decidono di bloccare il traffico di Collecchio, nel paesino in cui si trova la mia ditta. Blocco del traffico per la giornata ecologica. Un percorso di poche centinaia di metri che potrei percorrere in pochi secondi annientato. In compenso sono costretto a districarmi tra le stradine allungando il mio percorso, cosi come le migliaia di macchine in ricerca della migliore alternativa. Risultato: il centro del paese è libero dallo smog (un area ridicola), in compenso il circondario ha respirato più del doppio del previsto.
E cosi mi sorge una considerazione. Appoggiare le iniziative ambientaliste è senz'altro meritevole ma siamo sicuri che molte di queste non siano soltanto un modo per mettere in mostra certe amministrazioni pseudo sensibili che cosi possono avere visibilità sui giornali locali? Dove sono le iniziative realmente propositive quali ad esempio la proposta di mezzi di trasporto alternativi per collegare in maniera capillare la città alle società più grandi del territorio?

mercoledì 27 febbraio 2008

Le similitudini

La lotta è finita. Lombardo - Miccichè 5 - 0. Cappotto totale. Il blog, ciò che doveva essere il suo punto di contatto diretto con i Siciliani, è diventato recettore di insulti quanto mai azzeccati.E cosi Lombardo potrà correre verso la meta raccogliendo i voti di Forza Italia ed An.Lombardo il clone di Cuffaro. Un passato condiviso, un futuro in comune. Entrambi allievi di Calogero Mannino, il grande vecchio della Dc siculiana, studenti ai Salesiani e medici.
Si sono divisi da tempo il grande sacco delle clientele in Sicilia. Lombardo controlla la Sicilia Orientale con il 20% dei voti nella provincia di Catania, il 13% dei voti del totale Siciliano. Cuffaro domina la Sicilia Occidentale con il 18% dei voti sul totale. Cambia un pò l'immagine, Lombardo non è tipo da indossare coppola e dispensare baci, la sostanza non cambia.Un altro elemento di condivisione sono i guai con la giustizia. Don Raffaè ai tempi di tangentopoli fu arrestato due volte per poi essere prosciolto. Tornato nel 1999 fu accolto a braccie aperte dal moralizzatore Casini. Per poi rompere con l'Udc e formare il suo movimento autonomista in seguito all'invio dei commissari da Roma per protesta. Tanto per ricordare, il sogno autonomista era stato inseguito anche dalla mafia dopo la stagione stragista. Ma queste sono solo casualità.
La grande fame di cambiamento è questo. L'eterno ritorno al passato, ai soliti schemi di potere.
Senza volere scomodare troppo Tomasi di Lampedusa, è ora che i siciliani smettano di passare per Gatto'Tardi', tardi nel farsi illudere da maschere e promesse.


martedì 26 febbraio 2008

Il Geniale Bondi

Dopo aver cambiato nome ma non la sostanza, la Casa delle libertà (quella in cui ognuno fa come cazzo glè pare [Guzzanti docet]) ha avuto una grande intuizione. Anche da loro niente candidati condannati. Ma il vero genio, ideatore di questa boutade è lui, il grande Sandro Bondi. Con qualche correzione dal suo capo supremo:

Pronto Silvio, sono Sandro. Ho trovato… senti cosa ho scritto: nelle liste del Pdl non c’è posto per chi ha in corso procedimenti penali. Eh, così la smettono di menarcela sulla questione morale. Silvio ma perché urli? No non ho mangiato i peperoni ieri sera, no non ho fumato e ho bevuto solo acqua, ma perché? Ah così tu resti fuori. E anche Dell’Utri, Cantoni, Berruti, Vito, Sterpa, De Angelis,Nania, Del Pennino, Fitto, Landolfi, Bossi, Maroni, Borghezio, Bonsignore. Ah resto fuori anch’io. Non ci avevo pensato, scusa Silvio, sì hai ragione sono un (biiiip) e devi pensare a tutto tu. Sì dettami: l’esclusione non vale per i procedimenti che come sappiamo hanno una origine di carattere politico.Silvio sei un genio.

Dialogo da Verità e giustizia, newsletter di Liberainformazione

lunedì 25 febbraio 2008

Yes, we can-nolo

Vi riporto questo articolo da Repubblica di oggi:

La politica dei cannoli

Berlusconi e il suo scudiero Micciché hanno ammazzato "cummari Turidda". E non è la Cavalleria rusticana. In nome della solita politica sicialiana dei cannoli il cavaliere Berlusconi, sorretto alla staffa da Miciché, ha infatti fatto fuori Stefania Prestigiacomo, la bella Turidda malandrina di Forza Italia. Al suo posto, come avevamo amaramente e facilmente previsto, il candidato del centrodestra al governo della Sicilia è Raffaele Lombardo.

Mummia replicante di Totò Cuffaro che, dato per spacciato per motivi giudiziari, fu proditoriamente insolentito dalle furbizie dei suoi ex amici Micciché e Dell'Utri alla ricerca truffaldina di un'immagine antimafia, di una faccia pulita, di un progetto rigeneratore con cui catturare la buonafede degli allocchi, dei siciliani presunti allocchi.

