"Io anelo alla mia terra, nella cui polvere si sono consunte le membra e le ossa dei miei. Ricordo la Sicilia, e il ricordo viene dal dolore che mi travaglia. Ma se fui bandito da un paradiso come posso io darne informazioni"

lunedì 31 agosto 2009

Cronaca da un addio al celibato

Ancora non ho capito se sia stata la nostra festa, piuttosto che quella del festeggiato.
Perchè davvero questo fine settimana abbiamo dato fondo alla nostra creatività, ed alla nostra crudeltà, per festeggiare il primo della compagnia a metter su famiglia.
Il coinquilino, il collega di studi all'università, il compaesano, tra poco più che una settimana farà il passo più lungo.
E visto che già l'evento mette i battiti in accelerazione con la sola idea a molti di noi, abbiamo pensato di esorcizzare i nostri pensieri trasformandoli in un grande gioco continuo, che non si sa ancora se sia finito.
Tutto organizzato in pochissimo tempo, nonostante ne continuassimo a parlare da almeno due mesi senza riuscire a trovare una soluzione buona per tutti.
Ed allora venerdi è scattato il piano d'emergenza, che forse per quel bel pò di improvvisazione, è stato il migliore.
Con una scusa decidiamo di lasciarlo a casa, io ed N. usciamo da casa per incontrarci con il terzo della compagnia. Appuntamento in autogrill e poi dritti verso Bergamo Alta, il punto migliore per realizzare ciò che avevamo in mente.
Salita in funivia e poi in un bar davanti ad una birra per preparare la caccia al tesoro. Biglietti bruciacchiati per l'occasione ed una miriade di vicoli ed angoli dove nascondere i nostri messaggi.
E devo dire di aver dato fondo alle mie esperienze da vecchio scout, in quanto a sadicità.
Ci sediamo intorno ad una fontana, notebook sulle gambe, cellulare per chiamarlo nel sonno, e all'una di notte lo contattiamo.
- "Sveglia P., collegati su Skype!"
Comincia cosi la caccia, via webcam, fin dall'individuazione del posto in cui ci trovavamo.
Ci dovrà raggiungere poi, vestirsi durante la caccia in modi piuttosto ridicoli, ed essere vittima dei nostri scherzi e delle risate dei bergamaschi oramai coinvolti nel nostro divertimento. Su e giù per la borgata.
Fino alle sei del mattino, quando oramai stanchi, torniamo a casa soddisfatti, dopo aver bevuto una bottiglia di Nero d'Avola, giusto premio finale, sul belvedere di Bergamo.
Ma non era finita.
Sabato di riposo. Anche la sera in casa. Per una giusta causa.
E poi, alle cinque e mezza del mattino, le note di "We are the champions" a svegliarlo. Banale si, ma quanto mai efficace.
Lui nuota nel letto, guarda l'orologio e ci maledice.
- "E l'ora di svegliarsi, prendi costume, maglione di lana e scarpe da ginnastica."
Si fila in macchina fino alla Val Sesia.
Oramai ha già capito tutto. Si va a far rafting.
In un posto magnifico, nonostante il cielo uggioso della mattina. Ai piedi del Monte Rosa.
Io felice come un bambino e non vedevo l'ora.
Una giornata davvero unica, nonostante la defezione del festeggiato stesso, dopo il terrorismo psicologico degli istruttori, che ha un pò sferzato anche i nostri entusiasmi per un pò.
Ma forse non voleva rischiare troppo, sennò la promessa sposa ad un benchè minimo danno, avrebbe fatto nero lui e poi anche noi!
Ma due ore e passa in acqua ghiacciata a pagaiare contro la corrente, a lanciarsi tra le rocce delle gole, a capovolgersi con i gommoni, e comunque la sua gratitudine nei nostri confronti per aver ideato tutto questo che era chiara nonostante alcuna parola, ha annullato tutto.
Perchè poi ad aspettarci in un rifugio c'era polenta e selvaggina in quantità e del buon vino.
Cosa chiedere di meglio che un paio di amici e un bel pò di sorprese per vivere spensierati?


