"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

sabato 8 maggio 2010

Sabato mattina

Il vino che corre veloce e che, appena poggi la testa sul cuscino, impone ai tuoi occhi di chiudersi. Risvegliarsi al mattino e poi rigirarsi nel letto fin quando se ne ha voglia.
E poi Genova, questo sabato mattina, o forse lo sarà sempre, è ciò che richiedi ad una mattina di primavera. Le mamme con le figlie, sorridenti per gli affari fatti pochi minuti prima al mercato rionale. La panettiera che urla ad un vecchietto che non ce la fa proprio a sentirla quando viene il suo turno, una piazza con le panchine affollate, i cani che fanno i fatti loro.
C'è un mercato coperto, con le bancarelle che sembrano una Ballarò più ordinata e vien voglia di far spesa. Comprare del pesce, per esempio, che sembra aver l'occhio vivo, mica come in quei tristi banconi degli ipermercati milanesi.
Riempire le buste così di sardine, polpi e vongole e poi a casa, ad affettare il prezzemolo, l'aglio, mettere tutto sul fuoco, e godersi il pranzo, in questo sabato tipicamente italiano.

4 commenti:

Emanuele ha detto...

Sabato sono stato a far la spesa in un grande centro commerciale milanese. Nel reparto surgelati hanno persino il pane (i bocconcini) da scongelare. Che tristezza, ho pensato alla bontà del nostro pane di Monreale caldo caldo. :-|
Ciao,
Emanuele

Mauro Caruso ha detto...

E questo è infatti uno dei motivi per cui mi sta piacendo Genova...si vive per strada, si mangia cibi per strada, e trovi infinite alternative all'ipermercato.
Che goduria

Roberta ha detto...

Che meraviglia Genova! ;)

Mauro Caruso ha detto...

Oh yes!

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