Senza alcuna ironia, Micciché aveva chiamato la morte apparente di Cuffaro "rivoluzione siciliana", ma era solo l'accanimento della iena sul cadavere dell'amico. Perché una cosa deve essere chiara: umanamente Cuffaro vale molto più del suo interessato denigratore che ha sempre e solo lucrato. Prima, sulla fortuna elettorale di Cuffaro e, dopo, sulla sua sfortuna giudiziaria. Il bottino della transazione fintamente anticuffariana è la promessa che ieri gli ha fatto Berlusconi di una poltrona ministeriale. Già sprofondato nel suo feuteuil, ieri il pugnace Micciché ha detto: "Una volta al governo, difenderò la Sicilia e sarò il garante del rinnovamento".

Una comica siciliana così prevedibile e banale non avrebbe meritato alcuna considerazione se non ci fosse stata di mezzo l'idea della doppia candidatura pulitamente femminile a sinistra come a destra, Finocchiaro-Prestigiacomo, due donne come risorsa di semplice genialità: antimafia e antiretorica, antivischiosità e antivittimismo, anticlientele e antipolitichese, anticannoli e anti vasa-vasa. E ancora: contro l'onnipotenza impunita della burocrazia regionale, contro i nani e contro i padrini...
La bellezza antimafia era una bella invenzione che circolava in Sicilia da un po' di tempo e che tutte le persone per bene, di destra e di sinistra, corrette e scorrette politicamente, si erano augurate che si avverasse: sui giornali regionali, nei convegni universitari, nei salotti, nei club, nella Sicindustria, nei sindacati... Ebbene, il furbo Micciché ha capito che la trovata poteva tornargli utile e, nel giorno della famosa condanna festeggiata a cannoli, l'ha subito usata contro Cuffaro.
Finché ieri, ottenuta come ricompensa la promessa del ministero, Micciché si è rassegnato a fare a meno della Prestigiacomo, si è rialleato con Cuffaro e ha benedetto Lombardo, pur lamentando con i cronisti la pressione "esercitata sul povero Berlusconi" da parte della "solita Sicilia pirandelliana" che, per la verità, non esiste se non come alibi del malaffare e come trastullo dei letterati impotenti. Dunque ieri Micciché citava e ricitava Pirandello. Ma sentite come ha spiegato il paradosso del partito di Casini-Cuffaro, l'Udc, che a Roma è contro Berlusconi ma in Sicilia è il suo alleato più prezioso. Gli ha chiesto il cronista dell'Ansa: "Nessun imbarazzo a livello nazionale?". Risposta di Micciché: "Evidentemente c'è un motivo per cui Kafka è nato a Vienna e Pirandello è nato in Sicilia". A questo punto il cronista dell'Ansa si è voltato verso un collega e gli ha domandato: "Ma Kafka non nacque a Praga?".

Per la verità Micciché, professore immaginario che nel suo sito si spacciò per docente "nel Dottorato di ricerca in Trasporti", era stato già animatore di altri dibattiti culturali e meriterebbe, solo per questo, un ministero in "Male figure e strafalcioni". Fu per esempio coprotagonista di un duetto con il regista Luca Ronconi, al quale ingiunse di eliminare dalla messinscena siracusana delle Rane di Aristofane le caricature di Berlusconi, Bossi e Fini. "Ma questo chi è?" chiedeva Ronconi. "E' Micciché" gli rispondevano. E Ronconi: "Micci-chi?".

Al di là degli infortuni culturali del suo staffiere siciliano (ne lasciamo l'elenco completo ai cabarettisti), ieri Silvio Berlusconi ha definitivamente consegnato la candidatura di governatore della Sicilia a Raffaele Lombardo, il più spregiudicato, il più potente ma anche il più banale dei politici della Trinacria ("trinacriuti"), l'uomo che ha scoperto il leghismo siciliano dopo le mirabolanti stupidate di Bossi e dopo l'indecorosa sepoltura dei sicilianismi d'antan di vacua presunzione, dai Vespri siciliani a Tasca Bordonaro a Canepa e, scadendo via via nel ridicolo, da chi voleva la Sicilia annessa agli Stati Uniti a chi la voleva (s)connessa alla Libia. Sino appunto agli attuali mostri dello Mpa (Movimento per l'autonomia) che coniugano il papismo borbonico con il vittimismo antieuropeista, la voracità dell'euro-accattonaggio con il ricatto ministeriale. E dunque: voli gratis per i siciliani, benzina a metà prezzo, "quote" siciliane ovunque si possa "bagnare il becco": in siciliano "bagnarisi 'u pizzu". Insomma Lombardo piazza un proprio uomo ubiquitariamente, purché ci sia lucro: dalle politiche agricole a quelle dei trasporti, dalla sanità all'istruzione, Lombardo gestisce una caccia al tesoro delle finanze derivate che mai nessun altro notabile meridionale aveva mappato con altrettanta, meticolosa, puntuale accuratezza "geocratica". Ecco: Lombardo ha elevato all'ennesima potenza il leghismo del mendicante.
Da un punto di vista elettorale, Lombardo ha perfezionato il modello ruspante del suo profeta Cuffaro e oggi controlla il territorio proprio come i barboni presidiano gli ingressi delle chiese, le stazioni della metropolitana e le entrate dei supermercati. E sono entrambi medici, Lombardo e Cuffaro, come vuole il nuovo potere politico nel Meridione. Signori delle corsie, i medici al Sud sono spesso i nuovi ricattatori della salute - "o il voto o la vita" - , e gli ospedali sono le scuole di fedeltà, i luoghi dove si coltiva il consenso: hanno preso il posto delle sezioni di partito. Ebbene, in questa nuova politica del territorio, Lombardo sta a Cuffaro come Marx stava a Saint-Simon: il lombardismo è il cuffarismo scientifico.