(e non è ancora finita).
Qui un pò di foto.

sabato 29 agosto 2009

Libero, il futuro

Oggi come diciotto anni fa. In maniera completamente diversa. Sempre ad affiggere quella lapide di carta, simbolo della rabbia contro le istituzioni che lo abbandonarono. Sempre strappata e sempre riposta come nuova.

venerdì 28 agosto 2009

"La resistenza possibile è fare bene le cose"

Un paio di giorni fa Robertino Saviano è stato a Cinisi, alla presentazione del libro di Giovanni Impastato.
Episodio inaspettato, visto il regime da sorvegliato speciale in cui vive.
Non ero li, naturalmente, ma delle sensazioni di chi c'era, come Robi, Ale e Silvia, mi è stato trasmessa l'emozione dell'incontro, della pesantezza delle sue parole, robuste come macigni e ben piantate a terra.
Sagge, come quando parla dell'Onore, caratteristico dei Siciliani, di cui ne hanno rubato il senso puro, nobile, per regelarlo ad un codice da affiliato.
Quando parla del senso della resistenza, ed usando cioè che in proposito gli disse Enzo Biagi, rievoca il senso dell'impegno di ognuno di noi, usando le sagge parole di Elio Petri:

"La resistenza possibile è fare bene le cose"

Dicevo non ero li, e cosi ho cercato di recuperare il video, per offrirverlo. Dieci minuti spesi bene.




(nella foto Roberto e gli Amici di Addio Pizzo)

mercoledì 26 agosto 2009

Leo è arrivato

C'è chi dice che non ci sia da fare affidamento, cosi sfuggenti ed inaffidabili, cosi poco fedeli...
ma io ne ho sempre ammirato l'indole selvaggia, libera, ruffiana, i loro occhi curiosi.
Se ne sentiva l'assenza dopo Ombra.
Ma adesso è tra noi.
Siamo andati a prenderlo oggi pomeriggio, ed adesso, dopo la prima fase d'ambientamento, dorme già nella sua cuccia.
E' stupendo.Domani racconterò di più, per adesso soltanto una foto del suo arrivo (con il cellulare, e qualche altra è su fb).

lunedì 24 agosto 2009

Guarda più in là

Giravo intorno già da qualche giorno.
Aprivo la pagina, con poca voglia di tornare a scrivere.
Era il desiderio di prolungare vacanze più brevi del solito, in uno spazio in cui ogni forma di composizione cerebrale potesse vivere distante.
Perchè è stato cosi fin dall'atterraggio, anzi no, fin dalla visione del mare intorno a Punta Raisi. Ogni pensiero che mi aveva fatto compagnia fino a qualche momento prima era scomparso, e cosi è stato per tutti i giorni passati li.
Il web l'ho bandito, dei tg potevo al massimo seguire la sezione "Cultura e Società" del Tg2, i quotidiani, seppur comprati un paio di volte, rimanevano perfettamente ripiegati e consumati sono nella pagina del sudoku, che di cerebrale ha ben poco.
Poche letture, se non si conta una piccola parentesi di qualche giorno, in cui, forse in cerca d'ispirazione vacanziera, ho letto un romanzetto di un pò di tempo fa.
Tutto scorreva nella leggerezza di una canzonetta estiva rilanciata dagli altoparlanti del vicino Villaggio vacanze, nelle passeggiate in spiaggia a contare granelli di sabbia, nelle lunghe partite a beach volley aspettando che il sole si andasse a nascondere dietro l'orizzonte lungo la direzione della Rocca che nasconde Cefalù.
Incontrando qualche vecchia conoscenza, scambiandosi futili impressioni sulle giornate, facendo il conto sulle rispettive vite, e lasciando distanti i discorsi che tanto affabbulano la mia testa nelle serate invernali.
E si scopre una vaga sensazione di benessere nella spensieratezza che ho voluto inserire quasi come auto-monito al nome di questo blog, tempo fa.
Quando poi, oramai una settimana fa, l'afosa pianura lombarda è tornata a farmi compagnia, volevo che quei pensieri dirarati fossero parte di me. Volevo trasformarla in una nuova ambizione per questi mesi.
L'ambizione di raccogliere ciò che di buono ho intorno, lasciare che le lamentele e le lagne trovassero meno posto tra i miei pensieri.
Un pò di tempo fa un amico mi diceva di quanto lui non aspettasse niente di più di quello che potesse dargli ogni nuovo giorno, senza l'ansia d'inseguire quello che comunque sarebbe arrivato. C'è chi vive cosi, e sebbene io possa essere lontano mille miglia da questa forma di pensiero, troppo abituato ad inseguire obiettivi sempre nuovi, e con queste le frustrazioni connesse, vedo nel sapere godere della bellezza del momento, nello svuotare di tante inutilità, una chiave di saggezza che voglio raccogliere.
Ed è cosi che mi sono lanciato anch'io nel gioco del pensiero positivo, sforzandomi di non lamentarmi mai per tre settimane, e ricominciando ogni volta che questa trappola mentale si ripresenta.Non può che farmi bene, in fondo, no?

Con molta calma

Torno, torno...

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