E infatti esteticamente la differenza è riassumibile nei baci che Lombardo non dà e nei baffi che Cuffaro non ha.

Baci, baffi e cannoli: non dico che la Sicilia deve a Berlusconi tutto il corredo iconografico dell'antropologia del suo potere più sguaiato. Ma certamente Berlusconi ha perduto anche questa occasione storica: liberare la Sicilia dai baffi mongoli di Lombardo, dai baci levantini di Cuffaro, dai cannoli mafiosi, dai Kafka viennesi di Micciché e forse, finalmente, anche dall'abuso di Pirandello...: il prossimo che lo cita lo mandiamo all'ergastolo - 141 bis - e buttiamo la chiave a Praga. Tanto, loro la cercheranno a Vienna.

Da Repubblica.it


sabato 23 febbraio 2008

La politica non può dare nessuna risposta

Pulizia nei partiti. Svecchiamento della classe politica. Nuove coalizioni. Partiti che cercano di rifarsi una verginità. Un momento di trasformismo o di trasformazioni è in atto, frutto di una metastasi interna al paese e al quale i partiti cercano in qualche modo di rispondere. Grillo con le sue invettive lanciate prima dal blog e poi da Bologna, il libro “la casta”, ma ancora di più il malcontento latente degli Italiani ha prodotto quanto meno un risultato, quello di un’azione di maquillage del quadro politico. I nostri politicanti hanno capito che questo sentimento era troppo esteso per essere messo a tacere sottolineando il populismo delle accuse a loro rivolte.

Cambiamenti anche reali stanno avvenendo, un vento nuovo sembra muoversi, ma tante delle parole che si sprecano in questi giorni diventeranno fumo dopo le elezioni. Il pensiero più frequente è quello che occorre far passare la tempesta e cavalcare l’onda di questi sentimenti in questo momento, perché la gente si tranquillizzerà. E in quel momento tornerà tutto come prima.

Non è il pessimismo a dettare queste mie parole ma una semplice osservazione della natura umana. La democrazia che ci vantiamo di esportare sarà anche il miglior sistema possibile ma sicuramente non è perfetto, proprio perché il meccanismo della delega ci rende come tanti Ponzio Pilato e ci fa disinteressare della res pubblica investendo il politicante di turno di un potere enorme.

E quando si ha potere è difficile farne a meno. Non è demagogia. Quando si ha quel potere bisogna continuare a perpetrarlo per quanto tempo possibile perché ai privilegi acquisiti è difficile rinunciare. Si badi bene, non è un discorso che relego soltanto alla politica. Riguarda tutti noi nel contesto in cui viviamo. Perché i politici non sono ne meglio ne peggio di tutti noi.

Ma allora quali sono le soluzioni a questo? Siamo destinati a lamentarci impotentemente dei politici che rubano, dei loro stipendi faraonici?

Probabilmente si. O no. Perché se ci sono dei limiti che non debbono essere superati ed è compito degli elettori rivendicarli. Noi elettori dovremmo avere il dovere di coltivare una coscienza critica nei confronti di chi ci governa. Di informarci per non essere succubi. Tanto più oggi in cui esistono tanti strumenti che ci consent0no di approfondire e conoscere i fatti con molta più facilità rispetto al passato. Se c’è qualcosa di positivo che è venuta da internet è proprio questo. La possibilità di mettere in contatto persone anche molto lontane e condividere idee, metterle insieme, sviluppare progetti, amplificare notizie e permettere cosi il loro diffondersi. Senza filtri e senza censure. Rendendo il cittadino realmente attivo. Parlando così realmente di democrazia partecipata. Perché il mezzo consente di avvicinare agli stessi politici, checché se ne dica, se essi sono in grado di rispondere a questa richiesta. Oggi posso per esempio entrare nel blog di Gianfranco Miccichè o di Di Pietro e dirgli quello che penso, cosa che sicuramente non potevo fare in passato, proprio perché sono stati eliminati dei filtri. Posso mettermi in contatto con gente che la pensa come me, creare una rete che poi può trasformarsi in qualcosa di praticamente costruttivo.

E lo posso fare anche in pochi minuti, basta mezz’ora o poco più al giorno di questa pratica, negli interstizi della giornata. E poi non ho più bisogno più di andare a comprare dieci giornali al giorno per informarmi spendendo un patrimonio.

Recepire questa sfida può dare una spinta nuova alla politica. Proprio per questo non dobbiamo aspettarci una risposta da essa, perché la risposta deve venire da noi, abbandonando gli atteggiamenti apatici e assumendo un modo di fare costruttivo. Come diceva JFK “non chiedere cosa la politica può fare per te, ma cosa tu puoi fare per la politica”.

venerdì 22 febbraio 2008

22 Febbraio - Thinking Day

Con il vento in faccia rincorrere la vita
e assaporarne il sapore nella condivisione,
nella partecipazione,
nel vivere nella natura
ed attraverso questo crescere ed affrontare la vita.
Questo è molto altro è lo scoutismo.
Buon compleanno B.P.

giovedì 21 febbraio 2008

Dichiarazioni che non fanno notizia

Sono passati quasi 28 anni di silenzio e di ipotesi sulla strage di Ustica. Muri di gomma su cui tanti sono andati a sbattere, e ancora più i parenti delle vittime che ancora cercano una verità, nascosta per chissà quali motivi.

E Cossiga fa una dichiarazione che potrebbe fugare molti dubbi e nessuno ne parla?Perchè?


USTICA/ COSSIGA: AEREO ITAVIA FU ABBATTUTO DA MISSILE FRANCESE | Cronaca | ALICE Notizie: “Roma, 19 feb. (Apcom) - ‘Furono i nostri servizi segreti che, quando io ero Presidente della Repubblica, informarono l’allora Sottosegretario Giuliano Amato e me che erano stati i francesi, con un aereo della Marina, a lanciare un missile non ad impatto, ma a risonanza. Se fosse stato ad impatto non ci sarebbe nulla dell’aereo’. Lo ha detto Francesco Cossiga a Sky Tg24 a proposito del missile che abbatté l’aereo dell’Itavia sulle acque di Ustica.
Santovito, appresa l’informazione, lo informò quando lui era appena decollato e decise di tornare indietro. I francesi questo lo sapevano - conclude Cossiga -‘La tesi - prosegue il Presidente Emerito della Repubblica - è che i francesi sapevano che sarebbe passato l’aereo di Gheddafi. La verità è che Gheddafi si salvò perché il Sismi, il generale videro un aereo dall’altra parte di quello italiano e si nascose dietro per non farsi prendere dal radar’.”


Solo il tempo

49 Anni.
Non complotti, killer, agenti Cia, embarghi, anatemi hanno potuto allontanarlo da Cuba. 638 tentativi di attentati non riusciti, alcuni dei quali con sigari esplosivi e tute da sub infettate di funghi. E adesso ad arrestarlo è arrivato il tempo, l'unico nemico con cui non potrà combattere. L'unico nemico invincibile.

mercoledì 20 febbraio 2008

Prof su youtube

Hanno messo le lezioni di Caggeggi, uno dei professori più folli di Ingegneria, su youtube! Ad avercelo avuto prima ne sarebbero usciti fuori di film degni dei migliori incassi al botteghino!
(P.s. Grazie Fulvio per la segnalazione)

Qualche passo avanti e quanti indietro?

Mastella che non lo vuole nessuno, costretto a correre solo forse andrà sotto la soglia di sbarramento. Ciriaco De Mita escluso dalle liste del Pd perché ha superato il limite di tre legislature imposto dal regolamento interno (anche se ha concesso 32 deroghe). Dal blog di Gilioli(un giornalista dell’Espresso) arrivano notizie confortanti dall’altra parte viste le candidature proposte da Fini e Berlusconi. Quelli della nuova politica. Scusate se mi vien da ridere.

martedì 19 febbraio 2008

Casini previsti

Simpatico Casini. Onesto Casini. Coerente Casini. Fatto sta che adesso si trova con un pugno di mosche a raccattare cercando di recuperare quelli che avevano capito prima di lui che con Berlusconi oramai l’aveva fatta troppo grossa. Non si può fare uno sgarbo al cavaliere e poi pensare di passarla liscia. Non si può cercare di attaccare il cavaliere e poi a ridosso delle elezioni cercare di riaccasarsi come niente fosse. Fini c’è riuscito, lui non può. Ormai il suo piano di distruzione è partito, Casini va ridimensionato. Fa comunque un certo effetto però vedere Casini fare il suo accusatore e denunciare le sue promesse come vuote, fatte soltanto per illudere gli Italiani. Ma in quattordici anni di alleanza, quelle menzogne perché non le ha mai denunciate? Privatamente soffriva nel vedere gli Italiani presi in giro e pubblicamente sorrideva compiaciuto accanto a lui? O il potere era qualcosa a cui non si poteva rinunciare, cosi come non si può rinunciare ai voti dell’uomo cannolo?
Link al corriere.it

domenica 17 febbraio 2008

Aereo


L'incapacità di fermarmi rende il viaggio l'unico modo possibile per farlo.

giovedì 14 febbraio 2008

E se ti svegliassi Totò Cuffaro?

Circolano da qualche giorno su vari siti due capitoli di un libro ancora da pubblicare (e del quale di vuole decidere il titolo sulla base delle proposte provenienti dalla rete) e che mi hanno fatto sbellicare. E' una presa in giro di quelle che sono le caratteristiche tipiche dei Siciliani prendendo spunto dalla storia di un povero ragazzo che un giorno, alzandosi dal letto e guardandosi allo specchio, scopre di essere diventato Totò Cuffaro. Un incubo! E cosi, prendendo spunto dalla Metamorfosi di Kafka, prende luogo un'esperienza paradossale di cui vi riporto alcune righe:

"In quella somiglianza straordinaria che si era venuta a creare, ciò che più l'indispettiva [...], ciò che più di tutto lo aveva esasperato in quell'aspetto di Siciliano tipo, di quell'insieme di luoghi comuni del Siciliano medio, di tutto quell'insieme poco edificante ciò che d'istinto sentì il bisogno di fare era correggere i capelli. Lui, Antonio, li portava all'indietro. Totò, invece, li aveva con la riga di lato, come i bambini dell'oratorio!"

I due capitoli si possono scaricare da http://www.navarraeditore.it/

M'illumino di meno ora!

Da oggi e per tutta la settimana questo blog aderisce a "M'illumino di meno", iniziativa nata per sensibilizzare al risparmio energetico in occasione dell'anniversario del protocollo di Kyoto.
Si spegneranno tra i monumenti più importanti il Colosseo, la tour Eiffel, la ruota del Prater a Vienna, il Parlamento Europeo.

Latitanza e leggi

Un'interessante riflessione sulla latitanza dei mafiosi dopo la scoperta dei vari covi dei Lo Piccolo.

"A due passi avevano la Sisa.[.... ] Chissà se padre e figlio avranno mai approfittato di un 3x2 sui pelati o sui pacchi di pasta. Il fatto che la villa che ospitò per tre lunghi anni la latitanza di due dei più pericolosi “wanted” d’Italia si trovasse di fronte uno dei punti vendita del “re dei supermercati” siciliani, in grado di potere permettersi la pubblicità su tutti i campi di serie A, è probabilmente solo un caso.

Su questo e altro magistratura ed inquirenti dovranno fare piena luce. A cominciare dal ruolo dei proprietari della casa che offrirono accoglienza al boss di Cosa Nostra. Sapevano e dopo qualche tentennamento hanno ceduto. Non potevano non sapere. Non potevano fingere di non sapere. E anche con tutta l’ingenuità e la buona fede possibile non potevano non accorgersi che c’era qualcosa che non andava in quel nucleo familiare che raramente usciva di casa. Con il genitore che vestiva abiti modesti e con il figlio con il bomber ultima moda e un rolex da 35.000 euro al polso. Eppure, dare la disponibilità di un’intera casa a chicchessia non dovrebbe essere così semplice. Dovrebbe quantomeno esistere una regolamentazione. Ed infatti esiste, o esisteva.
Come l’articolo 12 del D.L.59/78 convertito in legge n.191/78 (la c.d. “comunicazione antiterrorismo”, guardate un po’ l’anno di riferimento e capirete il motivo) che impone a chiunque ceda la proprietà o consente a qualunque altro titolo l’uso di un fabbricato di darne comunicazione all’Autorità di P.S. Obbligo venuto meno con la Finanziaria 2005 che permette adesso la semplice comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Questa legge fu fatta durante gli anni di piombo. Le forze dell’ordine dovevano sapere chi dava casa a chi. E se si trattava di vendita, affitto o comodato d’uso. Bisognava tenere sotto controllo l’eventuale spostamento di cellule terroristiche. Anche se poi per individuare via Gradoli sarebbe bastata una seduta spiritica. Poi l’emergenza, come sappiamo, finì ma la legge rimase.
Perché questa lunga parentesi? Perché questo lungo riferimento a questa normativa che oggi potrebbe apparire bislacca e un po’ fuori dai contenuti che la cronaca di oggi ci propone?

Più volte, analisti, magistrati, politici, operatori del settore, hanno scomodato l’inquietante paragone mafia-terrorismo. Paragonando le peculiarità dei due fenomeni, si è cercato di trarre spunto dalle esperienze che portarono alla sconfitta di uno per potere annientare l’altro. Bene, si è detto più volte che lo Stato ha sfoderato le armi più pesanti per porre fine alla stagione delle Brigate Rosse. Anche con leggi come quella anzidetta.

Non si può non sottolineare il fatto che, nella concezione di uno stato democratico, un capillare e minuzioso controllo del movimento degli affitti e vendite delle private abitazioni avrebbe comportato probabilmente un prezzo da pagare troppo alto. Ma un prezzo sicuramente più basso di quello pagato per le attività poste in essere da chi ha potuto godere, e gode tuttora, di riparo in case, ville, appartamenti i cui proprietari possono facilmente ovviare all’obbligo di comunicare chi sta facendo uso dei loro alloggi.

La latitanza dei mafiosi fino agli ultimi anni ha consentito la gestione indisturbata di affari illeciti, di piani di morte, di spartizione del potere. Oggi proporre l’inasprimento di una normativa come quella della cessione dei fabbricati potrebbe apparire anacronistico o esagerato o limitativo di chissà quale libertà del cittadino italiano vessato dalle già innumerevoli leggi e balzelli vari. Chissà quale levata di scudi avrebbe provocato una scelta del genere. I garantisti della prima ora avrebbero parlato di provvedimento scandaloso, di attentato alla libertà personale, etc.

E invece, a mio avviso, la famosa legge 191/78, applicata seriamente, e soprattutto negli anni più bui del predominio mafioso in Sicilia, dove latitanze sono durate più di quarant’anni, sarebbe stato un ostacolo in più alla libertà dei delinquenti di potersi muovere da una casa all’altra sfruttando la complicità di qualcuno o intimorendo la prima coppia di coniugi sprovveduti. Una opportunità per lo stato di dimostrare la propria volontà di volere debellare a tutti i costi il fenomeno mafioso così come aveva fatto con il terrorismo. E dare una risposta a chi dubitava, e dubita, sulla reale esistenza di tale volontà."

Morto un Papa

Ieri è morto il "Papa" di Cosa Nostra, capomafia prima dell'avvento dei Corleonesi, in carcere dal 1986 e condannato all'ergastolo. Insieme al fratello Salvatore fu il mandante dell'omicidio del magistrato Rocco Chinnici e della sua scorta. Indimenticabile per la sua fede incrollabile (sigh) e per i suoi sermoni.

mercoledì 13 febbraio 2008

Guerra sui nomi, ma i programmi?

Cacciato Cuffaro dalla reggia di Palazzo delle Aquile resta il cuffarismo, problema di ben più ampio respiro e ben più preoccupante, perché coinvolge buona parte dei Siciliani e non si può cacciare con un processo. Rimane infatti quel meccanismo clientelare che caratterizza il nostro modo di porci nei confronti della politica e dei politicanti, la personale (o pubblica) riserva di amicizie da coltivare per assicurare una certa tranquillità a se e ai propri congiunti, pozzo dei desideri a cui attingere nella ricerca della promessa di lavoro, della possibilità di coltivare una benché minima ambizione in una terra bistrattata da noi stessi.

Per questo occorrerebbe un segnale nuovo che dovrà venire dal popolo al momento delle elezioni per far sentire il desiderio di cambiamento che cova in ampie fasce dell’isola.
A voler capire quello che si muove invece nella politica si nota solo una grande gazzare per accaparrarsi un posto al sole, ma nessuno che parla di programmi e di fatti reali che possano portare uno sviluppo economico e culturale. Cuffaro mette il veto ad una candidatura di Miccichè per una personale ripicca e giura che questo dovrà passare sopra il suo corpo per farlo (già che sopra qualche saltello è gradito) ed è quindi in atto una vera e propria guerra interna.


Dall’altra parte molti nomi sono venuti fuori. Personalmente ritengo Rita Borsellino un esempio di servizio per la politica e appoggerei la sua candidatura come già fatto due anni fa, ma credo che non abbia la necessaria forza per imporre la propria voce in sede regionale. Cosi come credo nelle capacità e nella coerenza di Rosario Crocetta. Ma in presenza di una candidatura autorevole come quella venuta fuori in questi giorni di Anna Finocchiaro opterei sicuramente per quest’ultima. Da quello che ho potuto vedere dai suoi interventi rappresenta uno dei pochi esempi di politici apprezzabili nel panorama italiano, per chiarezza e per competenza. La sua storia inoltre si pone al di fuori delle dinamiche di connivenze sicule essendo abituata ad esporsi a livello nazionale, e questa sicuramente deve essere il punto ineliminabile di ogni candidato.

lunedì 11 febbraio 2008

La Casta

Tutti quanti a parlare di casta, e tutti che non si ritengono appartenenti alla categoria. Ho ho solo una certezza, la Bindi e la Binetti saranno escluse! In compenso alla Santanchè preparano un posto come Premier!

Povera Italia...

Dalla trasmissione "Niente di Personale" della 7

Cronaca di mafia e di speranza


Raramente nascono giornali che hanno del nuovo da dire. Da pochi mesi comincia a girare tra le edicole siciliane un nuovo giornale che vale la pena di conoscere e leggere, e che si pone come testimone del fermento in atto in Sicilia.
E' un giornale nuovo perchè dall'impressione che da sfogliando le sue pagine, non ha paura di mostrare il vero volto della mafia. Mentre la tv ci continua a mostrare soltanto immagini di boss oramai in carcere qui vengono mostrate le facce di quelli che comandano adesso, nei nostri quartieri, nella nostra città. Di coloro che cercano di colmare il vuoto di potere creato negli ultimi mesi e permettendo così a tutti di monitorare il fenomeno mafioso e conoscere ciò che accade. A queste analisi contrappone delle interviste ricche di speranza perche mostrano il volto dell'antimafia e di coloro che cercano di portare un vento nuovo nella nostra Isola.
Il nome è "S". Vi consiglio di leggerlo.

L'albero

venerdì 8 febbraio 2008

R.E.M.


Sta per uscire il nuovo album della band di Michael Stipe. Sul loro sito si può già ascoltare il nuovo singolo. Niente di nuovo, ad un primo, veloce, ascolto.

Consumi fantasma

Viene fuori che i nostri Pc desktop anche da spenti continuano a consumare energia. Per le nostre tasche il costo si aggira intorno ai 10 euro annui, ma a livello nazionale questo si traduce in un danno di 60 milioni di euro, pari a 30-40 megawatt.

In totale per alimentare gli elettrodomestici spenti o in stand-by occorrono due o tre centrali elettriche. E come si sa produrre energia in Italia non è cosa semplice, per cui adottare un consumo più critico e non trascurare questi dettagli potrebbe essere d'aiuto

Riportando quanto letto sul Sole 24 Ore riepilogo quanto sprechiamo inutilmente per alcuni elettrodomestici:

Telefoni - Per la ricarica di un cellulare si spende un euro ogni mille ore, ma lasciando la spina del caricatore inserita nella presa, perchè continua ad assorbire energia. Lo stand-by di un telefono cordless costa almeno due euro l'anno.

Video - I vecchi videoregistratori Vhs i funzione stand-by costano anche 5 euro al'anno di consumo inerte. Il costo del decoder digitale si aggira sullo stesso livello quando è acceso ma non funziona. I dvd recorder in stand-by può costare anche 15 euro all'anno.

Tv - I televisori assorbono una discreta quantità di energia. Il costo della posizione stand-by è stata calcolata in almeno 3 euro l'anno.

Macchine del caffè - Il preriscaldamento di una macchina da caffè costa circa 5 euro all'anno.

Fioretto

Giuro che non guardo e non scrivo di politica per almeno 2 giorni a settimana. Devo darmi una regolata.

giovedì 7 febbraio 2008

Elezioni a singhiozzo

Non scopriamo oggi che la Sicilia è terra strana, abbiamo voglia di distinguerci sempre dagli altri e per questo mentre nel resto d'Italia si parla di Election Day il 13 aprile, in Sicilia si è pensato bene di fare tre elezioni in tre date diverse. Per la cronaca il 13 aprile le nazionali, l'8 giugno per le provinciali e comunali e quasi sicuramente il 20 aprile le regionali.
Se provo a dare una spiegazione di questa scelta penso a quanti possano essere gli scrutatori e presidenti di seggio chiamati per queste tornate elettorali e a quante di queste "chiamate" si tradurrano in scambio di favori al momento del voto. Più si fa mangiare e più si mangia.
Sicuramente non potrò indebitarmi per andare a votare tre volte e pagare sei biglietti d'aereo, ci meritemmo quanto meno il rimborso dei biglietti, ma se ho mantenuto ancora la residenza a Palermo è proprio per poter esprimere la mia opinione. Credo piuttosto che sia strategia anche questa, chi è andato via dalla sicilia per mancanza di lavoro è meno ricattabile e quindi meno soggetto a logiche clientelari, quindi libero. E la libertà non fa comodo.

mercoledì 6 febbraio 2008

Yes, we can!

Veltroni, va benissimo correre da soli e scrollarsi di dosso gente che non permette di governare. E' l'unica strada, è stato già dimostrato per ben due volte che non si può governare se ti tirano la giacchetta da una parte e dall'altra per i propri interessi o per ottusità.
Ma già che corri da solo fai pulizia nel partito di mafiosi, corrotti, collusi, palazzinari e papponi.
Non si può parlare di nuova politica e di fiducia dei cittadini quando il PD non ha il coraggio di fare piazza pulita di dirigenti che nel migliore dei casi si sono dimostrati incapaci, vedi in Calabria e in Campania.
Se non si ha la forza di fare questo non si può essere credibili nel fare moralismi.
Il tuo caro Obama dice "Yes, we can!", e tu ripeti a pappagallo, ma noi vogliamo i fatti.


Un'altra campagna elettorale

Ditemi che sto dormendo e quando mi sveglierò sarà stato solo un brutto incubo! Non credo di poter resistere ad un'altra campagna elettorale, a questa zuffa continua da sfinimento. Se dobbiamo farle perchè non la prossima settimana, io ero libero, ci toglievamo il dente ed evitavamo di sorbirci la solita solfa.
Ah, sono già disposto a prendere scommesse su quante volte il nanetto autoassolto accusarà la sinistra di mangiarsi i bambini!
La buona notizia è che questa volta durerà poco più di due mesi!

P.s. E se quest'altra storia fosse vera?Calderoli ha sostenuto oggi che nonostante le elezioni ad Aprile i deputati neoeletti prenderanno la pensione. Per fortuna è arrivata la smentita, e ho scoperto cosi che dalla prossima legislatura il diritto all’assegno vitalizio si conseguirà dopo 5 anni di effettivo mandato. Un'altra buona notizia, per finire.

martedì 5 febbraio 2008

Genio


Leggo dall'Espresso un anedotto raccontato da Veltroni.
"Quando c'era Fellini andavo a mangiare con lui. Una delle ultime volte, sul set de "La voce della luna", mi accompagnò a vedere come avesse fatto dipingere Berlusconi sulle due mezze porte tra cucina e sala del ristorante, prese a calci dai camerieri ogni volta che passavano coi piatti".

lunedì 4 febbraio 2008

Donnie Brasco


Donnie Brasco è un gran film. Per mesi e mesi dopo la visione con Massimo ripetevamo spesso l’espressione “Che te lo dico a fare” ricordando Johnny Depp che nel film usava ripetere quella frase in ogni occasione, per dire tutto e il contrario di tutto. La storia di un agente dell'Fbi infiltrato nella mafia Americana per sei lunghi anni abbandonando la sua vita e mischiandosi totalmente con questi, rischiando di essere scoperto continuamente, non può non affascinare.

Per questo non ho resistito quindi alla tentazione quando ho visto sulla copertina dell' Espresso il titolo "Saviano incontra Donnie Brasco". Sfogliando il giornale leggo avidamente dell'incontro a Roma tra questi due uomini che, per motivi diversi, devono continuamente guardarsi le spalle da un nemico che hanno deciso di combattere. Discutono in un ristorante romano naturalmente di criminalità organizzata cercando di mettere a confronto esperienze e cercando di vedere una via d'uscita, che in America sono riusciti a trovare. E qui in Italia? Come diceva qualcuno "How many years can a mountain exist, Before it's washed to the sea?", per quanti anni una montagna può esistere prima che venga spazzata via dal mare?


M'illumino di meno

Il 15 Febbraio la trasmissione radiofonica di Radio 2, Caterpillar, ha organizzato per il quarto anno consecutivo una manifestazione dal nome "M'illumino di meno" per sensibilizzare al risparmio energetico.
In particolare Cirri e Solibello invitano a spegnere luci e apparecchiature elettriche non indispensabili (il polmone artificiale del nonno lasciatelo acceso) dalle ore 18:00 alle 19:30, facendo cosi’ crollare i consumi nazionali di energia e contribuendo alla salvaguardia del pianeta.
Hanno già aderito numerose istituzioni, dal Quirinale al colosseo rimarrano spenti.
A Palermo ci portiamo avanti visto che da giorni le strade del centro sono al buio. Ma credo che questa sia un'altra storia!

P.s. Ho inserito un link permanente fino al 15 Febbraio.

Il miglior regalo

Sono tornati i Bee Hive. Scusate, scappo a cercare i biglietti, speriamo che ci sia anche Licia con Giuliano…….

4 Febbraio



Parma – Palermo e ritorno

Fine settimana a Palermo, per una volta tutto perfettamente in orario. Sfatato un mito.

Bella pacchia, finchè durano, questi fine settimana.



venerdì 1 febbraio 2008

Orecchie da mercante e mosche bianche

Di populismo ne abbiamo già abbastanza. Non mi piacciono le generalizzazioni. Come non sopporto sentir dire l’eguaglianza tra Palermo e Mafia, mi piace poter pensare che non tutti i politici facciano schifo. Per questo cercherò di evidenziare, quando ciò si verificherà, qualche buona notizia legata all’iniziativa di qualche politico. A volte finiscono con un buco nell’acqua, perché si sa che a remar contro è difficile arrivare in porto.

Comincio con questa storia, sentita qualche sera fa all’Infedele di Gad Lerner in seguito ad un articolo del Sole 24 ore.

Il governo Berlusconi, alla fine dell’ultima legislatura, ha approvato un piccolo comma nella legge per il rimborso elettorale che prevede il rimborso anche “l'erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere”. Ciò significa che continueranno ad incassare 300 milioni di euro in totale, somma che si andrà a sommare al rimborso attribuito nel caso in cui si andasse nuovamente alle urne. Da qua si capisce una delle cause dell’urgenza di andare alle urne. E’ interessante scoprire anche come viene calcolato, per esempio si scopre che con il passaggio all’euro il rimborso è passato da 800 lire a 1 €, forse per adeguarsi al paese reale, dove tutto è raddoppiato.

L’esempio di buona politica viene invece da Silvana Mura, deputata dell'Italia dei Valori, che nella Finanziaria votata nel dicembre 2006 (quindi con il governo di centro sinistra) e in quella approvata a dicembre scorso, ha provato a cambiare le cose, senza comunque riuscirci. La maggioranza dei deputati ha fatto orecchie da mercante, e tutto è rimasto come prima. Va dato a lei il merito di averci informato e di aver difeso un certo principio di legalità. Sono esempi che occorre far emergere e da ricordare.

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